BOLOGNA 5 dell'America. Gli itali~ni di là sanno che l'Italia d'oggi vale assai più di quello che valeva prima; si trovano dei veri fascisti ma vi è anche un antifascismo violento sorto da tutto ciò che è antipatia per la nostra vigorosa rinascita, per la vitalità prorompente prodotta dal fascismo. Occorrerebbe -portare la nostra parola di itàliani per sbaragliare quel nido di fuorusciti che lavorano contro di noi, che denigran9 l'Italia d'oggi chiamandola pericolosa perchè, dicono essi, il Duce vuole la guerra. · · Sono stato po~o tempo fa in Francia e ho · visto come quello che è dannoso alla nostra politica estera sia il fuoruscitismo che ha per programma di scoraggiare il nostro ottimismo, ma io lo spiego con quella tal cosa famosa che si chi~ma invidia: invidia da parte di coloro che non vogliono sentire che vi sono dei nuovi italiani, _che si sentono fremere di fronte al grande avvenire dell'Italia, davanti ali' avvenire realizzato. Costoro sono invidiosi come i passatisti che non avendo fonte creativa dimenticano l'ltalia_a tal punto da bestemmiarla come talvolta avviene tra i critici nelle contestazioni di quelli che non sanno creare nulla ali 'infuori di ciò che rende feroci, ingiusti, antiartistici. Ho toccato il vizio di cui già ho parlato e che è fonte di tanti guai per l'Italia. Ma il futurismo oppone all'invidia l'amore dell'arte~ insegna di essere superiori a tutti come il fascismo è superiore a tutti e specialmente ai critici perchè essere critico è una cosa afroce, funebre, funeraria: il giovane di venti anni non deve essere critico perchè morirebbe stitico..... Per coloro che non sanno ancora ciò che si vuole in arte io dirò plasticamente : in questa esposizione avete tale quantità di temperamenti diversi, non avete che a domandare agli amici pittori futuristi di Bologna che sono i migliori pittori _ dell'Italia, a Caviglioni a Sabattini, a Cartesi, a De Pero e ad altri futuristi come il Dottori qui presente ; voi potrete facilmente domandare a questi artisti ciò che vogliono. Non vi è una così detta scuola futuristica, un maestro che insegni a fare i quadri ; non avete che a guardare agli arazzi dell'amico De Pero che si possono paragonare a quelli del Prampolini, a quelli del Dottori, di Perugia, dell'Azari, del Caviglioni che sono affatto diversi l'uno dall'altro : sono altrettanti temperamenti sono altrettante coscienze artisticpe che cercano di tirar fuori, di esprimere la loro anima, il loro interno. Biblio eca G··no • 1anco I De Pero con la sua fauna bizzarra, con la sua creazione di animali fantastici, con la sua ri 1 cerca di colori divertenti che danno meccanicità ; tutto vi è in lui, la veste fantastica, fiabesca, rallegratrice. Paragonate l'opera del ·De Pero col quadro di Papi o con quello di Rizzi e vi troverete una differenza enorme sia anche che la paragoniate a un altro quadro, quello in faccia che rappresenta degli squadristi, dei fascisti in marcia ; fra questi quadri vi sono delle differenze profonde. Dopo il quadro di De Pero vi è quello di Bella ' intitolato « rotto l'incanto » E un quadro che ha tonalità rosse e rosa dove si vede l'asta raflrenata da tutte le colorazioni che intorno si svolgono e con le quali il pittore .ha voluto dare a questo quadro lo stato di un'anima che ha .un'illusione che ad un tratto si rompe. .. In fondo, mi occorrerebbe un po• di spazio. (segna con la mano) Sotto il- ritratto di Benito Mussolini .vi è il suo ritratto fatto dal .pittore Prampolini. Tutti coloro che hanno vissuto con Benito Mussolini..... (il pubblico si alza in piedi e applaude: ..intanto l'oratore ordina che venga portato il quadro che è posto sul tavolone). lo desidero che coloro i quali sono .ostili o in parte ostili. abbandonino per un momento i loro ~ preconcetti perchè si persuadono della sincerità, per lo meno, se non del risultato. Questo quadro del pittore Prampolini ha avuto .un gran premio a Parigi. L'artista ha veduto davvicino Benito Mussolini ed è stato colpito da parecchie cose tipiche, dal viso, dallo sguardo del Duce che talvolta, quando specialmente voltando la !accia egli guarda obliquamente inchiodando lo sguardo, non poteva essere dato che in questo modo : la brutalità, una piccola tubatura di legno è un rotondo rosso, e questo unito alla costruzione della fronte e specialmente a quella che è la sua mascella, diventata come la curva di una barbuta, diventata di metallo .perchè nella forza stessa della sua parola, della sua volontà si accentua questa linea, tutto ciò dà una profonda somiglianza di Benito Mussolini, a tal punto che illustrando l'esposizione futuristica che aveste qui nel Maggio scorso a Sua Maestà il Re, ne feci proprio la prova e dissi : Maestà, Lei riconosce questa effigie ? Ed egli mi rispose : certamente, ecco, è Mussolini. Questo per dirvi che non siamo degli allucinati ; questo è il quadro più rassomigliante a Benito Mussolini. Né Il•altra sala vi è il quadro del .grande fu .. I ,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==