- ~ 2 UNIVERSITÀ FASCISTA I • Ebbene, quale fu se non questa la lotta che il Fascismo condusse contro i seguaci di uno stolto materialismo che ogni atto subordinava al benessere dell'individuo ; quale impresa fu più sacra per il fascisml di quella che l'ordine della cavalleria imponeva ai propri affiliati, cui prescriveva ardi- ~ento, generosità, difesa di Dio e della Patria, lealtà, audacia· nel combattimento senza preoccuparsi nè delle conseguenz~ nè del numero dei nemi~i: « Fa ciò che devi, a'\Jvengaquel che vuole » ) Qualche tempo fa un Ministro d'Italia costruiva sul principio dell'individuo per la società, la dottrina politica e filosofica del Fascismo. Su questo stesso comandamento che ordina di tutto dare, anche la vita per il trionfo di un'idea che• è al di f_uori di _noi, al di sopra di noi, può innalzarsi ·il poema eroico ed epico del Fascismo. · Ho detto che ·nessun' altra città come questa ebbe così gran parte nell'affermarsi della nuova dottrina. Dallo studio di Bologna vennero le figure , più gigantesche dell'Ordine dei Minori, i primi ✓ successori di San Francesco, frate Elia costruttore della Basilica di Assisi, e Pietro çattaneo e gli altri che seguirono, Giovanni Parenti, Aimone, Alberto da Pisa, Giovanni da Parma: qui in Bologna insegnò la scienza teologica Sant'Antonio da Padova. ' Aggiungo adesso che nessun altra città ha così drammaticamente partecipato ~Ha battaglia più aspra eh~ il francescanesimo abbia combattuto fin dal suo inizio, la lotta tra la Realtà e il Sogno, tra lo spirito della Povertà e lo stimolo della Dottrina, tra la Logica grave e il Sentimento che si getta avanti, senza miJurare nè il suo entusiasmo nè la grandezza del suo sacrificio. , Rievochiamo, lo studio di Bologna sulla fine del secolo XII e sul principio del secolo Xlii con i suoi diecimila scolari, coi suoi dottori civilisti e canonisti ; che brulichio, che movimento, che tumulto nella città vasta e rumorosa che appare co- , ,,me il cervello del mondo, la fabbrica della scienza del diritto, la fucina di tutto ciò che è sottigliezza, disquisizione, estrema ragione, arte di pru- 1 denza,. secondo il consiglio e l'umana esperienza. Nell'archivio del Duomo di Assisi si conserva un vecchio codice, nel quale sotto la data dell'anD!) 1212, dopo la storia della vita. e delle opere di San Rufino, il primo vescovo martire e pa~ trono della città, quello che dà il nome alla Cattedrale dalla b~llinima fat:ciata r0mani~a, è 11n Bibljoteca Gino ■ 1anGo lungo elenco di miracoli compiut! per intercessione del beato Vescovo, intorno al cui culto si stringono - gli uomini del sorgente comune. . . . " Color.o che si sono occupati dei pr,niord1 del glorioso studio di Bologna, dovrebbero consultare questi documenti sconosciuti i quali, tra l'altro, con la loro vivacità, con il loro stile colorito e pitt'lresco, ci danno l'impressio·ne viva e immediata di quel senso avventuroso che doveva presiedere alla vita degli scolari in quel \o scorcio del St'colo X (I che segna appunto· l'affermarsi d~llo studio Bolognese. Vi si . scorgon~ gli scolari che partono da Assisi, affrontando viaggi lunghi e pericolosi per recarsi in Bologna a studiar diritto ; chierici, nobili e borghesi di quella classe dei honi homines che darà notai e consoli al governo della città : , « Vi furono nella 'città di Assisi due fratelli scolari chiamati Andrea e Rinaldo {quest'ultimo divenne_ poi canonic~ di San Rufino), ai quali avvenne, mPntre si recavano a Bologna a studiare, che in Ravenna, dovendo passare il fiume Badaleno ed essendo entrati con molti altri nel cuor della notte oscurissima e nebbiosa in una navicella, non àppena questa fu giunta in mezzo al fiume con quel gran carico di uomini, fu assalita da un procelloso turbine di venti e tosto affondò ». Gli scolari, tremanti e sconvolti, invocano Rufino, il Santo di Assisi, il quale li porta a salvamento, attraverso il gorgo tempestoso : essi hanno perduto nel fiume tutta la loro roba e il loro denaro ma, spuntato il giorno, il Santo permette loro di recuperare ogni cosa. · Strano come questi miracoli in favore degli scolari non riguardano che il denaro. Ecco un nuovo miracolo : de dena~is perditls in acqua a scolaribus. Vi appare u~ altro scolaro di Assisi per nome Giovanni, il quale si è anche esso recato a frequentare lo· studio bolognese : è con lui quegli che sarà il secondo compagno di San Francesco, Pietro Cattaneo, il quale, a dire deglj antichi biografi, fu realmente vir nobilis et litteratus. Un giorno i due amici si recano·insieme con molti altr~ scolari a diporto fuori della porta Ravennate (è il quartier~ degli scolari, la contrada donde esce quell'Alberico che, a dire di Odofredo, aveva tanti uditori da dover insegnare nel palazzo del Comune). .. Giovanni ha con sè la borsa di denaro che ha portato per prevveElere ai s11•i Llisoaoi, ma al•
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