.. I ,. 684 zione: le rappresentazioni, nell' opera d:' arte, sono combinate tra loro in modo da fondersi in accordi nuovi, superiori a quelli meramente espressivi, e rivolti a una funzione più alta. Questa funziione è chiamata dal Dusi di esaltazione, per cui nell'opera d'arte palpita una v.ita nuova, eh' è come la sua anima, mentre le espressioni ne costitui 1scono il coil'po s,empl,icemente. L'arte è esaltazione di vita spirituale : suo potenziamento e svolgim,ento, eh' è orientato e guidato <:la urn'idea. Quest'idea non è nulla di astratto o concettuale, ma è lo stesso « orientamento delle rappresentazioni artistiche, la d,irezione del!i1neata dalla convergenza degli accordi tra esse >>. Nello studio di questi accordi, generali e parti col ari, e del loro nesso ed orientamento, cons,iste la critica estetica, la quale, poi, varia per .le diverse arti, a seconda delle specie diver~se de1l nascere delle espressioni e del sorger,e dell'arte su queste. E il Du.si offre vari esemp,i concreti di critica di alcune poesie del Petrarca, d,el Carducci, ecc., che dàooo ,molta luce alla sua tesi. La quale ha, a nostro · modo di vedere, un fondo di ve- , rità innegabiJ,e, .benchè meno nuova di quel che ii.I Dusi par cre,dereJe. Essa, ,infatti, si riassume n1eilla constataz,ione stessa dalla. quale e,gl,i esordisce : che• l'interesse del Croce pe.r l'opera d' a,rte è prevalentemente teorico, o teor.etico che dir si voglia; il criitico, invece, ha bisogno di entrare in quel mondo di rappresenta2iioni senza più nesSUlll p.recenoetto ,dottrinario, ma col solo intento di · cog:Liere mediante I" anali,si il nesso delle parti maggiori e minori, e le risoITTanze che alcune immagini hanno ,su ,le altre e sul tutto ; e di scopriire iJ motivo ispiratore che le anima e fonde in~iem-e, il quale è poi anche 4a centro dèlla loro spiriituale conver- . genza in quell'unità eh' è 1 la loro i•dea direttr,i ce . Ma constatar ciò, è uscire d~ll'Estetica crociana ? Non ancora, io credo. Il •Croce, come il Dusi ben ricorda, mise già in :r-ilievo che · l'opera d'arte non è coacervo di Bibliot ca Gino Bianc RASSEGNE immagini, ma loro nesso ,e unità organica. Ora·, l'esigenza . ~i . dar alla oritica un lco•ntenuto p1_ù r1cc~ e determinato, ha portato ,I Dus.1 ad elaborare, in ,modo senza dubbio utile e degno di considerazione, H rilievo su d-etto. Ma si potrebbe anche ,dir,e eh' eg,li con oiò non ha fatto che restare dentro la stessa concezione. Il Dusi è un crociano schietto, suo malgrado : salvo che a1 l sentimento ed alla liricità -so,stituisce l'esaltazione, adl· unità sostituisce 1 1 'idea di.rettrice e al nesso d 'immag,ini l'accordo o il sistema degli accordi fra le rappresentazioni. E c ',è un'altra diff erenza: il Dusi, fermo ancora al vecchio concetto crociano della filosofia com.e mondo di concetti a-- stratti (pu,ramen,te logici, ma sempre riguardanti il reale stesso su cui son costruite le soienze), non solo non accetta che J 'arte sia un primo grado di conoscenza, ma la pone addirittura alla sommità della vita spiritual,e, in modo « da poter contenere tutte le fonne ·inferi ori fatte strumenti de1 ll'arte, che si li ber a da esse non ,ignorandole, ma supera,ndole ». Qui a Dus,i, che scrive con certo rigore di p•ensiero e ha il senso dei problemi filosofici, sa ch1 e · egli tocca un punto •estremamente difficolto,so e complicato, ed ora è lui ch,e pon-e una rtale afferma21ion-e,senza esame approfo 1 ndito e senza prove. Egli sa che l'Estetica crociana è integrata dalle ailtie parti della ,filosofia deJ.lo ,spirito, e che il problema deU 'arte non si risolve senza risolvere insieme gli altri pro,blemi delia vita spirituale con i quali fa un sistema organico. Forse egli si è lasciato attrarre dal1 'apparente facilità della soluzione da .lui proposta: sembra, infatti, ~he tutte _le form-e d~,ll 'attività spiirrrua~e siano assorbite in queMa estetica, nella quale, infatti, si trova la forma conoscitiva della rappresentazione, così come quella · pratica d1ella vita o, dell'attività teleo 1 log,ica, e del senso stesso ,del1 'Assolut?'. Tu~e 1 le forme, si potrebbe dire, ritornano, i11a1tfti 1in . ' ogni forma, e certamente nell'arte c'è il mondo e Dio, il pensiero, _ .. la moralità, tutto. 1\t1a ,iii Croce ha messe innanzi f ormidahili difficoltà a queste così facili riduzioni. I I Dusi, d'altronde, non ostante la su riferita aff errnaz,ione, è troppo pieno di spirito crociano per volerla . sosteinere letteral,mente. \Come allora? Poichè, se no, neanche nel problema dell 'ar,te ci si vede chiaro. *** Per 1 'affinità dell 'argo,mento ~- gnaliamo anche una memoria di A. BARATONO, ll pensiero come attività estetica (P,errella, Napoli, J 927), eh' è u1n' Introduzione alla << Critica del Giudizio » di E. Kant. Ma un cenno essa lo merita . b·ene p,er -s-e,stes1sa: chè non càpita di frequente leg,gere pagine pensa- ·te con tan,ta penettaz,io111e e con tanta passione specu,lativa. La dottrina kantiana vi è stud•iata in tutte le S'lle interne connessioni e, anche, nelle frattu•re o sconnessioni che l'autore vi lasciò, ·le qual•i, tutta via, o,ffrono on interesse non minore de·lle pr~-me: chè da esse più élll1corache dalle prime si sono generati ,i problemi, circa la questione del bello e del l'arte, di cui s'è nutrito il problema estetico da Kant al Croce. Il Baratono è seguace della &lcisofia dei valo,ri, e propriamente di un indirizzo che egli definisce « volontarismo ps-icolog.ico >>. Non voglia•mo addentrarci .in questo suo indirizzo, paghi di trovare che nelle con,chius,ioni egli non è mol,to lorritano dal nostro ,idealismo. L' op-era d'arte è per lui immagine ,sensibile :in cui si cala ,il pensiero e vi si concreta, ed è insiem,e, non solo ogg,ettiv,ità, ma anche soggettivtà, presenza delJa personalità spirituaile nel suo oggetto o nella sua azione. Sì che lo spirito si realizza co,me espressione estetica anche nell'atto pratico. C·he anche questo modo di vedere, •poi, discenda dalla Cri:.. tica kantiana, nessuno vorrà contestare al Baratono : da quella Critica, infatti, partono, più o meno, ~tti gl,i sviJuppi che il problema del bello e dell'arte ha avutt> nei tempi moderni.
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