Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

• I ,, 20 UNIVERSIT A FASCISTA l'Ariosto. L'insufficienza morale nella idea proposta principe: quella coscienza dello· Stato e del suo al Pr.incipe è aiiche insufficienza pratica, è anche valore etico che poteva creare negli altri l'amore utòpia. In principio poteva sembrare un paradosso di appartenerci l'interesse di serbarcisi fedele. Queparlare dell'utopia del Machiavelli. Ma ora che sta capacità di coordinare in un'unità ideale la variecomprendiamo meglio questo nostro grande, il suo tà degli interessi costituisce la f~rza morale che valore ed i suoi limiti, cominciamo a capire che giustifica qualsiasi atto del principe ed assicura il paradosso è effettivamente in ,lui, •in quel suo completamente alla sua virtù la vittoria sulla forrealismo, che non riesce a cogliere intera la realtà, tuna. Solo chi può giovarsi della magia di questa e a liberarsi dagli elementi utopistici dell'antico forza mÒrale può anche commettere degli errori, astrattismo di tradizione medioevale. Succede spesso può anche trovarsi di fronte a forze materiali imche proprio a chi è più preoccupàto di raggiun- prevedute e momentaneam'!nte anche sup,riori, senza - gere la rea,ltà della storia nella positiva oggetti- per altro cadere. - M :1 chi non ha per sè questa vi~ dei fatti, sfugga l'essenza intima di questa forza morale, non può permettersi di essere una realtà che è essenzialmente pensiero, , attività spi- volta sola inferiore agli eventi, deve prevedere rituale, creazione perenne dei superiori ideali umani, tutto, vincere tutti e tutto sempre, non lasciare che e che a chi cerca più ·studiosamente le ragioni nemmeno un elemento manchi al gioco delle condeterminatrici dello svolgimento della realtà nel · binazioni studiate, altrimenti è perduto. E stato gioco delle singole forze egoistiche sfugga quella detto più volte che Roma ha mostrato la sua virtù che è la ragione prima, a cui sono subordinate molto più nelle sconfitte che nelle vittorie. Anzi tutte le altre, cioè l'amore di un'idea, la fede in si può aggiungere che Roma ha finito per schiacuna forma di spirituale perfezione umana. Il Ma- ciare i due avversari più forti e più temibili logo- , I chiavelli ha creato il suo eroe dotato della più randoli colla sua dote di resistenza alle sconfitte. maschia virtù, gli ha dato la più ampia libertà di Roma ha potuto fare questo appunto, perchè Roma volere, lo ha guidato nei più riposti penetrali d~l era un vero e proprio Stato, magnificamente cocuore umano, lo ha istruito nelle arti più sottili stituito; con una sacra idealità universale vivente della conquista e del dominio. Ma c'è un senti- nella sua individualità, perfettamente capace · di mento che non può infondere nell'animo del suo unire tutti i cittadini in un'unico sentimento di eroe, una forza che non può aggiungere alla sua devozione, e anche di prendere gli animi dei vinvirtù. Egli non può prestare al printipe l'idea del ti, conciliarii alla sua vita ideale, includerli nella valore etico dello Stato, non può infondergli nel- co_mpagine della sua organizzazione giuridica. Ecco l'anima la passione d'amore pet quella idea, non invece ciò che manca al principe del Machia- •può dargli quest'arte suprema che è privilegio de- velli, ed ecco perchè se noi lo immaginiamo intento gli spiriti amanti, cioè l'arte di .servirsi di un'idea all'opera grande per la quale il suo autore lo ha - morale come di un'arme per la conquista e per il ~reato, noi lo vediamo come una figura tragica di dominio. Egli ha ben ragione di consigliare il suo mitico eroe che sia stato condannato a lottare conprincipe ad abbandonare le milizie mercenarie e tro un proteiforme nemico, che gli sfugge da tutte cercare di formare una milizia di cittadini e vi aggiun- le parti, che gli celi continuamente la sua persoge tutti i più savi ammaestramenti per la costituzione · nalità, lo costringa a rifare cento volte la strada e e per il mantenimento di questa milizia ; ma egli di- · ricominciare ad ogni momento la sua opera da capo, mentica che c'è una prima assoluta condizione perchè senza posa e senza progresso, fino al giorno fatale possa esistere una milizia cittadina, ed è che i cittadini · in cui la mole degli eventi lo soverchi. I~ fondo • sentano la necessità di difendere il bene comune si direbbe che il Machiavelli avesse .come una percome bene proprio, che sentano cioè la res pubblica cezione vaga di queste difficoltà terribili che atc01~e una loro. res priva 1 ta ;_~l che significa -eh~ t~aversa~o l'opera di redenzione politica dell'ltaabb1an~ la coscienza dell unita dello Stato. Egh ha. Egh vedeva benissimo quanto nell'età che era ha indagato su tutti i segreti della conquista· ro- per lui moderna fosse più difficile che nell'antica mana ~ ~ella forma~one dell'~m~ero, ed ha c~r- compiere azioni virtuose. Ed egli non era naturalcato d1 nca~ar?e gh st r.~mentl di lavoro P~~ 1 o- mente così ingenuo da attribuire semplicisticamente ~era ~el l)f!nc1pe. Ma e ~ uno strumento p1u va- questo fatto ad un peggioramento di tempi e di l1ded1 ogni altro che egh non poteva dare al suo uomini. Egli lo attribuisce alla deficienza di buone Biblio eca Gino Bian o

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