za organica dello Stato. Qui ancora, insomma, l'unità politica dello Stato è mantenuta e perfezionata ; e la rivolu2iione s'innesta sopra una linea conservatrice, che rappresenta la continuità della tradizione, l'immancabjle, necessario ritorno « ai principii » machiave.Ilici. c· è infine, un grande motivo nuovo; l'economia che si fa etica, si fa politica ; ma il tutto è consolidato e fuso in un perfetto sistema giuridico-statale, che contempera gli eccessi e garantisce l'unità e la stabilità, entro la quale, tuttavia, si attua il necessario moto innovatore. Oltre i confini si guarda a questa riforma con un interesse sempre crescente. Viene dall'Italia la luce dell'era nuova, d,el novecento? *** È certo. L'anno VI s'inizia con questa affermazione radicale. La luce vien da Roma ! Un significativo confronto tra la Russia d'oggi e l'Italia dell'anno VI fatto dal f-toglio d'ordini del partito porta a questa conclusione. La nuova civiltà s'inizia da noi. Non è una civiltà meccan,ica; non una civiltà esteriore. È un punto essenziale questo. Sotto un certo aspetto questa nostra civiltà riveste innanzi tutto i caxatter,i tradizionali. Per uno strano caso si son susseguite a breve distanza, a Roma, due mostre, relative a due congressi ; quella del grano preceduta alla grande adunata delle commissioni e quella dell'economia domestica. I congressi erano internaZJion~l.i, tranne quello nazionale del grano {segno anche questo che a Roma convengono da tutto il mondo studiosi di ogni genere : chè vi sono stati congressi areonautici e di varia altra speoie): ma l'Italia vi ha avuto un posto preminente. Che vuol dire, ora questo ? , Che non dimentichiamo la nostra tradizione, non di,mentichiamo le nostre es.igenze. La nostra civiltà vuol es~re ital,iana, agricola e noi:i industriale, campagnola e non cittadina ; f amigJ,iare e non cOtSmopolita. Parte anzi daUa famiglia, comecohè la famigl,ia è il principi'o RASSEGNE vitale d'ogni forma sociale; e s'afferma e si consolida nella morale, che vuol essere presente ed onnipotente :in tutte le forme della civiltà. Innanzi tutto, _dunque, il Fascismo rinnova la civiltà ,italiana, paesana, nostra. Sconvolgendo le mode, che da secoli hanno rovinato lo spirito nazionale, vuo I instaurare un modo di vita italiano, in tutte le manifestazioni dello spirito pratico, in tutti gli atteggiamenti della v,ita. Che, se poi questa nostra civiltà fosse buona anche per gli altri, una volta tanto, almeno per questi ultimi tempi, saremo volentieri modello aii popoli d,i tutto il mondo. CARLO CURCIO POLITICA COLONI-ALE L'immediato intervento presso il Governo Etiopico dell' Inghilterra ha fatto cessare le voci e per ora an·che .I' attività americana per L1 co... struzione d,i una diga al Lago ·r sana: ma non è meno significativo questo tentativo dell'America di iniziare una politica africana, :ittuando in questo continentP una espansione commerciale. Per gli accordi del 1906 !'Inghil .. terra aveva ottenuto il consenso della Francia e dell'Italia per sr..lvaguardare i suoi interessi e q11e-!!i dell'Egitto nel bacino del Nilo e più specialmente per quanto co11cerne le acque di questo fiume eadei suoi affluenti, ·e tà le accordo, iii badito da quello più retente con l'ìtalia, era basato su un trattat<' firmato nel maggio· 1902 dal Governo Abissino col Governo i'lgle~e .. trattato in cui l'imperatore M~nelik • • • s impegnava a non costruire e a non permettere di costruire attr,tverso il Nilo Azzurro, e il Lago Tsana alcuna opera che potesse arrestare l'affluire delle loro acque nel ì'iilo, se non d'accordo col Governo di S. M. Britannica e col Governo del Sudan. In tale stato di accordi parve Biblioteca Gino Bianco 821 l'intervento americano, speci :1lmente come era dapprincipio prospettt1to, un vero e proprio tentativo del Governo Abissino di sorpassare le clausole dei precednti rtattati : le chiarificazioni del Martin, fiducia;. rio abissino in America chiarirono assai la situa2iione parlando 5oltanto di ricerche di una casa america•· na che volesse costruire tale diga, per agevolare anche l'opera del go•• vemo inglese e per venire incontro ai desideri di quest'ultimo. .Mentre però la questione suaccennata era rinviata sine die, una missione americana sta raggiungendo, mentre scriviamo, la capitale etiopica per annodare seri rapporti commerciali : l'industria an\ericana deve forzare tutti i mercati ancora libe~i, deve cercare ovunque territori ove. impone la sua superproduzione. Nei riflessi della nostra Patria~ quale può essere l'interesse d; queste notizie ? La costruzione di una diga al Lago T sana, sotto il contro1lo e per incarico dell'Inghilterra, come deve venire considerata in Italia ? e come, la penetrazionP. com·merciale americana sul rnercato etiopico? Noi crediamo che l'Italia possa trarre vantaggi dalla costruzione presso il Lago T sana di una diga, che regolando il corso delle acque stesse possa mettere in valore specialmente agricolo i territori fertili posti intorno al Lago medesim(". Una Missione inviata dalla Reale Società Geografica Italiana} e 1e.1la quale facevano parte lVI1ur1Zh) Rava, il Capitano T~ncredi e 1:on. Ostini, potè per prima comp1~r~ il giro completo del Lago e studiarne la struttura dei terreni e 1 le condizioni pubblicando la monografia « Al Lago T sana » che raccoglie e coordina .le ricerche fatte: e le risultanze, nei riguardi della agricoltura specialmente, sono buooe: vaste, vastissime zone potrebLero es .. sere valorizzate qualora una mano d'opera attiva e capace fosse sul posto : circa 800. 000 ettari di ter-- reno, di buone qualità fisic~e e di ottima composizione ch,imica. dice l'on. Ostini. cui si aggiunge l'azio ne benefica esercitata dall 'irrenensa
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