Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

J 2 UNIVERSITÀ FASCISTA * * * ,Sono arrivato a Saarbrucken di notte. Venivo da Strasburgo. La questione Alsaziana mi aveva amareggiato i tre giorni di fermata in quella vecchia città, che l'lll circonda e chiude, in un anello 1. el quale, in 45 anni di occupazione, i tedeschi hanno fatto sorgere un'altra città, ahimè, profondamente tedesca, tutta bianca, massiccia, che schiaccerebbe la'' nostalgica cittadina alsaziana, se l_a freccia del camp__aniledella Cattedrale non scoccasse verso il Cie1o che realmente è l'espressione grafica dell 'anello verso il cielo, che l'anima alsazian~ ha avuto, da quando San Materno recò l'Evangelo ai popoli di _quelle verdi pianure. · Saarbrucken, capitale della Saar, subito vi dice che la Saar è profongamente inguaribilmente tedesca, e che le allegre invenzioni del trattato di Versailles non hanno potuto, se non come teorie di un pacifismo algebricamente concepito dalla mente di Wilson, creare uno ·Stato di fatto assurdo dando ai vincitori pegni e speranze fallaci, alimentando nei vinti una sorda irritazione che ha prodotto quei frutti che vedremo in .appresso. Ma prima che io vi parli di Saat brucken, delle acciaierie, delle miniere, e poi ai tutte le città del Reno, che da Magonza a Diisseldorf, si schierano pomposamente, come mastodontici agglomerarilenti di uniformi da ufficiale della Guardia ; prima che io rivolga a Voi tranquillamente, in' un discorso che non ha nessuna intenzione e nessuna presunzione di insegnarvi cose ignote e di sco- . prire nella Germania Repubblicana profond~ radici che i botanici della politica europea,. non abbiano di già sradicate ; prima che gli industriali dell'acciaio ci abbiano pianto in seno tutte le lagrime della loro situazione attuale, che, se non· è quella di un ·tempo, non è neppure quella che si descrive; e prima che gli industriali della Ruhr, riuniti in permanente congresso nella Stanhoff di Diisseldorf ci dicano come le acciaierie Krupp e · tutte le altre della regione producano ancora tanto acciaio da fornire alla Germania (ho ! perfettamente pacifica e locarnista questa Germania del Reich) tutto quello .che occorre per rinnovare i fasti dei 420 e delle Berte; prima che Saarbru .. cken per Coblenza, graziosa ed allegra come un elefante tedesco che balla> per Colonia, dal vino rosso sangue e dalle leggende nibelungiche, per Di.isseldorf, nera di carbone e pure così vivaceBiblioteca Gino Bianc mente attiva di un formidabile lavoro, io vada con voi sino a quel Castello di Doorn, dove il vecchio signore della guerra si agita in un sogno di riconquista, che la meschina ambizione della sua nuova moglie alimenta ; prima insomma, signore e signori, che io entri davvero in quella che sarà materia di questo discorso, lasciate che per pochissimi periodi vi _dica della Cattedrale di Strasburgo. Probabilmente un amante di simboli vedrebbe in qÙesto mio desiderio una ragione di antitesi, perchè tanto è appassionatamente mistica la cattedrale alsaziana, quanto è grottescamente fredda, stilizzatà. quacquera, la Cattedrale di Colonia. Ma non c'è altro invece in me, che il desiderio di dare aria ai polmoni prima di costringerli al duro travaglio della miniera e dell'alto forno, d~lla politica di Stresemann e di quelle degli ebrei, che con la firma del cartello _dell'acciaio hanno raggiunto la più forte vittoria ed hanno dato alla politica dell'Europa una profonda impres~ • s1one. . Quante volte questa Cattedrale massiccia e sottile, di pura linea dolcissima ha guardato col· suo pallido volto di gran dama celeste ·alla furibonda lotta degli uomini ? Fu elevata pietra su pietra con sudore e con . sangue? Un tempo qui, dove adesso c'è lei, vi era un bosco sacro, dedicato alle divinità della guerra, dice la leggenda. Da ogni parte dell'Alsazia le popolazioni portavano le offerte ai terribili lddii. Un soffio leggero e fremente correva per i rami delle piante e faceva curvare a terra gli uomini prosternati dal terrore. Quando i Romani aggiunsero al loro impero le terre, comprese tra il Reno e i V osgi, eressero l'altare di pietra al Dio Marte : Poi San Materno recò l'Evangelo e l'altare pagano scomparve. Il buon santo cristiano aveva portato la prima croce e l'aveva drizzata sul posto. Era una croce· fatta di due treccie di paglia. Dopo, in quel luogo, sorse un umile chiesa cristiana e fu consacrata alla Santa Trinità ed alla V ergine Maria. Da allora, di secolo in secolo, le generazioni del popolo di Alsazia misero ogni cura ad abbellirla. Questo dice la leggenda alsaziana e molte altre cose dice che non ricordo ; ma che sono ...

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