674 gua, p,erchè i linguaggi parlati non si lasciano oircoscr.ivere facilmente. « li Congresso di Parigi, che preluse agli ult:imi trattati, ha v•eduto .sboociare. una quantità di lavori : malgra,do la lof'o ,apparenza scientifica .sono oper,e di propaganda nazionale ; le carte gr•eche, bulgare, serbe, rumene, itailian,e, ungheresi, conff'ontate, genera~o lo scetticismo>>. (Op cit. pag. 90). . Uno stato dominante, mediante la .sua amministrazione, le sue scuole, il suo servizio :miti.tare ob ... bligatorio, riesce a imporre l'uso di una lingua comune. S,e essa è molto ,d,iversa dal dia1letto locale, dìiventa una specie. di seconda lingua, indispensabile alla vita nazionale, m•entre la vita famigliare ,e locale co!nsèrva i ,dialetti. Ma, in tal modo, diffici1lmen.te la lingua d,iventa un ,elèmento realmente unificator~, .che possa costituire un saldo fon,damento p•er discriminare fra lo,ro stati .diver.si. Quindi -gli 1elem,enti differenZJiali non sono tali, secondo l "Ancel, ,da giustificare le baTTiere s!tatali attualmente esistenti 1nela penisola . balcanica, la quale è cun tutto, che ha una .civ,iltà uni,ca che -egli chiama balcanica. 1 Ma, a ,ben consi ... derare, questa 'lllllità di ci vii tà non è costituita se non dalla povertà degli elem~nti che la .f or,mano, .in quanto che la ,difficoltà delle comunicazioni, la .mo-ntuosità e la ,relati va povertà attuale del territorio favoriscono quel regime di piccola economia agrar.ia e pastorizia, che non permette le ,d,iff,erenziazioni. Q·uindi questo .elemento unificatore balcanico dhe .sarebbe, secondo l'Ancel, l'unità di civilt'à, viene, s,econdo noi, ,a mancar•e, perchè si risolve in !lln fatto puramente ne ... ga.tivo, cioè nella gep,erale pr,imitività· delle condizioni d-i vita. Si tratta quindi di pura -e s•emplice uniformità, non già d,i unità di civiltà. Quindi una civiltà già forte.- mentte d,ifferenzi~ta potrebbe, nella penisola balcanica, costituire un elemento or:ientatore, che potrebbe raccogliere le adesioni .spontanee di popolazioni desiderose di assimilare comp,iutamente un .~isteBiblioteca Gino Bianco ' RASSEGNE Nessuno :in Europa, in questo momento, si presenta in condizioni m,iglioni diell' Italia p1er compiere un lavoro di tal fatta. ma culturale e tecnico mo,d,erno, capace ,di soddisfare ai !bisogni sociali ed economici di un popolo desid,eroso di affacci~rsii aHa storia mondiale. Si tratterebbe, in ogni caso, non già di imporre, ma di attira,re. Forze seriamente e d,ecisamente e, quel c:he più conta, effì- . cac-emente contrar:1e noo ,se ne vedono, a.Imeno per ora. Esiste innegabilmente un influsso francese su alcuni centri vitali d-ella p,enisola balcaniica ,in senso geografico ,largamente ·intesa. Noi di queste influenze, 1nel passato, ab1 biamo sentito .spesso a no,- stro danno iii conitrac,eolpo. ,Ma tali influenze sono più mantenute da uno sforzo volitivo e da travature ,diplo ... inatiche, che da converg,enze e arGli orizzonti africani, che molti vag~eggiano, ,sono realm~nte con- . v·enienti e pres·entano ser1 1e probabilità di compensarci, sia pure in un tempo lontano, dei sacrifici fatti 1 e da farsi per mettere in valore le :terre ? La questione del valo1e pol,itico delle occupazioni africane resta naturalmente a sè, anche se fosse dimostrata sollidamente la mancanza assoluta di ogni ,e qualsiasi valore economico. .monie naturaLi di interessi. D'altra parte la Frància ha molti problemi a cui pensare e qùindi verrà fatai- · mente un mom.ento in cui essa dovrà s,emplificare la propria politica, rinunciar•e ad alcun.i aspetti d,ella sua attività e lavorare seriamente per eliminare gli eventuali contrasti con noi. Questo appare probabile .nell'avvenire, perchè coincide con int,eressi v,eri, profondi ,e duraturi del popolo &anc,ese. Fuori di questo orientamento, si intravvedono possibilità di co,ntrasti, che no,n sarebb·ero utilii nè all'uno nè ali' altro dei _due paesi. La marcia verso Est dei popoli di razza t,edesca appare, ora come ora, se non nettamente interrotta, per lo meno notevolmente rallentata. _,Per noi resterebbe adunque materia per una attiv,ità delicata, complessa, lungimiralllte. Più che contare •sulle div,ergenze, occorrerebbe trovare le Jiinee ,di intersezione di piani di interessi nazionali f?Jldamentali e d,uraturi, sui ,quali s1 accentrasse~o i punti saldi di carattere oltre che polit,ico, culturale ed economico. I centri culturali orientali in Italia dovrebbero essere istituiti ou- ' rati, allargati e rassodati. E' perchè non pensare ad una, sia pur Ji- ~itata, ·ma b~n qualificata esportaz1ooe, magari temporanea, di lavorato,ri int-ellett,ual.i, professionisti e tecnici ? Servirebbero in ogni caso come elementi di collegamento. E se s-i traducesse in realtà la ·ipotesi di una unificazione balcanica, ,che serpegg,ia in tutto il J avoro dell 'Ancel e talvolta affiora in aff ermaz-ioni chiare e precise ? T aie volontà di unifi~azione poJitica per ora, a no,stro avviso, non esiste, neppure allo stato latente. E neppure appaie pro,babile in un avven,ire, che meriti di essere preso in consid.erazione, tali e tanti sono g.li •ele,menti differenziativi. di cu~ è ricca Ja penisola ,baicani ... ca. :Ma se, per dannata ipotesi, ciò avvenisse, noi non avremmo nulla da te-mere, dato il. g,enére elastico di politica, che ,si tratterebbe cl.i saper svolgere n,el frattempo. Noi, per ora, non :siamo preparati ad una politica orientata con precisione e chiar,ezza di obiettivi, nel ·senso sopra ,in,dicato. Ma dovremmo studiare seriamente per vedere s·e una poliitica economica di tal genere non ci convenga, e prepararci ad agire in tal senso con ,lunga pazienz-a e avveduta oculatezza. I frutti potrebbero essere lontani, ma buoni. GIACOMO DONATI - COMMERCIO L' organizzazione e il traffico aereo francese. Le tre basi del comm.ercio aereo fra1!ces,e sono Bourget, Tolosa e Marsiglia ; a questi a-eroporti fanno capo tutte le principali linee
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