.. I ' BOLOGNA 17 - che invece la nazione italiana è divisa : ma osserva il fatto senza vedere come possiamo vedere noi oggi le intime ragioni ideali per cui l'Italia non ha potuto formarsi subito la sua unità politica, e meno ancora rideale compito per ·il quale ha dovuto fare ed è stato bene che abbia fatto questa 'rinuncia rimanendo così per secoli la nazione ecclesiastica ed internazionale. Egli afferma bensì l'esigenza di creare anche in Italia uno stato nazionale come quelli da cui sono governati gli altri popoli, ed afferma questa esigenza con voce in cui freme la passione morale di una grande anima ; ma in lui la passione e la voce è ancora determinata· da un fatto e non da un'idea: è mossa dalla visione dei mali che l'Italia già soffre àall•abbiezione a cui sembra inesorabilmente condannata, non dal valore ideale di moralità che egli senta come forma concreta dello Stato Nazionale. La Nazione è p~r il Machiavelli una pura realtà, non ancora come forma ideale santificatrice della realtà stessa. Noi modetni, vediamo nella Nazione la vita concreta dell'umanità, l'espressione della sua divina spiritualità, e quindi vediamo nella nazione degna una specie di entità divina fondamento e compendio di ogni valore, oggetto degno di devozione e di sacrificio. Questo concetto non sempre è apparso a noi moderni in tutta la chiarezza della sua verità, ed è stato talora offuscato dalle astrazioni di un umanitarismo materialistico. Ma se non abbiamo sempre veduta la verità del concetto di nazione in tutta la sua chiarezza, ne abbiamo però sentito sempre il valore e talora persino senza rendercene conto, in tutto lo svolgimento del nostro pensiero e della nostra opera. Per noi infatti la patria è venuta a identificarsi colla nazione. La nazione rappresenta per noi l'unità ideale della vi~a a cui appartengono le nostre esistenze, l'unità della tradizione di pensiero e di lingua, di costumanze e di opere, di beni e di glorie, tutto il patrimonio insomma materiale e · ideale che dai padri è stata affidato al nostro interesse e al nostro orgoglio. Ma nazione è per noi quello che è stato per gli altri uomini la tribù, il Comune, la civitas, è quella espressione della continuità della vita che sentiamo appunto nel significato intimo della parola Patria. Il Machiavelli ha l'idea ma non l'ideale di nazione : comprende nitidamente tutti i caratteri della sua realtà, ma non comprende il suo valore morale ; la sente come unità etnica storica psicologioa oltre che territoriale di un popolo, sebbene la chiami molto Bi lioteca ·Gino Bianco più spesso col nome di provincia, che col nome di nazione, ma non sente l'assoluta esigenza della sua unità politica sorgere dalla sua intima compagine spirituale e dal suo intimo valore etico~Nella nazi~ne o nella provincia, come egli la chiama più spesso, il Machiavelli non sente perpetuare la continuità della vita, e non sente quindi vivere la divinità della Patria. Questa parola infatti ha sempre per lui un significato impreciso, e materialistico ad un tempo, e si adatta alla designazione di qualsiasi forma·di società civile che offra le fondamentali condizioni necessarie alla convivenza umana. La Patria per il Machiavelli non è che lo Stato : e lo Stato è ben lungi infatti dal designare una precisa entità morale radicata come per noi _nellaconcreta realtà della vita. Egli non è giunto mai al c<,ncetto di Stato nel senso nostro di un'intima unità spirituale che dal suo senso stesso produce la distinzione dialettica di Sovranità e sudditi. Egli non ha anzi nem- . . meno la parola per esprimere questa nostra unità ideale· che distingueridosi si fa organisfllO vivo autonomo e .consapevole di se e della sua fQnzione. Egli usa la parola Stato per indicare ora uno ora l'altro dei due termini che ne costituiscono colla loro relazione dialettica l'intima unità ideale. Colla parola Stato il Machiavelli intende semplicemente designare il dato di fatto di una potestà che comandi a una popolazione che obbedisca, la cond,zione materiale in cui si trova un uomo, una famiglia, un'aristocrazia che tiene nelle mani una qualsiasi forma di autorità, oppure di una città, di una regione, di una provincia in genere che sotto quel- ,}a' utorità abbia trovato un suo equilibrio. Egli non riesce insomma a designare l'unità dello Stato come persona viva : e se la cerca o va a finire nella generica astrattezza di un vivere civile opp\lre si restringe alla designazione di una determinata forma di Stato, e parla addirittura di Comune o di principato, di repubblica o di regno. Così noi comprendiamo che egli non possa sentire il valore che rioi oggi sentiamo dello Stato Nazionale, pieno di r~altà e d.identità, di moralità e diritto, che porta in se nella sua universale spiritualità una divina presenza santificatrice e nella concreta organizzazione giuridica dà alla universale spiritualità che è l'essere suo profondo una umanità concreta· indiyiduale e cosciente. Ed un'altra cosa noi possiamo ora ben comprendere, che il Machiavelli sia deter- . . minato a volere anche in Italia uno stato nazionale più dalla pressione di esigenze estrinseche di con•
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