BOLOGNA 3 della tradizione che rinnovava. Ed infatti il Cattolicismo è precisamente il Cristianesimo Latino. Ed era quindi altrettanto evidente che il centro di questa nuova civiltà e di questa nuova coltura cattolica e neolatina ~on potesse essere che l'Italia. Per dire la verità, in un primo momento parve che l'Italia nello sviluppo della nuova coltura fosse preceduta dalle nazioni del Nord. La prima poesia Europea, come sappiamo, non è stata italiana, e la · prima poesia italiana subì anzi l'influenza della poesia provenzale e francese. Ma è stato un momento fugace, dopo il quale l'Italia in ogni campo spiegò la sua piena originalità di creazione, ed affermò il suo assoluto primato in ogni campo della cultura, in ogni forma di riflessione e d'arte. Quasi improvvisamente proruppe dall'intimo della coscienza Italiana una nuova onda di appassionata spiritualità religiosa che subito si placò in una multiforme espressione di filosofia e d' a·rte, che risente il carattere essenziale di dialettica armonia, che è proprio della nostra gente e della nostra tradizione latina. Il più puro ed il più cristiano dei santi, che visse, quanto è possibile in corporale veste, l'ebbrezza del divino amore che si riversa nelle creature : ed il santo che tentò la più poderosa sistemazione filosofica della ortodossia religiosa, che compì cioè lo sforzo più alto che sia mai possibile compiere per contemperare nella unità di una concezione organica, la forma del mito e della ragione, i diritti della fede e della filosofia, del sovranaturale e della natura, la realtà perfetta di Dio e della impeifezione umana : il poeta che nel1' ardore della sua fantasia vide quella verità diventata forma viva dell'universo e tutto lo ascese di grado in grado fino al suo culmine supremo, fino alla divinità, donde era scesa Beatrice a mostrare, donde egli attingeva l'autorità di apostolo anche contro le autorità sovrane per santa tradizione. Com'ebbi a dire altra volta, qui comincia il vero e proprio Rinascimento Italiano : comincia in questo tempestoso e contradditorio secolo XIII : come per un 'intima spirituale rivelazione esce improvvisamente dall'ombra alla luce con tutta l'energia 1ude della barbarie guerriera, con tutto l'ardore di sogni dell' ingenua anima giovanile, innamorata. Qui comincia il rinascim~nto della nostra attività spirituale, e quindi anche della nostra tradizione latina : il Rinascimento insomn1a che è la nuova civiltà e nuova coltura dell'Europa • 1anco I e della nostra Nazione risorta dopo la decadenza della romanità. Non c'è una coltura medioevale ·a cui segue verso il fine del secolo XIV una coltura del Rinascimento : c'è un'unica grande coltura, che ha naturalmente i suoi primi segni e i suoi primi elementi nell'alto medioevo, ma che si esprime intera nel Duecento e traccia una parabola di luce e di gloria, che viene a cadere dopo il Seicento : è la coltura della scuola del dolce stil nuovo, va fino ali' Ariosto ed al Tasso, da Casella che intonava le canzoni di Dante fino a tutta la nostra grande musica classica, da S. Tommaso fino a Giordano Bruno : ed è infine la coltura che decade e muore nell' arcadismo settecentesco, per lasciare il passo alla nuova coltura umanistica, che sorgerà dal suo stesso seno, ne assumerà gli elementi migliori, costituirà una nuova tradizione che verrà a formare la nostra età moderna. • * * * Sembra che sia scritto nel libro del destino, che l'Italia debba pagare con ogni più angoscioso stento la luce della sua gloria. Così avvenne anche nella civiltà del nostro Risorgimento. Le stesse ragioni storiche per le quali ritalia doveva essere necessariamente la maestra della nuova coltura, crearono tali condizioni politiche per cui l'Italia dovette attraversare secolari prove per raggiungere ciò che altri popoli avevano subito raggiunto còn un naturale spontaneo processo storico. Il Cristianesimo europeo, come si disse avanti, non poteva essere altrimenti che latino, doveva cioè rinnovare la tradizione latina, inserirsi in essa, continuarla superandola nello svolgimento della sua idea originale che affermava contro il materialismo, che è nel fondo di ogni religione antica, la realtà dello spirito. Si capisce quindi che dovesse sfociare alla creazione di un superimpero della vita dello spirito organizzato nella chiesa, e nel tempo stesso alla restituzione dell'antico impéro romano, fatto sacro in nome del Dio della perfezione spirituale. L'Italia veniva dunque ad essere il centro religioso del Sacro Romano Impero e se la coltura nuova doveva essere lo svolgimento della idea religiosa cristiana maturatasi nella coscienza occidentale, l'Italia doveva essere ancora il centro della nuova coltura neolatina, doveva continuare ad essere la nazione occidentale per eccellenza, e rap-
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