Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

I u·NIVERSIT À FASCISTA Dal 1° Gennaio 1926 le Compagnie Junkers e la Aero-Lloyd si uniscono in consorzio. Esse hanno già ottenuto la concessione delle linee Costantinopoli-Angora e Teheran-Mosca, e sono condotte a buon punto le trattative per una vasta rete aerea tedesca nell'America Centrale. 1 Gli aereoplani tedeschi compiono in Siberia un volo di propaganda, col quale coprono 17.000 Km. in 22 tappe. E gli aereoplani non fanno di menticare i dirigibili. Il doti. Eckne-r lancia una sottoscrizione subito coperta, per la costruzione di un Zeppelin-Gigante, destinato alla esplorazione dei ghiacci polari. Ho detto « subito coperta » : quella sottoscrizione in tre giorni diede un milione e mezzo di marchi oro. E passiamo all'espansione economica. Cinque anni di incertezze, di scioperi, di serrate, di lotte esterne ed interne...... Ciò nonostante a malgrado della crisi interna, assai relativa del resto, se i depositi dell ~ Casse di Risparmio passano 391.000.000 di marchi oro, quali erano nel Gennaio ,del 1925, a 797 milioni nel Dicembre dello stesso anno. L'Industria Tedesca riprende la sua concorrenza ali 'Industria britannica, persino nei dominions inglesi e con tale successo, che gli inglesi, per difendersi debbono proibire ad alcune . riviste industriali la pubblicazione di inserzioni a pagamento dei prodotti tedeschi. Il mo·do poi con il quale i tedeschi intendono il commercio, voi signori, conoscete anche in Italia e sapete che dovunque la propaganda commerciale per mezzo dei cinema, delle conferenze e delle esposizioni, delle missioni speciali precede l'lngegnere ed il commesso viaggiatore, i quali alla loro volta non dimenticano mai, offrendovi un prodotto tedesco, di sussurrarvi ali' orecchio che la Germania non ha nessuna colpa nella guerra, che il trattato di · Versailles è una ignominia, che la · coltura tedesca è l'unica a salvare con l'Europa il mondo. Ho citato, ripeto, le cifre 1925, perchè sono le uniche che abbia trovato in Germania ufficialmente pubblicate, ma posso assicurarvi che quelle cifre nel 1926 sono aumentate. Inoltre è di quest'anno lo sciopero minerario inglese. lo credo che la Germania dovrebbe elevare un monumento in una delle sue più importanti città della Rhur, agli organizzatori socialisti e comunisti dello sciopero britannico. Le esportazioni tedesche al principio del 1926, per il cambio languivano. Le sue soBiblioteca Gino Bianco cietà carbonifere più importanti non davano che scarsi dividèndi o non ne davano affatto, e in quest'anno la Germania conobbe gli sciope~i e la disoccupazione. Ebbene, · oggi la Rhur è di nuovo in piena . . ' att1v1ta. La bilancia commerciale è sensibilmente migliorata. Il carbone tedesco torna ad andare ali' estero. E i disoccupati tedeschi scendono da due milioni a poco più di 300.000. Fare un quadro completo della vita economica tedesca attuale non è semplice, signori, e comunque comporterebbe troppo lungo discorso. Se aggirandosi per le città del Reno e della Ruhr si respira con la forza e la vertigine del lavoro un benessere sociale largamente ~iffuso, non è men vero che nella Prussia e nella Baviera molta di quella apparenza di benessere non è che bluff. L_a produzione supera la richiesta. I debiti· e le ipoteche minano alla base molte industrie e qualche appàrentemente florido commercio. Comunque si può ridurre in un breve quadro, se pur alquanto superficialmente, lo stato economico tedesco ali' alba di Thoiry: sforzi giganteschi di tutto il popolo per riconquistare l'egemonia europea con la tecnica razionale : concentrazione sistematica della imprese industriali similari secondo il metodo detto orizzontale: miseria e sofferenze sotto apparenze di lusso e di agiatezza e sopra tutto ed in . ognuno dei 64 milioni di tedeschi una fede incrollabile nell'avvenire della razza, nella potenza della Germania, sia essa retta a repubblica, torni essa ad essere monarchia. Da Diisseldorf a DotJrn il passo è breve ed ' io l'ho fatto in quattro ore circa di treno. E molto vicino alla frontiera prussiana l'ex imperatore tedesco! ' E inutile vi faccia qui il racconto della mia gita a Doorn. Ho parlato laggiù con un ciambellano assai freddo e contenuto ed enigmatico ed un certo principe amico, amico cioè dell'ex Kaiser, il quale con maggiore ~ortesia non mi ha detto molto di più del ciambellano. Ma dai discorsi di Doorn e di Utrecht, da quegli altri di Diisseldorf, di Colonia, di Coblenza, mi sono fatto la convinzione che realmente Guglielmo medita di lasciare Doorn, forse per il castello di Homburg, forse per un•altra residenza in Germania, od in Isvizzera e che egli vagheggia un ritorno sul trono~ Ma mi sono ugualmente convinto che un tale ritorno è

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