Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

.... BOLOGNA 9 vendicazioni, che dovevano distruggpre e polverizzare il poco che ancora era in piedi della vittoria degli alleati. Poi venne Thoiry, poi vennero le ultime discussioni. E adesso in questa Germania del 1926 si respira, signori, aria di trionfo. · Se io vi dicessi che nella mente e nel cuore dei tedeschi di Saarbrucken, di Coblenza, di Colonia, di Dusseldorf, dei tedeschi della Ruhr, è ardente ormai e visibile la speranza del terzo impero Germani~o, la speranza della M1ttel-Europa che rovescierà Danzica e il corndoio Pttlacco, la frontiera con l'Austria, la frontiera sul Reno, io· non vi direi, signore e signori, un giudizio esagerato od affrettato, io non vi prospetterei un pericolo che non esiste, e non vi farei del « Colore » alla maniera giornalistica, ehe è la maniera del mòmento: ma crederei, come credo, di assolvere un dovere di Italiano. Parleremo in · appresso assai rapidamente di quelle che i diplomatici chiamano le relazioni ltalo-T edesche ed affronteremo anche questo problema,,,,per arduo e delicato che sia; ma voglio qui citarvi qualche cifra e qualche dato per dimo• -strare che le mie affermazioni non sono nè avventate, nè allucinatorie. , Il bilancio del Reich per il 1925 ( e citandovi le cifre di questo anno vi cito anche, soltanto un poco diminuite, quelle del 1926) stanziò le somme che seguono per la propaganda Tedesca : un milione di marchi oro fu dato ai rappresentanti diplomatici all'estero per le spese dei congressi, delle feste e delle esposizioni, tre milioni e 300.000 marchi oro per lo sviluppo dei rapporti scientifici con. l'estero, per l'organizzazione di un servizio di informazioni econo~iche 15.000 marchi oro, per le informazioni Tedesche all'estero due milioni di marchi. È evidente che un tale sforzo, fatto all'estero, debba avere una rispondenza su solide organizzazioni interne della còltura Tedesca. Lo stanziamento per l'ufficio degli archivi del Reich, viene quindi ·portato ad un milione e 639.000 marchi oro; la biblioteca tedesca riceve 126.000 marchi oro ; le opere di incora~giamento per le ricerche scientifiche o per la produzione artistica un milione di marchi, quando esse non raggiungevano nel 1924 se non 100.000 marchi; l'aiuto finanziario alla scienza tedesca passa da tre a cinque milioni di marchi ed il bilancio stanziato per « lo Bib io eca Gi o ■ 1an sviluppo delle opere di coltura nell'interesse del Germanesimo » da 600.000 ad un milione. Per la dift'sa della coltura tedesca nei territori occupati si stanzia un milione e trecentomila marchi. Alle feste per il millenario Renano si concedono 550.000 marchi. N elio stesso tempo l'ufficio dei servizi patriot• tici viene unito al ministero dt-gli esteri e messo alle dirette dipendenze di quel ministro. Queste sono le cifre uffièiali. Ma vi sono poi tutte le altre elargizioni enormi fatte alle società patriottiche, alle- società musicali, a quelle società francamente militari, che il trattato di Versailles proibiva, che la conferenza degli ambasciatori ha denun~iate e che vivono anche se apparentemente soppresse. Quale sia la propaganda germanica nel mondo non è necessario io vi stia ad ~llustrare con trqppa abbondanza. Voi la conoscete, tutti gli italiani la conoscono. Dal 1925 la radio-telefonia e la radio-telegrafia sono· divenute per la Germania potenti mezzi di propaganda continua, dalla piccola notizia che sembra insignificante, al discorso · ed alla lezionè. Il servizio delle films patriottiche e l'Associazione dei Cinema Patriottici lavorano in Germania ed all'Estero in completo accordo coll'Ufficio di propaganda, ed hanno l'aiuto formidabile degli industriali. E mentre i tedeschi spargono per il mondo le 'loro fìlms, incoraggiati dal successo di Locarno, dal trionfo di Ginevra, dal banrhetto di Thoiry, chiedono che vengano soppresse quelle films degli alleati che, resti di una propaganda di guerra purtroppo ormai da noi abbandonata, girano . ancora per i cinematografi degli Stati Uniti o della Francia. Nell'attesa di riavere le sue Colonie, la Germania ricostituisce la sua flotta mercantile, costruisce e vara piros_cafì, giganteschi e lussuosi, raggruppa in trusts le sue principali Compagnie di Navigazione e fa si che nel 1925 il tonnellaggio della sua marina mercantile raggiunga i tre milioni di tonnellate. Di pari passo colla marina mercantile, lo sviluppo della Flotta Aerea, sotto la direzione del Principe Enrico di Prussia, raggiunge limiti non previsti e non prevedibili. Abolite le restrizioni del trattato di Versailles, nei primi otto mesi del 1925, furano trasportati 650.000 passeggeri e coperti 43.000 km. al giorno.

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