Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

·VERSO CAMPÒ_FORMIO (d8i rapporti austriaci) Per poter giudicare obbiettivamente le cause ed il valore del trattato di Campoformio e l'importanza degli _ accordi che Jo precedettero, bisogna esaminare Ja situa- .zione delle potenze belligeranti e d~ Venezia) intorno al 17%. Le condizioni della Coalizione erano tutt'altro che floride : ,I' Inghilterra, nel· suo od,io ,implacabile per la Francia, aveva seminato l'oro dovunque per soUevare i governii oontro .l'avversaria, ma alla fine le riserve finanziarie cominciavano ad esaurirsi e la cris,i economica si avvicinava terribile ; le manovre dell 'aggiot-- taggio e dell'opposizione aumentavano ancor più le difficoltà, e i successi ottenuti dalla flotta potevano sì dare un sollievo momentaneo all'Inghilterra e qualche notevole imbarazzo alla Francia, alla Spagna e all'Olanda, ma le vittorie navali, allora come ~plpre, non potevano decidere le vicende di una guerra che abbracciava quasi tutta .I 'Europa. Nè men grave era la Siituazione dell'Austria, che aveva nella Coalizione il compito di fornire sempre nuovi contingenti di uomini. Esaurite ·le finanze, si regge economicamente soltanto per 1 'aiuto d,ell 'lnghilter:ra, che è però tutt'altro che . magnanima nell'invio di soccorsi pecuniari. I dispacci da Londra del conte Stahrenberg e le cor11ispondenze d,el barone di Thugut, allora ministro degli Esteri, insistono con cupa monotonia sopra l'eterna questione : « mandateci denari ,e soltanto allora potremo armare . nuovi uomini » (1 ). Pitt, incatenato fra l'opposizione e gli speculatori, promette~ ~ndugia, tirchia, e somministra denari in quantità sufficiente soltanto quando le vittorie ,dell'arciduca Ca1lo sembrano per un momento decidere della guerra. Questa assume per gli Inglesi il carattere di semplice sp,eculazione economica. Sarà continuata finchè ci sarà speranza di v:incerla e di risolverla in ·un buon affare; dopo, quando la si·tuazione appare poco promettente, l'Inghilterra non si perita di rivolgere a Pwigi le piu sperticate offerte di pace e non retrocede neppure quando le più gravi umilia7.!ioni sono inflitte ai suoi pie-- . . . n1potenz1ar1. Se per gli ,inglesi la guerra è'un affare più o meno ben riuscito, per l 'Austr.ia .invece è questione di vita o di morte. Non solamente gli sforzi sostenuti erano veramente gravissimi, ma sopratutto la massa delle ideologie della Rivoluzione Francese era talmente contraria allo spirito del governo austriaco -ohe questo, nella sua incapacità di rinnovamento, doveva schiacciaitla o doveva esseme soggiogato. L'Austria non avrebbe mai potuto consentire a trattare con un governo di regicid1i, ( 1 ) Si accusava inoltre il. Governo inglese di sperperare il suo denaro sovvenzionando delle nazioni infide, come la Prussia e il Piemonte. , -Biblio eca • 1no • anca che sovvertiva tutta l'organizzazione legittima della sovranità, risvegliando il sentimento nazionale che si presentava anche ai profani come antitetico allo spirito della monarchia austriaca fino quasi al giorno del1a sua morte. P,erciò durante tutto l'anno I 796, .I' Austria non ammette maii d'iniziare trattative con la Francia (1 ) ; anzi. sono freque,nti i lamenti contro l'Inghilterra per i molti tentativi fatti ,da questa verso il governo d,ei regicidi. Se l'Inghilterra era più tenace nell'odio contro i francesi, e lo dimostrò anche in seguito, l'Austria in compenso era più intransigente ; essa rappresentava ne~ mondo la più grande forza spirituale opposta alla Francia, oltre agli altri antagonismi dovuti a fattori economici e alle contingenze politiche. Perciò s'indusse ad una pace soltanto quando era esaurita assolutamente, e,d allora, colpita. a morte, 1~on oppose che una debole resistenza (2 ). La Russia e la Prussia erano in posizione ben diversa. La Prussia, per la sua costituzione politica, economica e social~, basata sul potere quasi assoluto del re, e sulla potenza della nobiltà, pniva di una borghesia autorevole e rappresentativa, sembrava dovessero essere la terra classica .della oppo,sizione ai Francesi. Eppure J• odio contro l'Austria, alla quale gia allora si p,repara a togliere la supremazi~ fra gli stati germanici, la spinge, ad un· alleanza con i francesi. Così pure iJ Piiemonte reazionario, che presenta delle analogie assai interessanti con la Prussia; per la costituzionè interna, per le aspirazioni e per lo sViiluppo posteriore, non esita a suggellare con la Francia giacobina un trattato di pace che suona· quasi alleanza. L'odio contro l'Austria lo spinge ad · unirsi ad una forza idea.le così contraria com'è la Francia rivoluzionaria, forse nella speranza di ottenere « una foglia di quel carciofo che ha a,docchiato gjà da lungo tempo, » per usare la frase pittoresca di un diplomatico austriaco che aveva intuito nel Piemonte la grande forza unificatrjce deH' ltalia. Eppure la Prussia e il Piemonte, al contatto della Francia, subirono uno squilibrio ben significativo,.· La vicina, più progredita politicamente, produsse in loro il germe delle idee nuove che dovevano sconvolgere la - loro intima costituzione, per portarlo attraverso UIIl profo~do rinnovamento interiore, ad un più ampio respiro. ( 1 ) Escluso il breve tentativo di Frishing, organizzato ad insaputa del ministro Thugut, e subito sventato da questi. ( 2 ) Fino al dicembre del 1796, l'Austria dichiarava alla Russia che si era offerta come mediatrice tra gli avversari, che delle trattative sarebbero state possibili con la Francia, soltanto quando questa fosse stata messa del tutto nell'impossibilità di nuocere (vedi corrispondenza Kobenzl e Thugut).

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