Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

.. RECENSIONI MICHELE MA YLENDER: Storia delle Accademie d'Italia (Ed. L. Cappelli, Bologna). . •, Aitante, .Ja fronte spaziosa, .il volto sereno i:lluminato da due occhi dolcissimi e scrutatorii nell,un tempo, Michele Mayleinder jsp-irava subito una rispettosa fiducia a chi l'avvicinava per la prima volta. Modesto, schivo di parlar ·di sè, bisognava conoscerlo davvicino per ammirare la f econ,da ed illuminata attività, -la forte tempra de:l lottatore tenace che passava da un discorso· politico in d1 ifesa d,ella autonomia della sua Fiume, ad una commossa orazione forense, per chiudersi poi nel suo studio e a·bbandonarsi a pazienti ricerche storiche che dovevano condurlo alla pubblicaz,ion,e di un'opera pod1erosa : alla storia delle Accademie d'Italia che vede ora la luce dopo tanti anni ; dopo, purtroppo, la s1 ua morte. - *** Nato a Fiume rnel 1863, studiò dapprima alJ 'Oniversità di Kolosvar, laureandosi :in giurisprudenza in quella d,i Budapest. Tornato fra ti suoi concittadini, si fece subito notare per l'ingegno •e la sfolgorante eloquenza, ,tanto che spesso, dopo un'arringa alla Corte d"Assise, venne portato in tr,ionfo. Nominato pre-sjdente della Società Filaimon:ica-drammatica, la sua attività si esplicò neJ campo artistico, ma con tatto rii uscì a fare della Società il centro culturale e . . patr1ott1co _ E non erano i tempi più lieti per un'azione così aperta. Il go,verno ungherese, che aveva lasciata a Fiume una certa l,ibertà, cominciò a pensare seriamente a infrenarla. Miche,le Maylender 1 insorse ,e or--- ganizzò il partito autonomo e iniziò una lotta senza quartiere col governo centra·Le, che culminava Bibliote a I . \ .. nelle elezioni del 19 febbraio 1897 con la vittoria del partito autonomo. li May,lend,er · è eletto pod~ ... ·stà · ma poichè nel nov1 embre 11 gov~mo, senza alcun~ ~onsult~zi<?- ne, emanò leggi restr1tt1ve ,dei_ d~- titti del Comune, ·Maylender s1 dimise. E ~tti i con-siglier,i lo seguiiono. Non più capo d,el suo partito, ·ma della cittadinanza tutta, v,enne rieletto plebisoitariamente. Però May,lendèr r.ifiutò il giurani·ento fino a che non fossero abrogate quelle leggi. Sciolto, perciò, il nuovo Consiglio, si ha u·na terza, una quar ... ta, una q•u,inta elezione fra l 'entusiasmo del popolo ocmai d,eciso a seguire il ·Maylender. Il quale oppose ancora il suo rifiuto, seguìto da n_uovo sciogìimento. ~embrava darono a cercarlo, e Michele Maylender ab·bandonò i suoi studi 'letterari per entrare alla Camera Ungherese a propugnarvi un progr~: ma che m1entre conferma va tutti .1 diritti di F.iume aBa autonomia, le dava i mez2ii per risorgere econo- - micamente. La sua eloquenza vivace e calda vinse : ottenne numerose 1coocessioni. Si tacquero per ciò le isola.te voci discordahti ? No. non si tacquero neppure di front~ aHa difficoltà ,in cui, così abilmente e tenacemente, si dibatteva il al governo d'aver vinto, finalmente. S'ingannava, perchè nelle fam,iglie, n•ei ritrovi circola, p,enetra, letto avidamente, un giornale: La Difesa. C·hi lo stampa ? Non .si sa; è però Mid1ele Mayilend.er che riesce a eludere la più attenta vigilanza e a contiooare la sua b~ttaglia. E per tre anni ; fino a quando, cio,è, il govemo centrale pensò che migljor partito fosse quello dii / scender,e a patti condud,en 1 do un « concordato >> che garantiva lo sviluppo del libero Comune. Micli 1 ele Maylend,er rieletto per la sesta volta, potè, per un anno rimanere podestà ;· poi si ritirò. Per stanchezza? No. Il ritorno alla calma dopo sì lunga tensione degli spiriti, senza più un obiettivo da raggiungere, cominciò a dar luogo a dissidi e dissapori fra .i suo,i amioi: e lui, che amava combattere per la sua citta, non. volle esaurire le sue energie del districare 1 la intricata matassa delle begh,e fraterne. Si ritirò amareggiato, ma non sfiduciato. Fino al 191 O, in cui i suoi concittadini - che ne avevano abbastanza di liti e di dissidii - pensarono ancora a lui, an- , rappresentante di Fiume. Ma questi, conscio del compito grave Òa assolvere, non si perdè in vane e dannose polemiche interne : lo sguardo fiso e ,lo spirito teso verso la mèta, di nulla !Si curò, negpure della propria salute. E cadde da soldato sugli .spalti della trinèea : il 9 febbraio 1911 .morì ,_ a .48 anni ! - nel:l 'atrio del Parla- . . mento mentre s1 arcc1ni•eva a p-rend,ere ancora una volta la parola per ottenere che la lingua italiana fosse riconosciuta come quella uflìoia-le nella sua Fiume ! *** Come concepì la grandiosa idea di questa Storia della quale appaiono ora i pri,mi due volumi e alla quale dedicò tutti i ritagli d,i tempo che gl,i consentivano le sue occupazioni, per un ventennio ? Grandiosa perchè non è opera creata con consultazioni, ma risultato di viaggi, di studi or,iginal i e faticosi, di corrispondenza affaticante e ,di selezion•e intelligente. Lo dice i1 I Maylender stesso nella premessa : sicuro di assolvere una missione, volle colmare una lacuna nella stoiia particolare della letteratura :italiana. E ,il punto ·di partenza è sempre l'italianità di Fiu,me. Fino dal 1900 spiegava: « A Fiume, ed in generale •nelle nostre regioni, politi-

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