. BOLOGNA 31 siaatici, ai quali fu concesso di tenere scuole solo a titolo d'iatituti privati e sotto il controllo dello Stato. Tutto questo si faceva in Piemonte, mentre negli altri Stati d'Italia i vari principi riconoscevano al Papa nuovi e maggiori diritti allo acopo di avere il suo appoggio contro le mene· dei rivoluzionari. Soltanto il Piemonte difendeva la libertà civile di fronte ali' autorità ecclesiastica e, non ostante· tutte le scomuniche, rivendicava apertamente e ·decisamente l'autonomia d~llo Stato, così che mentre prima si diffidava del Piemonte come del paese più clericale dell'Italia, per cui i liberali lombardi erano riluttanti ad unirsi ad eno, ora invece il Piemonte appare come un organismo nuovo, come lo stato più laico, lo stato più moderno, lo stato più vivo d'Italia e cominciano allora a polarizzarsi verso di esso sempre più insistenti e più ampie le correnti di simpatia e di fiducia dei gruppi nazionali del1'intera penisola. Grazie a questa politica nuova inaugurata dal Piemonte, questo è destinato a divenire il punto di riferimento di tutti i liberali d'Italia. N è si fermò qui l'attività riformatrice del Piemonte, ma il fervore di rinnovamento che lo travaglia si traduce in un cumulo di riforme che vanno da quelle amministrative e militari a quelle economiche, così che esso appare di fronte a tui,i gli atati di Europa, di fronte a tutti gli altri Stati della penisola che giacciono inerti ed arretrati sotto il giogo degli oppressori, come lo Stato più vivo, più agile, più progressivo, il solo degno di rappresentare l'Italia. Mentre da una part• cresce il preatigio del - • " Btblioteca ino Bianc Piemonte e verso di lui vanno polarinandosi i sentimenti dei gruppi operanti nell'ambito nazionale, Mazzini ricomincia disperatamente i suoi tentativi rivoluzionari destinati necessariamente a fallire come -i precedenti e che hanno per effetto di . esasperare gli animi e di far sentire ancor più vivo ed urgepte il bisogno di" far capo ad uno Stato bene ordinato e che facesse sperare di raggiungere gli ideali nazionali con altri metodi che non fossero quelli insurrezionali delle congiure, e delle sette.- E mentre si.discreditano ognor più agli occhi dei gruppi nazionali coi loro disperati tentativi rivoluzionari. i · mazziniani 'Vanno offrendo nuove vittime all 'oppretsione poliziesca dcll' Austria, che intensifica lo spionaggio, scopre congiure, inalbera forche, dalle quali pendono don T azzoli e i martiri di :l3el6orea Mantova, Antonio Sciesa a Milano, che inaugurano il glorioso martirologio italiano, che dovevano perb · alla lor volta commuovere, scuotere il popolo d'Italia e inasprirne l'odia contro la barbarie austriaca. Mentre i nuovi martiri erano seme di nuovi cittadini e ·si esasperava e si diffondeva ognor più l'avversione antiaustriaca, il Piemonte vedeva cresce~e sempre più il proprio prestigio così che si veniva diffondendo in Italia il convincimento della necessità che i gruppi nazionali si raggruppassero intorno a casa Savoia e del dovere di questa di preparare una nuova guerra contro l'Austria: e di questo bisogno, che spingeva i gruppi nazionali a raggrupparsi intorno a casa Savoia col programma di fare la guerra all'Au&tria, si impadroni Camillo Cavour, destinato con la sua opera geniale, a tradurre le diffuse aapirazioni in realtà concreta di storia. I , \ I
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