d,i Roma. Cinquantasette anni: veramente la storia ,si rinnova I È tutt'altro quadro, questo: compiuta l'unità non solo territoriale, ma anche spirituale del paese ; compiuto ~l perfezionamento morale del popolo; ridata .la coscienza c1 ivile ai cittadini e agli stranieri la sensazione precisa della nostra potenza nel .mondo ; app1ianati tutti i conflitti, quelli politici, quelli del lavoro, quelli rel,igiosi. Per la prima volta dopo il 1870 da,lla Santa Sede è partita non già ~a solita voce mesta ed. a,spra, che riaffermava una pregiudiriale dogmatica ad assoluta; ma una parola più concreta, più umana, più consapevole della· stor.ia nostra e ,più vicina al nostro spirito. Anche dal Vaticano si è riconosciuto, dunque, che una storia ·nuova si è iniziata in ltal.ia ; una storia che ha giovato assai alle relazioni fra Stato e Chie,sa, e che ,fa m,eritare al Governo Fascista ,il plauso ed il riconosci,mento dei buoni cattolici. S'è aggiunta, questa volta a,ncora, sebbene in termini del tutto diversi dagli élllllJiscorsi, J 'osservazione dell'imprescindibilità di ma definizione de1la questione romana. Ma e' è stato altro tono, altro spirito, altro discorso. A noi importava dire come, -in uno ,stesso giorno, dai due Somm,i_ Capi, dalle due gerarchie massime dell'ordine monarchico fosse partito lo stesso riconoscimento verso la nuova Italia, verso l 'ltailia che si rinnova e si fa più giovane e più forte e più buona. CARLO CURCIO POLITICA COLONIALE Speciale significato e grande importanza ha assunto i.I X Congresso Geografico Nazionale nei riguard,i della nostra azione coloniale : inaugurata a Milano i,l 6 settembre u . .s., dopo un assiduo e perfetto !lavoro di organizzazione cui ha presieduto il Presidente del • RASSEGNE - Congresso tStesso, G-en. Carlo Porro, con un ch·iaro discorso di S. E. Luigi F ederzoni, Ministro d.elle Colonie, in cui l'oratore si augurava che anche in Italia ,sorgesse quella coscienza geografi.ca, la oui mancanza, i,n tempi se non remoti nel tempo lontani ormai nello spirito, ha dato sì gravi danni per .I' espansione della nostra Patria nd mondo, raccolse i nomi più illustri dei cultoni non solo della scienza geografica, ma anche ài scienze affini: e tale fu il numero dei convenuti che il lavoro fu d,istribuito in cinque sezioni, Ja fatica de,lle quali fu giustamente posta in luce alla fine del Congresso dal ·Pre~idente, e venne ampia1nente dimostrata dal numero di proposte e di voti pre- . sentat1. Tre relaz1ioni hanno avuto per 1a nostra prassi coloniale un~ efficacia che trascende il puro campo scientifico per riivestire pro,fonda _signifiéazione politica : cioè per i nomi dei relator.i e per ,I.econclusioni presentate: S. A. R. iJ Duca delle Puglie - che ha pres,enziato ai .lavori del Congresso prima di l'itornare nella lontana ·M-isda ove comanda i M,eharisti - con dotta parola ha illustrato una sua esplorazione nel Congo Belga, i,lluminiando di questo paese - in cui vivo, specialmente fra ,giliiindigeni, è il l'icordo degli ufficiali italiani che gettarono le basi - .inviati dal nostro Governo aille d,ipendenze del Governo Belga - nei primordi deHa -messa in vailore di quelle terre, della organizzazione amministrativa, portando il nome d'Italia nelle zon,e più selvaggie, anche a costo di enormi sacrifici. Il M1nistro delle Colonie ha a sua volta rivendicato aJI'ltal,ia la gloria dei primi p~ecursori : ed in rapida sintesi ha i:ptess,uto la storia del nostro affacciar,si timido sul continente africano, quando già una lunga teoria di studiosi, d,i esploratori - martiri spesso della loro idealità - aveyano invano tracciato la luminosa strada che l'Italia avrebbe dovuto percorrere ,se ila democrazia e le .ideologie rinunciatarie trionfanti non ne avessero sempre intralciato il cammino, Biblioteca I an 671 ,favorendo l'espandersi in Africa di altre potenze. NeHa parola commossa d,i Luigi Federzoni abbiamo sentito rivivere le nobilissime figure del -Matteucci, di Romolo Gessi e di molti altri italianii che per rutto .il ,secolo scorso hanno in Africa <lato prova delle qualità co1lonizzatr.icidi nostra stirpe. Virtù colonizzatrici che invano ci vengono negate dra altri popoli, saturi di territori d'oltremare, ma non mai sazi ; virtù ,colonizzatrici che domani in quel riesame dellà distribuzione dei mandati -coloniali, a.I quale si dovrà pur venire, peseranno · a nostro .favore nella ·bilancia aflinchè ci sia riconosciuto il diritto a quei territori che integreranno i,l nostro posse-sso libico e . . ' . c1 permettetanno un p1u ampio respiro : e l'accenno che l'alta parola del. Ministro ha fatto a tale rie~ same esclamando : « il giorno in cui si dovesse provvedere a una revisione di posizioni coloniali, nessuno potrebbe disconoscere ali 'Italia il diritto di rivendicare un'assoluta priorità n è stato· accoJto dal vibrante consenso del Congresso. Il terzo d,iscorso, che ha dato . alla riunione un'impronta· di netta e cosciente attività coloniale è stato pronunciato da S. 1E. ·Corrado Zol,i, Segretario Genera,le al M:ini,stero delle Colonie, già Alto Commissario per ,l'Oltregiuba: e d,ell'Oltregiuba, con brillante parola, ha trattato esaminandone il passato recente, ,e gettando uno sguardo al prossimo avvenire ~i~co di possibilità per lo sfruttamento di q,uel territorio. Altri ed i1 mportanti argomenti sono stati trattati nella Sezione Coloniale, che ha riunito i migliori studiosi e competenti delle n•ecessità e dei bisogni delle nostre co- . Ionie. 1,1dott. D,esio, che ha eseguito r.icerche morfologiche, geolog1che, e idrologiche, nell'oasi .d,i Giarabub ha intorno ad esse ampiamente r.ifeir.ito; ·il prof. Mori, il prof. Brunetti, .l'avv. Ghig,i, il col. De Agostini, iii prof. Fantoli, hanno trattato con la specifica comp-etenza data loro dagli incarichi avuti in Co,lonia d,i argomenti ri-
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