Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

I 792 ., ITALO CINTI loro: - Dite dunque quali ,sono i temi concessi alla pittura e quali alla· letteratura, fatene un elen~o. La maternità, ad esempio, permettete che commuova anche i pittori? E oltre alle gote, ai seni,' al corpo della madre permettete che il pittore rappresenti come meglio può l'anima della madre ch'è tutta ansia, tutto amore, tutto sorriso per la sua creatura, che è l'infinito palpito· dell'essere che si eterna_? Badate che negando si scopre il vuoto di un'arte limitata alle superfici, concedendo si ricortosce la gi:andezza dell'espressività. - Ma non rispo·nderanno. ·Infatti cos'è la pittura solo per colorire? Non è ciò che è in letteratura il verso che « suona e non crea »? E come il poeta sdegna irìgiu~tamehte quel verso, il pittore deve sdegnare .quel dipingere. L'arte è ben altro. Intanto non ha limiti, .. non ha categorie, è I' infinito della comlllozione che può vibrare dinanzi al serpe e dinanzi a· Dio, dinanzi al filo d'erba e dinanzi al cosmo. La teoria della pura visività del Marées, del Fiedler e dell' Hildebrand che fallendo al suo scopo col rendere cosa esterna allo spirito l'arte medesima, che ne è invece attività, è stata . arbitrariamente ristretta al campo delle arti ,fig~ra-- · tive, ed ecco con cosa si puntellano i ·banditori de1la fantas.ia ·dalla pittura: dividono l'arte in arti parti~ colari ·e si trovan in mano dei tronconi. ~Evidente,., mente sono degli e~pirici: ·Abbiamo pa.rl~to di ·ciò per inquadrare Montevecchi in un'epoca ·sto!ica.: Ritorniamo· a lui. Lo avevamo dichiarato un romantico; è difàtti un abbozzatore di opere che lascia quasi ·sempre ind~term.inate, che hanno il soffio caldo della passione, ma manca ad esse la niti ... dezza delle immagini completamente create. E non è che non sappia disegnare, che gli ·manchi l'abilità manuale e la conoscenza d·ei mezzi pratici per farlo, è -per teIJlperamento, è per intoll~ranza che abbandona le tele, è zingaro anche nel creare, l~scia le opere ché ha già godute in un primo impeto di violenza rappresentativa per altre ch·e gli gravitano con un 'ansia d'essere stuprate, quasi sadistica. Ultimamente però ha . cominciato ~ sentire il bisogno di realizzare· di più, ha intuito che l'arte è unità inscindibile di. forma e conte~uto e s'è avviato quindi· a un equilibrio che· gli darà dei compensi ~eri in cambio 'di quanto ha disperso per anni di fila. Vantaggi tecnici ad ogni modo quel disperdere gliene ha procurati. L'esercizio dell'abbozzare con bravura ha fatto di lui urt pittore d'ampi spazi .. ._ « Affrescherei la facciata dì S. Petronio - vi dice ~ardandola di sotto in su per considerar-.la bene. - E grande come una piazza · - soggiung~ - ma dipingerei cor~ rendo>>. E sarebbe capacissimo. Ce ne ha data- di fresco una prova con la decorazione dell'Abside della Mascarella. Ha affrontato I' intonaco nudo e ostile senza cartoni, senza studi, senza nulla, tranne un piccolo bozzetto all'acquerello, ha impugnata la canna dello spegnitoio a cui aveva in luogo di questo legato un carbone e giù di prima come un avventuriero della bellezza segni e segni, figure e figure che gli e no ... uscivano con la gioia di balzar nella vita, calde e vibranti più che mai. lm~ossibile an::i preparazi~ne materiale per Montevecch1 : ~repar_az1o~e per ~u• è quel saturarsi di linfe, quel ng~rg1to ~1 succhi che vuol sboccare in qualcosa coll 1mper10 della fatalità, è quell' intrattenibile fiuman~ tropical~ che appare improvvisé3:, nel letto . arido .dei torrent!, c~me u~ · muro schiumoso e ributta 1n un rotolio d1 massi qu~nto le si oppone: rive, alberi e ponti ; e passa come un turbine. . E pare ch'egli si avventi senza meditare tanto la sua arte è un corpo a corpo chiuso, serrato, ansante. L'abside della Mascarella sotto l'impeto della fantasia montevecchiana s'è tramutata, sembra che un'esplosione abbia l~nciato via il muro e che un cielo l'abbia sostituito, un cielo odoroso come un bocciolo di fiore, e aperto e vasto sì da contenere l'aurora e il tramonto. Vi s'accende a Levante il rosa che degrada a Ponent~ languendo nell'oro. E l'incontro arioso di due colori, avviene come un amplesso lassù: rosa e oro, sole che nasce, sole che muore. E nell'incavo dell'aria an aliar d'angeli; un su~nar di liuti e di viole, uno squillar acuto di trombe. C'è la festa lassù. Quando il cielo è in festa corre la gioia' sul mondo, tutto s' intride del suo . gaudio' ,e. guarda con (?echi più buoni. Che avviene dunque in quell'aurora che dolci musiche riempiono lo spazio? Passa in trionfo la Vergine Maria, rifiorisce dinanzi a Dio il più puro giglio umano e un severo suo milite terreno, fatto degno del suo sorriso, S. Domenico, riceve in dono il Rosario. Ma analizziamo. L'azione intanto è legatissima, tutto converge a centralizzarla in un nucleo essenziale, niente si apparta o vi sfugge. Quello che potrebbe ~hiamarsi I' intuizione drammatica, in Montevecchi è notevolissima. La sua legge è la necessità. La folla celeste qui è disciplinata dall' interesse che suscita l'episodio centrale, non vi sono resistenze, nè squilibri, nè duplicati in questo senso, non v'è il farraginoso e nemmeno l'insufficiente. Le mancanze non sono dunque nell'insieme della composizione ch'è un tutto organico, sono piuttosto di un altro ordine e non tolgono a Monteveçchi l'onore di aver compiuta una grande cosa. Nel cimentarsi per la prima volta nella pit.tura murale di quelle proporzioni e di quella importanza non ha salvaguardato rigorosamente la propria personalità da influssi che se gli hanno dato magg~ori garanzie di riuscita, gli hanno alquanta resa eclettica la sua opera. Gli eclettici possono ugualmente .c. reare capolavori ·se riescono a soffi~re la vita nelle loro immagini e a raggiungere l'unità per quante siano le derivazioni ma rientrano in quelle collaborazioni che frantuma~o l' individuo ne distruggono la sua realtà specifica per isolar; nettamente l'opera che si potrebbe senz'altro attribuire come fa il Berenson a paternità anche lontane nel tempo e nello spazio. L'influsso di Guido Reni è visibile nella figura del santo domenicano mentre . . ' squisitamente correggesco è l'angelo a destra deHa

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