• STATO E CIIIESA La •Dea Roma fu il Dio vero dei Romani, su- tesa febbrile dell'ultimo giudizio, ila Chiesa fermò perba aristocrazia di co!nquist.atorie governatori. Il e compose l'ordine della vita umana col sacrificio diritto fu la loro ,teologia, fu secerdozio il governo, e perenne di Cristo, e fu il cOTpovivo di Cristo; e lo vit,toriae sconfitta fmono il bene e il male e il segno spirito di Cristo fu per lei qui presente, fra il cielo della loro v,irtù. Così il far,e e il soffrire per lo Stato e la terra, che .rinnova la promessa e la condanna fu tutta ila vita di quelle anime forti. Ma quando la con la grazia del suo martirio. Allora, l'indifferenza repu·bblica cadde, e la sua tenace agonia fece ine-- cristiana di Cesare, ~à lasciato in balia de l 'immiVlitabile e triste ,la maestà dell'Impero, un sogno nente giu1dizio come 01 gni podestà della terr.a, si trapuerile di felicità e di _pace fu l'ultima speranza mutò nella scomunica cattolica della Chiesa impedella ro.manità p.agana. :Poi, ogni ufficio divenne al ranite. La Chiesa ch,e vive non può concedere allo cittadino una oziosa e molesta fatica, il principe fu Stato di esser fuori ,dal.la sua vita, che è la vita di solo, :lo Stato restò 1aguardia di questa solitudine, Cristo ! e peiichè è deposiitari,adella verità di Dio e immensa come il ,conquistato do,minio e 1 'inut.i!le responsa,billedella salute •~terna, la Chiesa militante gloria degli avi. non ignora più lo Stato, ma lo c1 hiama al suo giuf. l'anima dell'uomo, costretto a ritrovare in dizio : « Sei tu la mia forza a1 rmata contro la viosè la sua vita fuori ,dello Stato, si aprì alle speranze lenza e· la frode di Satana? se no, sei di Satana ». nuove di una ,misteriosa salvezza. Finchè i1l Messia Dan,te cattolico fu,· per :religionedi Roma, giuvenne a mori•re·per gli uomini stanchi di desiderio dice severo della Chiesa e diifensore dell'autonomia _di strage e di orgoglio, stanchi della vita loro e della dell 'limpero; e da lui, che è profeta d'Italia e pastoria, e annunciò la consumazione delle cose e te- die nostro, appresero gli italiani che la Chi,esa non stimoniò col sangue 1 'imminente Regno di Dio. A è tutta la vita : ,Dio ha direttamente affidato all' lmlui non potè credere il popolo suo d'Israele che pero la sua missione, nè senza lo Stato può essere J 'jnvocava cont•ro le sciagure della storia per il suo salv,a l'anima idell'uomo. Così ,Dante f•ucristiano e impossibile trionfo; ma il popolo dominatore, finito ghibellino vero, ed eretico, ed eretica tutta la vita il compito suo, l'accolse, come fu sazio delle sue d'Italia. vittorie delle. sue es·perienze del suo dominio, e ere- Poi, il pensiero degli uomin,i e il moto del·le nadette, e si offerse a Dio, e si fece cittadino della zioni ruppero l'unità dell' lm,pero e scossero da sè Patr-ria celeste. Allora lo Stato fu di Cesare, e la la tutela ecclesiastica, risvegliati e animati da l'urnaterra di Satana ; l'umiliazione e rl dolore inebria[ono nesimo nostro in nome della libertà, che è lo Spicome amore e imitazione di Cristo; il bene e il male rito -de l '·uomo artefice di Dio. Ma i po,poli stranierj, furono la vittoria e la sconfitta dell'anima contro occu,pati da1lduro egoismo della fortuna loro, negaricchezza e ,potenza. E, f.ra Dio e Satana, Cesa•re rono la disciplina U1manadi Dio e l'autorità e l'unifu tollerato co1 m-e il corpo a lui concesso ~n domi- tà della storia. nio con indifferenza, e l'indifferenza consu·mÒ lo. · Noi, riscattato col sangue il diritto al la nostr.a Stato fino alle radici per la tempesta dei b,arbari. missione, ,affaimiamo e riconosciamo nello Stato il Così, per la prima volta la religione non fu la reli- ~ soggetto della storia, e nella storia la storia umana gione dello Stato, della nazione, della storia, ma di Dio. dell'uomo e di tutti gli uomini, come se lo Stato la 1Dovremoallora rinn,egare il Cristo? La Chiesa nazione la storia non fossero : :la buona novella fu nega l 'autonomi.a e la sovranità dello Stato, e acil messaggio della salute contro la storia ad ogni cusa e con,danna la storia co,m,e· vana superbia de uomo ·per la feliicità eterna. l'uo,mo e ribellione alla sua verità etem·a: la verità Da questo momento ha dunque inizio la lotta eterna è il 'bene supremo ·de ,,}'uomo ; non si con•- fra lo Stato e la C·hiesa. Perchè, dopo la prima at~ guasta, è; e Dio non ha ,bisogno de l'uomo. · · ca Gino a e
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