.. UNIYERSIT À FASCISTA - . ' ,. • vaménte modesti furono gli uffici che il Machiavelli tenne finchè restò nel campo delrazione. Noi siamo· usi a chiamarlo il, Segretario Fiorentino per antonomasia, come se egli foJse stato il Segrefario della Repubblica, ma in realtà egli era semplicemente un funzionario in sott'ordine. In noi desta persino un. sentimento di commozione questo funzionario che dà l'opera sua col perfetto disinteresse, colla spontaneita di appasionata devozione, come se la « res pubblica » fosse in vece una sua « res privata. » E quando andava in terra straniera· per qualche . iegazione, egli non ne fu mai a capo. Nta egli scriveva quelle relazioni poderose che conosciamo, quasi per appagare un suo intimo bisogno di esprimere dal suo ingegno tutte le sue energie, a servizio dello Stato. E sopratutto desta un senso di commozione che lo scrittore di quelle relazioni dovesse anche scrivere al suo governo _per chiedere tanto danaro che bastasse perchè ~n suo inviato non facesse troppo cattiva figura. E òltre che di commozione si prova un senso di sgomento, quando si pensa che se i Medici tornati in Firenze lo avessero voluto, egli avrebbe continuato a dare la sua attività politica al nuovo govern0, rinunciando così necessariamente alla sua opera di scrit- ..tore o almeno alla parte essenziale di quest'opera.· Ma il Rinascimento non è superato solo da questa repugnanza alla concezione dello scr~ttore come trovatore di formali b~llezze, e d 1 questo suo a ppassionato amore all'opera esplica.ta nella realtà della Storia. ◄ Col Machiavelli sarge per la prima volta sul- }'orizzonte un'ideale risultante dalla concreta realtà storica, cioè ideale di uno stato puramente italiano. Ormai si era scolorita e dissipata da un pezzo la concezione dello Stato u•niversale raccomandato alle premesse -teologiche della . Scolastica. L'Italia era rimasta così, se~plicemente, senza la coscienza etica di Stato. E' inutile dire fra parentesi e chiusa che ' la parola Stato aveva ancora nel Machiavelli un significato ben diverso da quello che noi attribuiamo a questa parola. Ora per la prima volta, attraverso il Machiavelli, ci si rende conto delle tremende conseguenze della mancanza di un vero e proprio Stato . che abbia tutti i caratteri e i segni sacri della sovranità statale. Per la prima volta l'Italia guarda la sua realtà politica con occhio perfettamente puro e si vede ()Ual'essa è : più schiava che gli Ebrei, più serva che i Persi, più dispersa che gli ateniesi, senza capo, senz'ordine, battuta, spogliata, Bibl·oteca Gin0 Bianco lacera, e corsa. E per la prima volta s~nte che la salvazione non verrà da un veltro, ma d 1 se stes ;a, • • • che l'ordine in cui si ricompongono tutti 1 contrasti angosciosi della sua vita, non deve esser~ l'attuazione di un'idea dedotta da una verità trascendente, che la vita deve essere l'attuazione di un 'idea che e-- merga dalla vita e abbia fondamento nelle sua realtà. Il Machiavelli dunque rappresenta un .momento eminentemente significativo del processo della vita politica italiana, che attraverso l'esperienza di tante prove e tanti dolori va compiendo nei secoli quella sintesi di realtà e d'idealità, d'interessi e di mo,alità che è lo Stato Nazionale. Ci spiegheremo in seguito ciò che è mancato uel Machiavelli alla formazione piena della sintesi fra i due termini, che pure nel suo pensiero si sono tanto avvicinati. E vedremo perciò anche ciò che vi è di ut0pista in questo che passa per un maestro di un realismo politico portato fino alla negazione di ogni moralità. Per ora possiamo mostrare , sempF c~mente la forma esteriore in cui si rivela l'utopia del Machi'avelli. L'utop~a prima ancora che n~lla sua opera di scrittore, si · rivela nell'uomo : nell'uomo che avrebbe accettato ben volentieri di restare al suo posto nel nuovo governo Mediceo se i Medici lo avessero voluto. Egli sarebbe rimasto al suo posto se i Medici lo avessero voluto per la semplice ragione che egli credeva che restand l nel. campo dell'azione avrebbe potuto validamente contribuire alla creazione dello Stato Italiano, che egli ben comprendeva, nel suo realismo, assolutamente necessario alla salvezza dell'Italia. Ed evidentemente egli credeva di poter validamente contribuire alla formazione di questo Stato Nazionale ·restando al suo posto di lavoro nella Segreteria del nuovo Governo, perchè egli s'illudeva che uno stato nazionale potesse essere costituito da un momento all'altro con uno sforzo d'intelligenza e di volontà. C'è qualche cosa che manca alla piena sintesi dei due termini opposti di cui è costituito lo Stato, si disse avanti : la realtà e l'ideale non si compenetrano sufficiente-- mente, la forza organizzatrice degl'interessi non è ancora moralità che santifica l'organizzazione dei diritti. Ecco perchè il Machiavelli s'illude sulla i immediata attuazione di uno Stato Nazionale, ecco perchè il sogno che egli persegue come funzionario dello Stato, e che allontanato dal campo della diretta azione politica egli affida al Principe, ha per noi il carattere utopistico del più ing~nuo
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