BOLOGNA 35 in animo di fare una politÌca non strettamente piemontese ma schiettamente nazionale, fu felicissimo di accettare immediatamente l•offerta inglese, in-- tuendo benissimo che questo intervento avrebbe portato graziosi frutti più tardi. Alleandosi con la Francia e con l'Inghilterra, egli intendeva anzitutto isolare l'Austria in Europa e impedirè che l'Austria potesse eventualmente allearsi essa con la Francia e con l'Inghilterra; che se poi l'Austria fosse uscita dalla neutralità in favore della Russia, la guerra sarebbe stata immediatamente portata contro l'Austria nei piani lombardi da tutti e tre gli a~leati. Cavour intendeva inoltre con la sua iniziativa assicurarsi il diritto di prender parte al Congresso della pace per portarvi la protesta dell'Italia oppressa ancora dall'Austria e la protesta del popolo italiano gravato ancora da vecchi regimi dispotici. Così la politica estera di Cavour ·non è semplicemente quella del Piemonte ma è già e sopratutto quella dell'Italia prima che questa fosse ancora fatta. Egli polarizza in tal modo verso la sua persona e la sua opera politica la fiducia e la simpatia dei gruppi nazionali gravitanti nell •orbita del Piemonte, attraendo a sè tutti quegli spiriti che diffidavano dell'opportunità e della validità dei metodi rivoluzionari per risolvere la questione nazionale. Da questa temperie spirituale nasce la Società Nazionale, che intende raccogliere intorno a casa Savoia tutti i patriotti con il programma di scacciare l'Austria dall'Italia settentrionale che formerebbe un solo Stato coi ducati di Parma e di Modena fino alla Romagna e poi di indurre colle buone o colle cattive gli altri principi italiani, il re di Napoli e il granduca di .Toscana, a confederarsi insieme, magari sotto la presidenza del Papa. Come ai vede, • affiorano ancora alcuni elementi dei vecchi programmi, che ogni tanto si fanno vivi, e che solo assai tardi, quasi ai nostri giorni si esauriranno del tutto. A capo della Società Nazionale fu Garibaldi, lo spirito più eroico del nostro Ri .. sorgimento, che dello spirito mazziniano fu uno dei più magnanimi interpreti, ma che non fu mai così schiavo dei programmi democratici da rifiutare altri programmi nazionali che apparivano di più con- , creta ed immediata attuazione: Garibaldi, il quale ci rappresenta l'aspetto leggend ·rio, la tradizione eroica etica del nostro Risorgimento, che brandisce · la spada come un arcangelo aui campi di battaglia, che ha sorprendenti intuizioni strategiche e la cui Biblioteca Gino ■ 1anco camicia rossa è simbolo .di audacia e segno di vittoria; e che, grande guerriero, odiò la guerra, egli il « cavaliere dell'umanità ». La presenza di una figura così eccezionale nella sua aureola poetica, pur non essendo di_ primo ordine sul terreno politico, come Garibaldi, giovò mirabilmente alla diffusion~ della società Nazionale. Il movimento penetrava perfino negli ambienti e negli animi mazziniani : Manin, che da Parigi scriveva « principi di casa Savoia, create l'Italia e sono con voi, se no, no. » ·E Cavour inspirava ed animava dall'alto e per tutte le vie. Il pro- ~ gramma della Società Nazionale aveva ·come presupposto la guerra contro l'Austria, ma ormai ,•esperienza aveva anche dimostrato non essere possibile all'Italia affrontare l'Austria da sola: era ne- · cessario ricorrere ali' aiuto cli un alleato straniero. Chi poteva eesere l'alleato possi~ile in questo momento? solo l'imperatore dei francesi, Napoleone III, il qu~le era vissuto nella sua prima giovinezza in Italia, che era stato carbonaro e aveva· preso parte ai moti di Romagna nel 1831. Ma Napoleone lii era anche l'autore del colpo di stato che dalla presidenza della repubblica francese lo aveva portato sul trono imperiale tradendo la fiducia dei re- • pubblicani, era anche colui il quale aveva inviato, nel 1849, truppe francesi in Roma per soffocare la repubblica romana guadagnandosi, grazie a questo suo atteggiamento antitaliano, l'appoggio"' dei cle.- . ricali, e riusciva pertanto inviso ai. democratici e repubblicani italiani. Pur tuttavia aveva ~ncora delle simpatie, per l'Italia che in fondo era stata per lui una seconda madre e qualche cosa voleva fare per essa. Dicevano i democratici repubblicani: egli è colui che ha soffocato la repubblica romana e la seconda volta ha soffocato la repubblica francese; era particolarmente avversato da Mazzini che andava predicendo i tradimenti, la cacciata dal trono e la morte in esilio di colui che· aveva già soffocato due repubbliche : la francese e la romana. Epp.ure Napoleone aveva innegabilmente delle simpatie~ per l'Italia, che era stata un po' la sua se-· conda patria e non era alieno dal fare qualche . • cosa a pro dell'Italia, anche forse per riparare in qualche modo· il colpo infertole nel· 1849. Mazzini tuttavia insisteva nell'opporsi al suo intervento anche per un altro motivo più elevato ; egli voleva che il popolo conquistasse la sua patria senza l'aiuto dello straniero, perchè questa do- ... ,,
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