. RICORDANDO GIAN CARLO NANNINI • Rendiamo ono~e di pianto e di fiori alla memoria di Gian Carlo Nannini, uno dei più puri e più beli~ eroi del Fascismo bolognese, caduto tragicamente il 29 ottobre 1922 a S. Ruffillo con la visione fiammeggiante d' una Italia più grande e . ' p1u potente. Bello del corpo e dell'anima, appena diciottenne, dopo la sciagura di Caporetto, fu chiamato al servizio militare, ed egli partì , mentre oscure e sinistre nubi sembravano addensarsi sul cielo della nostra Patria, con una fede prof onda e vibrante nella futura e definitiva vittoria nostra. Perchè Gian Carlo Nannini aveva piena I' anima, pieno il cµore, piena la testa dell' ideale della grandezza della Patria che stava in cima d' ogni suo pensiero. Egli era, anche quando fre- - quentava il corso ginnasiale al Collegio S. Luigi e il corso liceale al Galvani, una natura ·tanto privilegiata che senza bisogno di analisi sottili s' apriva con uno slancio del suo cuore .nobile e leale e della sua intelligenza vivida e Biblioteca Gino Bianco precoce alle idee più ardite e generose. E lo sanno quanti nel periodo triste della vita italiana, in cui imperava l'ideo- - logia orientale del bolscevismo che sembrava avere reciso i gangli vitali della no,.. stra Nazione, dalla sua voce e dalla sua azione ardimentosa furono spinti ad -osare. La sua fede forte, ardente e audace, aveva tutto I' aspetto d' un dramma che rapidamente si svolgeva. :.-~,: Prima alla· grande guerra di liberazione, dove giovani~- ! simo ufficiale combattè valorosamente e fu due volte ferito e più volte decorato; ·dopo a Porto Sauro, dove fino al luglio del 1922, da una elettissima schiera di giovani fu riconosciuto come capo del Fascio di Com- · battimento, egli si rivelò sempre uguale _ a se stesso, fiero, coraggioso, indomito. La sua anima irradiava nelle anime dei suoi compagni che I' adoravano, e al suo contatto essi diventavano più animosi nell'incontrare e superare i pericoli. E invano la sua povera Mamma, che do-
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