826 Da questi indici àndiscutibili si possono valutare tutti i caratteri di questo popolo che vanno da una gentilezza squista al senso di praticità, dall'amore per l'arte, 1 la poesia e. le cose belle e gentili, alla pass,ione profonda per la scienza e a tutte le manifestazioni della p.iù spinta modernità. La produzione e il comme~cio della castagne in· Italia. L'ottimo bollettino della Camera d,i Commercio italiana di Parigi pubblica un interessante articolo sul1 'argomento suddetto. Detta produzione che p1 rima dèlla guerra era molto considerevole è ora diminuita per varie cause, fra le quali un infe11iorerendimento per ettaro e il continuo aumen·to deU 'industria cle- . gli estratti tannici che util,izza i I legno di castagno. S,econdo la Statistica agraria del Ministero dell'Economia Nazionale la produzione negli ultimi anni sarebbe osciliata fra gli 8.290.000 nel 1911 e 3. 773.000 q.li nel 192 J , con una produzione media per ettaro di q.l:i 12,70 nel 191l'e di q .li 6, 15 nel 192). Attualmente ,in Italia la coltivazione del castagno oc.cupa u,na superficie di 613.000 ettari e rende in media q .li 8,20 per ettaro. Rispetto alle regioni abbiamo la seguente produzione media per il 1922-1925: Toscana ettan 155.300 q.li 1.548.000 Piemonte )) 105.200 )) 826.000 Emilia )) 57.000 )) 602.000 Calabria )) 87.200 )) 534.000 Liguria )} .90.000 )) 504.000 Campania )) 37.000 )) 279.000 Lombardia )) 28.000 )) 178.000 • I · Le nuove provincie consacrano alla coltivazione del castagno circa 700 ettari con una produzione di 14. 000 q .l,i. Il rendimento per ettaro è quindi molto superiore alle altre regioni .italiane. Il commercio delle castagne ha un posto rilevante nelle nostre e&partazioni ; nel 1925 sii sono esportati per ben 353.970 q.ili men- . tre nel 1926 tale ci&a è stata ridotta a 278.540, essendo fortemente diminuiti ,i quantitativi che si Bib ioteca Gino Bi neo RASSEGNE esportano in Francia, Austria e Svizzera. Il nostro cliente più importalllte è l'America del Nord (Stati Uniti) che nel 1926 importò ben 104.700 q.!.i. Bisognerebbe che l'Italia l'liconquistasse il mercato francese : la Francia è .Ja più grande · consumatrice di castagne e pur producendone una quantità considerevole ha bisogno di importarne. . Le castagne in Francia vengono per la maggior parte impiegate nella industria dolciera : non solo si fanno marron5 glacés ma si adopera la farina nella confezione dei dolci, e il prodotto italiano è il preferito. L'lstituto Nazionale per le Esportazioni è convinto che la Francia tornerà presto ad essere una nostra buona cliente in questa produzione eminentemente ,italiana. \ L'esportazione della canapa. Dal gennaio 1927 alla fine di agosto si sono esportati 444. 11 7 q. li ,di canapa greggia e pettinata m~ntre nel 1926 se ne esportarono q . li 309. 498 ; di capecchi o si ebbero quintali 148. 767 contro I 17.720; nei filati invece si è avuta una leggera depressio,ne. I paesi mél;ggiormente importatori sono la Francia, Germania e Inghilterra, per i filati occorre aggiungere I' Argent,ina e il Brasile. I prezzi si sono aggirati a seconda delle qualità da 370 a 570 lire al q.uintale con il massimo tenuto 1dal mercato di Napoli per qualità extra ed il minimo dal mercato di Bologna per qualità corrente. Una Camera di Commercio Italiana ad Amburgo. Portiamo a conoscenza dei nostri esportato rii e importato.ri che finalmente ad Amburgo, iJ più importante porto della Germania e centro commerciale e industriale di primo ordine, si è costituita UFla Camera di Commercio Italiana per iniziativa della F ed-erazione delle Camere di Commeroio italiane in Germania. Era ora che un centro ' . . cosi :importante avesse una nostra Camera di Commercio quando già altre locadità inferiori l'avevano. Lode per questa iniziativa si deve al maggior Renzetti presidente d,ella Federazione il quale assistette, insieme al comm. ·r amaro, console generale, alla inaugurazione fatta alla presenza di tutti .i commercianti italiani di Amburgo. La gìurirsd,izione di questa Camera si estende non solo su Amburgo, ma anche su tutte le città Anseatiche . F1ILIPPO GALLI CRONACA FINANZIARIA Un notevole discorso sulla politi-• ca finanziaria dell'anno V è stato pronunciato dal min,istro Volpi a Firenze in occasione dell 'anniversario della Marcia su Roma. Il Conte V olp:i ha fatto un'analisi ,del1 'opera compiuta nell'anno dal Ministero delle Finanze esaminando la criisi prodotta dalla rivalutazione. Nell'esaminare questa crisi che si svolge in Italia in condizioni paIticolarmente favorevoli, nel confronto con le crjs.i verificatesi nei principali Paesi europei, il Ministro Volpi ha notato che ciò avviene, pur avendo I 'Italia realizzato un «record» in tema di rivalutazione per il miglioramento ottenuto e pe.r il periodo di tempo nel quale è stato ottenuto. Effettivamente la linea strettamente logica delJo svolgimento della fina.nza ,italiana, voluta dal Capo de~ Governo, risponde, naturaJmente a ,queste caratteristiche. Ma da crisi - come giustamente ha rilev~to il Conte Volpi - di cui oggi · s1 parla, non è un fenomeno che si sia determinato ieri ali' improvviso, quando la valuta :italiana, dopo travagli e fatiche, ha raggiunto un . ' . p1u conveniente rapporto di valore con le monete pregiate. Il Fascis!111h°a svolto una politica finanziari1aed economica di carattere cont!nuativo e progressivo, che· offre I esempio d~ll 'armonica disposizione nel tempo dei sacrifici e dei meriti, distribuendo in un organiro quadro la visione dell'avvenire con · ..
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