Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

.. 834 Ben diversa natura è Garzia Fioresi, che ,espone un Paesaggio. Anche di questi è meglio non dire. Troppe corde sono toccate da1l suo spirito, perchè poche righe su una v,isione di paese, in cui si effettuano strane e pur intonatissime dissonanze, fra i verdi squiJlanti d,el pr,imo piano e il oielo di perla, p•ossano formare sufficiente opinione della sua forza. Ne riparleremo però presto a proposito di una biografia di questo pittore, dettata con ogni amore da Rezio Buscaroli, e edita dalla « Casa d'Arte )> dii Bologna. Avviciniamoci intanto ad altri tre, che tacciono in disparte : N. Bertocchi , N . Corazza, L. Coilliva. Sono d,ella stessa famiglia. lo vorrei che nessun motivo di sorriso suscitasse questa mia affermazione, che non è affatto avventata, e che soltanto a chi abb.ia cervello sup,erficiale può parere fuor di pro- . pos1to. Vi è fra questi tre pittori una sorta di parentela che non risiede pr,ecisamente nei risultati diversi d:a essi raggiunti attraverso l'opera loro, ,ma nella particolare natura donde son mossi a operare ; che non appare, cioè, subitamente dalle opere con&ontate fra loro, ma bensì osservate e studiate singolarmente. Voglio dire ch.e .in essi ,l'.intelligenza è maggiore della sensibilita, che il « capire )> sopraffà il cc sentire n, che il conv,incimento do,mina e spesso uccid,e la senzazione. Qualche lieve diff.erenza a questa enunciazione si manifesta in Lea Colliva, prima di tutto perchè donna. Ma questo concetto, ch,e lo spazio tiranno mi proibisce ,di sviluppare, verrà da me svoilto non app,ena ciascuno di loro me ne darà motivo con una mostra personale, in cui siano più aperti e chiari i segni ch' 1 io ho osservato: anche perchè essi tr-e, più dei migliori bolognesi, appaiono figli· iegitt,i·mi, a modo loro, del tempo che andiamo attraversando. Dopo queste chiacchiere beri poco spazio resta per gli altr,i espo ... sitori, alcuni, ripeto, con qualche lume in sè, cui va aggiunto ol.io, ■ 1n Bianco RASSEGNE altri... altri... ma ~asciamo anda ... r,e. Mai riprometto però, anch,e per questi, di parlare della loro op,era diffusamente quando gran parte dei frutti della loro attività, adunati in una p:iù significativa rac ... colta, me ne porgeranno l'occasione. ANGIOLO GIORDANI FOLKLORE E POE-· SIA DIALETTALE Piemont, pa"is d' montanar, pa"is d' omini dur e tut d' un tòch, ma a8t, ma ferm, ma f ort come i taroeh ! Canta Cesare Balbo della •sua tena •e N,ino Costa, robusta e delicatissima tempra di po,eta, il più piemontese forse tra ,quanti ~ggi s'elevano sulla schiera dei verseggia~ori, ribatte can un orgoglio che gli fa onore. Gent eh' a marcanda nen temp e sudòr razza nostrana libera e testarda tut el mond a conoss chi eh' a ,on tor e, quand eh• a passò... tut el mond ai guarda . . . . . . . . . . . . . . tut el Piem8nt con sòa parlada fiera, che 'nt le bataie del travai uman. a ten aota la front e la bandiera In questi versi, che guard:ano con nostalgia e con fì,erezza ail cc Piemont eh' a va cerch,esse 'I pan » attraverso J.e strade del •mondo è racchiuso un lembo non indifferente d,ell'anima di questa vecchia re- . g1one. La quale ha piegh.e profonde e complesse ed una tutta particolare fisionomia, che mal si piega alle troppo f aoili inter,pretazio:ni con· cui noi, figli d,i più solari regioni, a.bbiamo il vizio ta:lvo,lta di classificar.e, in giudizi p,iù scintilJanti che serrati, quanti sono o ci appaiono diversi. C'è diffusa ancora i,n Italia un po' di difiìd1enza per il Piemonte, la regione che appare troppo serrata n.el cerchio d.elle sue tradizioni p1er potere vibrare con anima aperta alla vita della nazione così ricca di 1 contrasti, così fervida di passionalità, così serena d,i spe- _ ranz . Diffidenza, ch,e 1notiv,i di natura occasionale e politica possono avere giustificato nel passato, quando nel giuoco parlamentare di un piemontese vedevamo inchio,dato tutto il fervore delle nostre aspirazioni più -care e nella nostra mente non si cancellava ,il ricordo di qu,el che.invece il Piemo,nte aveva rappresentato nel corso d,el Risorgimento, . non oggJ. Forse ,il Piemonte noo domandava di meglio ohe di essere Jiberato dalla cappa di piombo di quei suoi uomini troppo uniformemente rappre-sentativi, troppo funzionari. delo,l Stato nei senso meccanico d1ella parola per imprimere alla vita , d,ella Nazione l'impulso di-un'e•sigenza mo1 dema. Chiuso ne1 lla r.iservatezza d1eJ suo carattere da secoli te·mprato al comando •e all'ubbidienza, le stesse virtù tradizionali , gli i~pedirono forse di essere al1 'avanguardia della rivoluzione e, quando questa ebbe il ·suo trionfo, lo f.ecero passare per antifascista. Indubbiamente jl processo di una ,idea nuova è in Piem01I1tepiù Jento ch,e altrove, senonchè altr.ettanto più sicuro. La g,ente piemontese, dritta e sinoera, diiusa ma non diffidente, ri•seivata ma non fredda, si lascia rélirament-e trascinare dagli impulsi dell'entusiasmo, ma quando sposa una causa ne fa la sostanza della v,ita. È di razz,a generosa e tenace, oaim,mina adagio, ma va lontano. E .la d,iffidenza d,eve -cessare. Il -mio indimenticabile amico Volt ha 1spezzato più di -una lancia sul,le colonne de.i giomali fascisti a favore del Piemonte, sostenendo contro un ·gruppo di italiani di T oscana, ch'-exa ancor oggi necessario piemontizzare l'Italia. Parve a lui gran segno allora, eh ',io toscano di temp,erame•nto e di ,cultura, avessi potuto parlare con •simpatia del Piemonte e .me ne volle scrivere ,e lo ripetè in pubblico, tanto a cuore aveva preso la si1I.enziosavirtù della nobile region•e. Ora io non d,ico che l'Italia deb ... ba e,ssere, p-er continuare la poco eufonica espressione, piemontizzata, anzi credo che non ne abbia affatto bisogno· in quanto che la sua unità nella varietà dei tempera--

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