,. 4 UNIVERSITÀ FASCISTA_ ., mate dal colore I )cale. E del resto vi ·rimangono di -passaggio. Dalr uva alsaziana ai modelli d1 Parigi, tutto quello che senza dogana viene a S~arbrucken dall •industria dell" F rdncia, passa rapidamente 1n Germania, senza dogana ancora. Il gioco è di una .semplicità infantile. Ma i francesi lo subiscono p~r molteplici ragioni. Aff .!rmare la dogana verso la Germania ci sarebbe da render~ tragica la crisi economica, che col deprezzamento del franco ha colpito il territorio dell:f Saar, e questo la Francia non potrebbe volerlo. E' già troppo grave la crisi industriale, per inasprirla con una più tremenda crisi economica generale. Una mate-ia di import )zione invece che non tro,-3te, sono i libri fra~cesi. l\,1a c • è di più, da sette anni la Francia occupa la Sa:ir ed oggi voi potete girare tutto Saarbruc ken, dalla stazione alla chiesa di S. Giovanni, all'antico mercato c.he pure da questo ottimo santo prende 1l nomt-, alla _Sede della Commissione internazionale dei cinque membri che regge per mandato della Società delle Nazioni il distretto, potete entrare in tutti i caffè Lhe volete, da quelli a terrazza sul fiume a quelli chiusi ed impenetrabili cLme s lotti ella Banhoff Strasse, della Scioltz Platz, della 1- lohenzollern Strass, e non ·:trovate un francese e non sentite una parola di que·sta chiara lingua latina. C,è si un caffè « de France » ; ma vi si parla il tedesco più puro e la chellerina alla quale rivolgete un' arr1ab1htà quasi parigina vi sorrid':! e mette le mani sui potenti fianchi tedeschi e vi risponde « Nicht F ranzosen ». Ma peggio vi accade se andate da un barbiere ; qui i casi sono due : e tutti e due terribili ; ~ vi prende per un francese ed allora vi scortica con tutto rodio accumulato in sette anni di occupazione ; o vi crede un tedesco ed allora vi taglia i capelli alla tedesca, deformandovi come un sei- . vaggio della Polinesia. Non insisterei tanto su questo evidente ostentato pru~sianesimo della Saar in genere e di ~aarbrucken in ispecie, se non credessi che sia appunto questo uno dei perni del problema politico, che è tutt'uno con quello eco- . nom1co. Ma inoltre vi è ben altro. Da Saarbrucken in un pomeriggio di pioggia sono andato in automobile a W oelklingen a visitare le ferriere e le ' ac iaierie R, klìn~. L/ autom ,b le fece una sosta di vtnti m.nuti e nta!Ì é'll ing es ·o dell arco d, un cavalcavia. Quell'arco immetteva in una frazione della Biblioteca Gino Bia o città ed usciva in un gran spazio erboso, dove er qua le festicciola locale giravano due o non so p . tre Riostre da bimbi e moriva~0 .mise~ament~ d1 morte violenta alcune decine d1 pipe d1 gesso bersagliate nelle baracche di tiro a segno. Per ciuesta festa era stata mobilitata una banda musicale di una società patriottica. A vant~ il popolo, dietro le bandiere azzurre. ~ bian~he, p~i i venti O · trenta suonatori con le d1v1se orr1p1lant1, • tutte piastre d'argento e penne e nastri e coccarde, poi i maggiori della società in redingote e ci- . lindro e gli appartenenti al Club. Una folla che sfilò per venti minuti. Il tutto a causa di tre giostre e di cinque baracche. V1 sembra che anche ad essere tedeschi, an-. che a tollerare di rasarsi la testa in quel modo che se la radono, vi sia proporzione ? E vi sembra che per alquanti musicanti che stonano e per cinque bandiere bianco-a1zurre il popolo si sarebbe abbandonato a quell'entusiasmo di acclamazioni a~ quale io 10 vidi abbandonarsi, levandosi il cappello alle bandiere ? Orbene di quelle associazioni, si rida...quanto si voglia delle loro penne e dei loro fronzoli e delle loro tube quarantottesche, se ne contano nella Saar e nel Palatino 32. 32 Associazioni nazionaliste, conosciute e dichiarate le quali ascoltano, è vero, suonare la loro musica, che suona soltanto inni patriottici e marcie, ma fanno ginnastica e tirano al bersaglio e si esercitano quotidianamente nella scherma; sono armate e camminano col passo che la -Guardia prussiana di Guglielmo ostentava nelle parate di Postdani. 'Per un territorio che i francesi occupano da sette anni, ammettete pure che proprio .male ,, non ce. Ma andiamo ..adesso alla nazione disarmata ; Magonza sul Reno in un giorno di festa. La città è tutta infiorata, tutta imbandierata, tutta infiocchettata. Bandiere, orifiamme, labari; gagliardetti. La popolazione si è riversata per le vie. Le donne sgargianti · di seta, da quella lucida dei loro abiti domenicali a quella delle calze abbondantemente visibili. . Gli uomini hanno alla bottoniera margherite nere ed oro. I bambini sventolano bandierine ai carta. La c~ttà ha centoventimila abitanti. In quella dome-. n1ca 60.000 di essi sono per le strade, 60.000 nei caffè, nelle Brasserie e nelle Burerie.
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