..... · 796 ANGELO PIERO SERENI La- Russia intanto, ancora mezza asiatica e mistica, morta la, zarina Caterina, ne·mica feroce delle idee nuove, esita e tentenna sotto il gov•emo di Paolo I che blandisce la Coalizione ma si dichiara intanto s·eguace d,elle idee liberali di Francia e non desidererebbe nulla -di meglio che fare il mediatore fra le potenze belligeranti, perchè cc non volendo fare la guerra, I 1 lmperatoré desidera che almeno gli altri facciano la pace » com·e si espresse con un frase significati va, il Kobenzl (1 ). < Le potenze minori al primo urto francese si sfaldano. l\t1entre tutta l'Europa reazionaria sì dibatte tra la speranza di una pace e la preoccupazione di fiaccar.e la Francia, ed una crisi generale d.i rinnovam·ento e di trasformazione agita i popoli ridestati, che cosa avviene d,elJa Francia? Quale era la sua condi2iione, tormentata dalla fame. dalle congiure e dalle lotte intestine, e quasi sola in Europa di fronte alle potenze più forti ? Il Direttorio domina nettamente la situaz,ione. Nè l'opposizione politica nè le trame degli emigrati possono scuotere la sua potenza ognora maggiore, e i tentativi di congiura vengono stroncat,i radicalmente sul nascere. Il potere viene sempre più accentrato nelle mani d,ei Direttori che· dominano la scena politica, sono in contatto direttamente èon tutte le Corti attraverso una rete perfetta d~ diplomat,ici, d'informatori e di spie, vigilano su _ tutta la vita della nazione fin nei più minuti particolari e tentano ,d'impedire ogni p,iù piccola miziativa individuale d•~i generali alle frontiere. In realtà, era soltanto sull'operato dei generali che il Direttorio riponeva ogni speranza di esist,enza. Il giorno che gli eser- ,citi avessero subito qualche grave disastro, il malcontento sarebbe risorto, e per il governo sarebbe suonata l'ultima ora. Invece, attraverso lo sviluppo sempre maggiore delle operazioni guerresche, affluivano ,i frutti delle con,quiste ,d'Italia e-di Germania : denari, viveri, opere d' art,e, e la notizia delle vittorie che elettrizzando le - ·masse, I.e collegava ancor più sotto il governo tirannico, giustificato dalla gravità degli eventi. D'altra parte i territori conquistati rappresentano un p•egno nelle mani della nazione francese. che li restituirà solamente nel giorno più o meno lontano di · una pace. Poichè. ogni aiuto dalla Francia è assurdo, gli eserciti che sono accampati ne1 territo,ri conquistati devono vivere coi prodotti di quesbi ; infatti, li consid,erano t,erra da preda, in cui non è necessario spar- .gere le idee rivoluzionarie e fare una politica attiva di propaganda democratica. Qui appunto Ì' errore del Direttorio che non si curava di sviluppare nei paesi circostanti una fitta r•ete di amicizie, ma intendeva soltanto dominarli, restr,ingendo l'idea universale della rivoluzione a meschini calcoli spesso errati per di più. ( 1 ). Paolo I mercanteggia con r Austria e r Inghilterra una spedizione sul Reno, ma poi si ritira in buon ordine, limitandosi a promettere platonican,ente ali' Aui-tna di sorvegliare le intenzioni della Prussia. Bibliotec Gino Bianco Il Direttorio avrebbe provato in seguito d,i una pace le più grandi diflìcol_tà._Cessata .la tensione dovuta all'imminenza dei pencoli,. appen~ t?~~ta _la.cah~, I~ Francia avrebbe reclamati 1 suoi d1r1tt1 d1 l1berta e 1I Dil'ettorio sarebbe crollato. Non era del tutto esagerato quanto scriveva il fylallet du_ Pan a Lord Elgin: ce Si la crise exterieure vena1t à pren<.lre fin, le Comité serait chassé le lendema,in. Ainsi la guerre est aussi necessaire au Cotnité que la respiration; il n' est pardonnable qu' à des Hottentots de sul?poser la possibi.lité d 'o,btenir la paix de la Rep 11bhque ; le Cornité veut continuer la guerre pour sa sùreté, par politique, par n•ecessité, et toujours . dans I' espoir qu' elle livrera à sa discretio,n les subs1stances et les trésors des provinces qui avoisinent la France. Il poursuivra cet obj•et jusqu'à sa d,ernière heure d>existence. S1 es successeurs le poursuivront après lui et pour les memes motif s )). Una formula conciliativa, ,sebbene provvisoria, tra la coalizione e la Franoia, poteva dunque venire soltanto da una forza estranea al Direttorio, che imponendo1si a questo lo costringesse a ratificare il fatto . co•mp1uto. ~uesta forza fu Napoleone. Bonaparte, comé disse uno sCI1ittore francese, aveva già .il suo segr,eto, quando assunse nel 1 796 il co-- mando d-elle truppe in Italia. Nelle intenz,ioni del Direjorio, lo sforzo maggiore doveva essere compiuto sul Reno, mentre in Italia la lotta avrebbe avuto un caratter•e puramente protettivo, contro eventuali minaccie del Piemonte l! degl,i altri staterelli Jella penisola. Bonaparte aveva già dall'anno terzo una politica personale, un suo disegno ambizioso ignoto al governo e ali· armata; conquistare rapidamente l 'ltalia e marciare per ,il Tirolo su Vienna, ond,e colpire al cuore l'avversaria. Progetto questo che si distingueva dalle grette ambizioni nazionalistiche del Direttorio, per il pregio di una maggiore personalità. Allargando il campo della rivoluzione francese, fino dai primi mesi del suo comando egli ideò un centro democratico repubblicano in Italia, che fungesse da intermed,iario fra l'Austria e .la Francia e favo,risse nello stesso tem- · po l'egemonia di quest'ultima nella penisola. Come si sa, il Direttor,io si •era mostrato nettamente contrario ad una tale soluzione. La patria nostra dov1 eva servire p•er collocarvi gli altri spodestati e per barattarne qualche parte in cambio ,di altr.i vantaggi (1 ). La Lombardia non doveva essere risparmiata, ma trattata come un pa,ese difficile da conservarsi ? N,elle istruzioni a Napoleone si prescriveva di trattare i lombardi da popolo conquistato ,e non com,e fratelli affrancati dalla tirannide. Nel famoso progetto del 7 T(ermidoro anno 4° ( 1 ) Il Direttorio non voleva una pace generale; si tentava di dividere la Coalizione per mezzo di · una pace separata con r Austria o. con l'Inghilterra per concentrare le forze contro l' avversa:-io superstite.
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