Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

824 Per questo lavoro straordinario gli si potrebbe assegnare un emolu.- mento equivalente al gettone di cui godono gli altri commi,ssari. Ciò non significa che un preside non possa esser chiamato per ooa commissione d,i esami di maturità, se ha nel suo istituto un professore di fiducia ch,e può sostituirlo; ma della Commission,e farà parte come • esamina,tore, non ,come preside, conservando tutto al p,iù i,l di.ritto d,i preferenza sui professori secondari, qualora venisse a mancare .il professore universitario, a meno che non si aumenti, come pare probabile, il numero d-e,irappresentanti dell 'in,segnam,ento superiore. VINCENZO CosTANZI - ECONOMIA POLITICA BENEDETTOCROCE pubblica da Laterza la sua qu,inta edizion•e di « Materialismo storico ed economia marxistica ». Prendiamo occasione dall'uscita di questa quinta edizione per fare qualche considerazione su questo lavoro, che, pur constando di stud,i di versi •e pµbblicati in diverse occasioni, à come nucleo centrale la r•evisione critica del pensiero marxistico e la determinazione del modo come si debba inten- - dere l'economia. Ci sembra che la concezione del1 'economia marxistica come distinta da,lla ·scienza economica generale e del valore-lavoro come distinto dal con,cetto generale del valore sia sostanzialmente accettabile. In sostanza, il Croce, che molt,i ànno vO'luto far passare per un marxista, fa del marxismo una critica molto mord-ente, poichè 1 lo relega ka ,le concezioni unilaterali, che, pur non essendo prive di valore, non possono pretendere di render conto e ragione della costituzione economica della società attuale. Il concetto del sopravalore e, in Uliti.ma analisi, un concetto astratto, dedotto con un metodo comparativo, che suppone una forma di soBiblio ca G·ino Bianco RASSEGNE ci,età, in cui il valore scaturisca soltanto dal lavoro, forma di soc,ietà, c1 he non è evidentemente la nostra. Quindi la costruzione fondata su questo cOIIlcetto è tutta astrattistica . . ' e utopistica e non puo assurgere a dignità d.i totalità di scienza econo- . m,ica. La scienza, per essere veramente tale, deve partire dai fatti reali e non da fenomeni fittizi supposti seri confrontando, sia pure implicitamente, forme diverse d,i società economiche. Rimane quindi da determinare il vero concetto di una scienza economica generale, concetto che, più che nella critica alla teoria marx,istica, viene più chiaram·ente delineato nelle lettere al Pareto. Come i,I Croce non vuol essere marxista, così non vuol essere edo- • nista. « Questa critica dev,e menarci a co·ncep.ire ,il fatto economico come atto d•ell'uomo: ossia come pertinente ali'attivi là umana. E da quest<;>riconoscimento si desume a sua volta la vera critica da rivolgere alla concezione edonistica del prinoip.io ·economico. Voi [Pareto] dite che « le equazioni dell'economia pura esprimono semplicemente il fatto di una scelta, e possono essere ricavate indipendentemente dalla nozione di piaoere e di dolore n ; ma am.mettete insieme che il fatto della scelta cc si possa esprimere egualmente bene col fatto del piacere ». Il vero è, che ogni atto di scelta •economica è, .insiemle, un fatto di sentimento : d,i -sentimento piacevole, se la scelta è economicamente ben condotta ; di sentimento -spiacevole, se è ma:I condotta. L' attività dell'uomo si svolge non sotto la campana pneumatica, ma ne1llapsiche umana: e un'attività, che si svolge bene, reca come riflesso un senti,mento di piacere, e quella che si svolge male, un dispiacere. L'utile economico è, insieme, piacevole. Senonchè. questo giudizio non è convertibile. Il piacevole non è l'utile econòmico ».» (Croce, Op. cit. pag. 231). Nell'intenzione di Croce qui la critica all'edonismo in economia è ... fatta a fondo. Ma apparentemente. Perchè è bensì vero che ,e" è l'affermazione : cc il piacevole -non è l'utile economico », verità elementare che non e• era forse neppure bisogno di enunciare tanto è evid,ente ; ma d'altra parte l'economia non è del tutto liberata dai residui sentimentali, quand·o si ammetta, come ammette appunto i,l Croce t che 1 1 'utile econom1ico è .insieme piacevole. Il Croce è costretto a legare indissolubilmente l'utile al piacevole (se pure -non il piacevole ali' utile), per impostare il concetto di economia genera,le su u,n terreno, che conservi l'apparenza di sol,idità e non gli -sfugga sotto i piedi. .Se togliesse ali' utile il carattere · di piacevole lo stesso concetto di uti,le gli svanirebbe e con esso la possibilità di fondare una scienza . . economica. cc Mi pare [egli dice al Paretot op. cit. pag. 235] che voi, a ten- . . . . . toni, v1 avv.1cin1ate a questa concezione [cioè a quella di Croce] del princip,io economico, come dell • azione pratica ohe, presa in astratto, non è nè morale nè immorale , quando, ,in un punto del vostrQ ul-__ timo scritto, esC'ludete dalla considerazione •economica le scelte che abbiano motivo altruistico; e, più innanzi, escludete anche quelle, che siano immorali. Ora, poichè le scelte sono di necessità o altruistiche o egoistiche, o moral,i o immorali, per uscir d'impaccio non vi resta se non la via ch•e io vi apro : di considerare cioè 1• azione economica come I' az,ione pratica in quanto viene, per astrazione ; vuotata di ogni contenuto, morale o immorale». Non si sa poi che cosa sia quest'azione che non deve essere nè egoistica, nè a,ltruistica, nè morale, nè immorale. Come si vede il Croce a capo dei trattati di Economia vorrebbe mettere una definizione del fatto economico meramente negativa, che non dice nulla. Poichè quando si è affermato che l'economia nòn è la morafe e che il fatto economico non è il fatto morale, le nostre co-

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