Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

.. .. IL CITTADINO E NATO 801 La società moderna è travagliata da due crisi : quella religiosa e quella economica. Dio è nelle coscienze o fuori ? La ricchezza è un dato o una conquista ? È possibile raggiungere insieme le due mete ? L'individuo vale per quello che ha avuto da Dio o per quello che s'è saputo conquistare ? Il secolo XIX s'è esaurito nella ricerca; ma, pure, s'è scavato la fossa. Il l.iberal,ismoche ha tentato superare l'angoscioso d,ilemina, è stato squassato dalie sue stesse premesse storiche e teoriche. Il liberalimo, che voleva correggere la democrazia, è stato superato dal- )' angosciosa ascesi di quelle stesse classi, che avevano constatato, con profonda amarezza, l'ingiustizia dei principii, che si volevano far credere intangibili. È ve- . nuta una nuova valutazione dell'uomo, che risolve tutte le antitesi nella sua appartenenza ad una patria. Il Fascismo è la voce deUa nuova era. La qualità supera la quantità. Il vaJore supera la massa. Il diritto è d-i tutti, ma a patto che se ne sappiano rendere degni ; come Ja nazione è di coloro, che ~anno l•orgoglio di sapersela meritare. Il nuovo cittadino è colui che produce, che si rende utile alla collettività, che è parte vera della nazione. A lui son permessi i diritti politici, come a lui sono dati ,infiniti doveri. In fondo •si perfeziona lo spirito di tutto il moto rivoluzionario secolare : non di tutti è il diritto ; ma di coloro che ne sono degni. Il cittadino, insomma, non è un dato, ma un'aff.ermazione di conquista, una celebrazione di virtù e di lavoro. .. Le nuove linee programmatiche deUa riforma elettorale valgono, solo per questo punto, più di tutte le altre escogitate in secoli di studi e di rivolte. Aff ermano nel cittadino un'aristocrazia; ma, pure, aboliscono j valori convenzionali d,i destra e di sinistra quelli cioè, ohe o naturalisticamente o tecnicamente, ,dal punto • Biblioteca ino Bianco· di vista del d,iritto divino, sopravvivevano dagl 'inizi della civiltà. Vichianamente dopo gli eccessi viene il r,iposo, l'equilibrio. Cittadino non è I' uo,mo qualunque~ o soltanto il figlio della massa senza nome, con1e s' intendeva nella retorica socialista. Ma non è nemmeno il rentier, _il pos&idente come tale. Cittadino è colui che crea la nazione, che fa veramente qualche cosa perchè la nazione sia, acquisti forza e potenza. S'inizia un'era nuova ? *** Sì. La civiltà del novecento è ·alle porte. S'inizia ora : con la nasoita del cittadino, con la nuova visione della società nazionale col nuovo valore che si dà aJl'uomo, al lavoro, allo spirito. Siamo infine alla soluzione ? Problema inesauribile ! La verità è che ogni soluzione è apparente ; e che i,l nostro sp,irito è assetato di conquiste ; e che i problemi rimangono ancora tali, nel senso che è dalla nostra feconda attività superatrice che essi si spostano sembrand.o esaurirsi. · Ciò che vuol dire essere questo il nuovo principio; dal quale noi con la nostra attività dobbiamo trarre gli slanci vivificatori di domani. Come i vecchi cavalieri davano ai figlioli la spada quando eran giunti al varco dell'adolescenza e d,icevano: questa è la tu~ arma, qui è il tuo onore; sap- · piane usare ; così la nostra vita è un atto che realizziamo noi sempre; ed i nostri diritti delle conquiste, che dalla nostra cosoienza morale traggono maggiore forza e più grande valore. CARLO CURCIO ' , j I .. • ., •

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