Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

IL PITTORE AMLETO MONTEVECCHI Montevecchi è la mobilità. Ponete una palla sulla tolda di una nave e avrete mille direzioni, mille sus-- sulti, mille rincorse, mille soste, mille sorprese. Lo I quella fatalità dongiovannesca dei bohémiens erranti che han bisogno sempre di caldo di cuori nel loro scontento girovagare. E .in quinto a donne ne ha conosciute di belle come la Bitta famo .... sa. Egli è organizzatore e dissolvitore, prodigo e misurato, temerario e prudente ; tutte le antitesi gli s'incrociano nel1 'anima. C'è chi si lamenta · di lui e ha ragione, chi lo esalta e ha ragione del pari. A guardarlo sembra calmo, sorride e parla · quasi carezzando; ma bisogna stare all'erta, Montevecchi è tutto • • nervi, scattante e violento, può sferrare un pugno dopo aver sorriso. Malgrado questo, nelle amicizie, il primo a essere tradito e sempre lui, malgrado questo è il più ingenuo e molti che • s1 vergognano a noINCORONAZIONE:DELLA VERGINE (Chiesa della Mascarella) minarlo ,dimenticano che dovrebbero essergli grati. Perchè se spirito di Montevecchi è un abbozzo, vi è il tumulto ardente delle colate, vi è il di~ordine e il miscuglio delle folle, vi è il torbido e il divino. Guardate la sua vita. Par timido e ha avuto la sfrontatezza di fare il suonatore. ambulante, chitarra a tracolla e canzone in bocca; sembra un sognatore ed ha avviato commerci con un senso quasi taccagno d'affari e di guadagni ; sembra uno svogliato e ha fatto tutti i corsi dell'Accademia: ornato, scultura, figura e architettura; sembra un buono a nulla e sa fare di tutto. Egli è stato sempre un irregolare, un volontario che « taglia la corda » e va a godersi per tornare poi al suo posto quand'è l'ora di fare sul serio; è sfuggito a tutti; ma se lo son sempre trovato di fronte. La sua è una vita d'alti e bassi, vita di guerra di tutti i giorni. C'è stata la fame e il dramma acuto nella sua vita, ha fatto il barbiere, il pubblicista, l'oste, il ceramista ecc. : festa quando ce n'era, digiuno, se la scarsella era vuota. E passava da un amore all'altro con ' Biblioteca Gino • 1anco ha delle scorrettezze· fa patta sempre con altrettante · generosità. Vita sregolata, mobile, la sua, ma piena di slanci e di giovinezza. Chi può sapere cosa farà domani_? Oggi sembra fermo. È nato ad Imola nel « Cortilaccio ». - Dove c'era la mia casa - egli dice - ora c'è una pietra. Ma non è una lapide, non è attaccata a un muro, è in terra e chiude una vasca d'orina. Mio padre - aggiunge - era il sedicesimo dei suoi fratelli, e a nascer ultimo ha fatto in tempo d'essere allattato da sua sorella che gli aveva gia dato un • nipote. Sembrerebbe c1n1co con questi discorsi, invece parlategli di sua madre e delle persone care, bu_càte di lì, penetrate, estendete a tutto quanto c'è di sacro e troverete un Montevecchi sentimentale. Frequentò da ragazzo la scuola professionale Alberghetti di Imola dove poi insegnò, ed era il ·migliore fra tutti gli allievi.

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