PROF. A. DE STEFANO . LA MENTE E L'OPERA DI .CAMILLO DI CAVOUR / SERA DEL 20 DICl!.MB~!. 192é Abbiamo visto come nel 184e ognuna delle illusioni federaliste dei giobertiani, ·dei neoguelfi e di quei moderati i quali avevano, in opposizione al progran1ma mazziniano, elaborato un programma più conciliante, limitato a delle riforme da introdurre negli Stati italiani, che avrebbero dovuto costituirsi in federazione, instaurando una cordiale collaborazione tra principi e popolo, sboccasse in un fallimento disastroso per l'atteggiamento dei principi italiani-, i quali si f'rano dimostrati o inetti · a condurre le forze italiane alla vittoria o erano stati fedifraghi. Dopo il 1848 i principi italiani, che avevano già concesso la costituzione ai loro popoli, la ritirarono, ma il 1849 invece fu un' annata eroica in quanto i gruppi dei rivoluzionari scrissero pagine gloriose·: nella repubblica romana e in quella di Venezia sfavillarono i più fatidici eroi del nostro Risorgimento ; ma anche questa corrente mostrò di non avere base nella realtà politica del paese e anch'essa aveva fatto fallimento. L'Austria aveva rioccupato Venezia e la Francia aveva obbligato la repubblica romana a cedere le armi. Allora i gruppi nazionali si vanno orien- • • • tando verso un programma nuovo : raggruppats1 inil trattato di pace del 164e, il Piemonte poteva accogliere fra le sue mura gli esuli e i profughi .delle altre regioni d'Italia, Torino era già divenuta come la capitale d'Italia. A Torino c'era . ., chi, durante questò tragico periodo dal 1848 al 1849, aveva attivamente cooperato per far precipitare gli avvenimenti verso una solùzione belli~a, che s'era già preparato da lunga p'èzza alla vita pubblica studiando economia, viaggiando attraverso ai paesi occidentali dell'Europa, ocèupandosi con passi~ne dei problemi finanziari, industriali ed economici, facendo anche l'agricoltore con grande modernità di vedute. . , Camillo Benso di Cavour, attraverso alle prove e all'esperienza della sua prima vita, quella militare e quella agricola, che secondo gli antichi è la più atta a formare l'uomo alla vita pubblica, s'era preparato a diventare, come aveva sognato nella sua giovinezza, quando aveva ancora venti anni, di essere un giorno il primo ministro d'Italia...Nel 1848, aveva preso parte attiva allo scoppio dellè ostilità contro l'Austria, sostenendo la guerra immediata contro il nemico, dalle colo~ne del « l~isorgimento », il suo giornale che già ·portava questo fatidico nome, ammonendo la monarchia -che l'ora suprema era suonata e che la vera prudenza dell'oggi era la sola audacia. Purboppo nel 1848 Cavour non è alla testa della vita pubtorno alla dinastia militare di Savoia con l' obbiettivo di fare la guerra all'Austria e di scacciarla dàll'ltalia. Poichè, come abbiamo visto, soltanto in Piemonte sventola il tricolore italiano, soltanto in Piemonte il sovrano non ha abolito la cos.tituzione e non si è staccato dai suoi sudditi : e poichè per - blica, non tiene in suo pugno il governo della vita pubblica, non è responsabile dei fatti che accadono, Biblioteca Gino Bia e
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