LE ARTI DECORATIVE ALLA TERZA BIENNALE DI MONZA 643 d 'oggetti, i quali, pur testimoniando tanta somma di lavoro e di speranze, destano anche non pochi dubbi sulla spontaneità e sull'opportunità di certi criteri d'arte a cui si informa tanta parte della passeg- . gera produzione, specialmente nostrana, del genere; aggiungete che, in fondo, chi è un po' candidamente alla ricerca di qualcosa di originale, di pratico e di conveniente, sia pure nelle foggi e in cui l'arte decorativa oggi tenta di rivivere ed interessare, trova singolari contrasti e stonature, dove rischia di convincersi essere quasi inutile vantar tante pretese di conquista nel campo della tecnica e dell'estetica del mobile e dell'arredamento moderno, visto che gli elementi di cui si nutre rivelano un singolare ed insistente ritorno a forme e concetti che credevamo tramontati ; ponete, a conclusione di tutto ciò, la sensazione abbastanza diffusa, che il senso positivo e vario della vita dell'oggi, ha ben altre forme di soddisfazione, che nel tener dietro ali' estetica d'un salotto ; che la ricerca d'uno stile rappresentativo dell'epoca nostra e dei nostri bisogni, è sovente un affannoso sfogliare tra forme ed elementi già assimilati nelle varie epoche; mentre sempre più si afferma il principio di strutture essenzialmente logiche, di perfetta rispondenza all'uso~ vale a dire scevre da ogni preconcetto estetico, le qua ... li, per nascere ed affermarsi, non hanno certo bisogno del controllo sbadato del pubblico d'una mostra d'arte: Mettete, ripeto, assieme considerazioni del genere, con altre che spontanee nascono tra le svariate cose che Monza torna ad offrire, anche per testimoniare le svariate difficoltà del problema dell'arte decorativa contemporanea : poi ditemi quale convinzione . ATELIER DI VAREDO DI G. BORSARI 'ALA SU PROGETTO DELL'ARCHITETTO GI ro BOGGIA ·1 può scaturire da un convegno come questo; e con quali· sensazioni, terminato il non agevole compito d'aver dato un'occhiata a tutto, potrete abbandonare la solitaria Reggia, tuffata oramai nelle sue nebbie autunnali, per riportarvi a più immediato contatto con la realtà. *** Con tutto ciò, anche se la premessa sembra assorbire il tema, l'insegnamento di Monza è sempre · utile. Tanto utile, che credo si sia abbastanza convinti per insistervi ; partendo anzitutto dal concetto, che un controllo sulla nostra produzione in materia, specialmente a confronto con quel poco o quel tanto che ci riesce ad attrarre dal di fuori, può sempre essere fecondo. Il primo convegno, ricchissimo, anzi sovrabbondante di materia, come di propositi, rivelava infatti non pochi guai del nostro gusto e della nostra produzione di pretese moderne, nonchè della nostra preparazione ad imprese del genere, che nel secondo sono in parte stati eliminati. Eliminati, dico, anche per virtù o difetto · di certo regionalismo e di certo folklorismo locale, ricercato con intenzione, e diffuso a larghe mani, come panacea di quel male di modernità ad ogni costo, a cui i nostri non dovevano sottrarsi, sotto pena di dichiararsi troppo arretrati rispetto al gusto ed alla sensibilità moderna in materia. LA CONFETTERIA DELL' « UNICA 1, SU PROGETTO DI FRANCESCO MENZIO ·Compreso poi abbastanza anche il guaio di ricercare, con dubbia convinzione e sincerità, elementi creduti più in rapporto colle nostre tradizioni, a Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==