Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

*** lnvece PIETRO MASTRI ci fa sapere che La via delle stelle (A,lpes, Maano) .non è una raccolta qualsiasi di versi, ,ma pre~ara~a per il concorso Mondador1, d1 cui, come tutti sappiamo, è r.iu1soito vincitore Vincenzo Gerace. A proposito vorremmo chiedere all'amico Arnoldo -Mondadori quando ci farà ;la graz•ia <li f arc~ cono~ere il fortunato libro prem,1ato : bisogna attendere 1 'anniversario, o che il Gerace metta la barba ? T omiarno al Ma·str:i e alla sua raccolta che,· inclusa fra i ·sei manoscritti che si conte,sero la palma, venne scartata e « non classificata neppure nella prima t~ma ». . A noi questa stona. non 1nte: re,ssa, che anzi, se fossimo amanti di pettegolezzi, voriremmo ,dire_~~ avrebbe potuto turbare la genu1rutà del nostro giudizio : certo è però che al comune lettore potrà mettere una curiosità, che confini col . partito preso. : . La via delle stelle è ,1.l « cumculurn vitae » dell'uomo-poeta Pietro Mastri., ed è 1d.iviso in due parti : Il tempo eh~ fu e Verso il porto di pace, ,unite queste due . . ' . . parti, o separate, se p1u v1 p1~ce, da un Intermezzo. Fin dalle prime battute notiamo ·subito che il poeta non è d.i quelli che si disperdono: l'Antifona p,ianta un'asta da gagliardetto garibaldino_ e .an!lun_zia un centro lirico : siamo 1nv1tat1 a pro,cedere su le tracce d 'itm ~rganismo che vuol essere compiuto, unitalio. M,egl,io co,sì, chè di frammentarismo ne abbiamo fin sotto le ascélle. Ed ecco il poeta aprirci le porte sulla sua fanciulilezza. Bella, da f dell , Eta' ricantarsi, questa -stro e bianca: Puerizia : innocenza I Cuore chiaro, monde mani : vivere senza domani in una febbre di crescenza : vivere senza sentire di vivere, che è morire. E coglier, coi riccioli al vento le lucciole del firmamento. • E se lo spazio ce lo consentisse vorrèmmo poter citare per -esteso, RASSEGNE di questa prima parte del volume, , una ballata, che corrisponde alla g,iovinezza d,el poeta: Le rose di • maggio. Canzone quasi a ballo, ho detto, ed in cui le aerate agili strofette sbocciano .in tripudi d,i rami fioriti d.i rose rosse e rosee, disegnate bravamente ,e carnose e ,profumate, come i desideri e gl'impeti v,itali della giovinezza. N,è meno significativa armoniosa e di torbida e-ssenza è la canzone che segue, T,ravaglio, che dà il senso sotterraneo dell'istinto della vita, d,el possesso, del genio della specie. , . Che travaglio, che pena! Tutta la voluttà eh' urge ogni vena, che con sì molli dita Véllica e solca e affatica la schiena, ci estenua in un'altalena fra il sogno e la vita. E su dalla profonda scaturigine del sesso, per suoi sotterranei camm1n1, sgorga una sitibonda bramosia di possesso, che varca gli umani destini ... A questo punto e per molte pagine il poemetto decade. II ponte gettato dal po·eta rivela troppo la volontà fr~dda e pa~ta, che vuole geomet,r1zzare la linea ,d,el ,libro, cosr che molte ,delle poesie hanno sapore di ìben costrutte strofe, ma mancano di moVlimento e di commozione : la lirica .ésula. Il Mastri si esami·na troppo .scrupolosamente e con vigilanza da gabinetto soientifico, impeccabile ; per tanto ne derivano pagine che hanno un valore ·psicologico, autobiografico, da ·un punto di v.ista pratico, forse intere-ssante, ma non . dal punto di vista .che a noi più importa, fallite perchè imbalsamazioni ,e no111fr,emiti. Così è dell'ultimo lembo d1 ella prima parte del libro, così è d.eM 'Intermezzo. E quando arriviamo ailla seconda ed ultima parte ,del poema, con magg1iore abbandono, e perciò con maggiore .indulgenza, ci affidiamo alle strofe che ci vengono incontro, .se non com•e r.ondini, certo con grazia di volo. Riassumiamo perchè non ci è 681 consentito riporta•re strofe e tanto . . meno poesi1e intere. . '.Il poeta che ha sruperato Iii punto cruciale della vita piega il capo sul gr•embo della compagna della vita e fiducioso e credente, dopo una. crisi che non trova nei versi I' es,pressione -efficace d'una lotta e d'un tormento, che siamo costretti a intuire, attende che ,scorrano gli anni, ed è rassegnato e talvolta perfino attratto dal Mistero, cui an-. diamo incontro. Per altro il figlio cr,esciuto dalla santità del suo amore, col .Slllodestino, s'avvia per il mondo : i1 poeta comunque non muore. e, è in queste poe,~ie un, aria pacata d'autunno s·ettembrino, malinconico senza disperazione, con filigrane d'oro contro l'azzurro pallido deì c·ieli, che versuade l'anima. Le vigilie tormentose, le speranze audaoi, le amarezze delle disillusioni, le crisi religiose, hanno temprato lo spirito: ora le Ci>Se e il mondo si riflettono in un tran .. quil lo specchi o d'acqua tersa. che non più torce le linee e ne turba l'aspetto, ma ne attenua gl,i spigoli, ne sfuma i contorni, e allontana in una prosp•ettiva velata di sogn<..le rèaltà più grevi. Se talvolta l'animo ·è ,d'improvv,iso attanag,liato da un du·bbio, da un rancore verso la ,vita, da un sogno in ritardo, ,dall'orgoglio, colui eh.e s ',è prostrato, senza vigliaccheria, ma per rinffllcia, tiprende iJ dominio di se stesso e può gridare : Fiat voluntas .tua ! Il poema. si conclude nella poesia Voi due, .in cui la rappresentazione dell'ora suprema della vita, quando lo spirito del poeta si affida a·i ,due grandi amolli, il figlio e la compagna, e si abbandona al Mistero d-ella morte e alla prece di O.io, ·è d'una drammaticità contenuta ,e commossa, non comune. Ed ora una parola, che sia . ·in"'. tesa e non fraintesa. Pietro Mastri ha voluto fermare in un volume di Liriche l'intimo dramma d-ella sua v,ita : forse, anzi certo, egli canterà ancora. II dra·mma lirico che, per la stima che abbiamo deUo scrittore, vogliamo considerare come perfetta-- ,,

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