Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

' . . ARNALDO FORTINI, / - / L'IDEA · DI FRANCESCANA NELLA VITA FASCISTA BOLOGNESE DI OGGI IERI,.NELLA FEDE .SEJ'tA DEL 9 LUGLIO 1927 \ Che il Podestà di Assisi compia la celebrazione di San Francesco qui, nella vostra Bologna, che come nessun altro paese, forse, ~osì intensamente partecipò al sorgere e all9affermarsi delridea del .Poverello di Cristo, è atto di grande cortesia pèr il quale vi esprimo tutta la nostra riconoscenza. Che poi lo spirito del più italiano dei Santi venga rievocato in questa magnifica Casa del Fa- . scio, che tutti ormai in Italia siamo abituati a considerare come il tempio per eccellenza, il sacrario in cui arde la fiamma viva e perenne dell'idea nuova, è un altro fatto, improntato a comprensione degli eventi storici, che riafferma la grande affinità spirituale tra· questi che solo apparentemente possono sembrare .dei termini antitetici, tra Francescanesimo e Fascismo. . Senza questa affinità, che ognu1~0di noi ha inteso vibrare in ogni ora della celebrazione centenaria, non avrebbe certo la Naz_ione con tanto fervore partecipato alla rievocazione della morte di San Francesco, rievocazione che è veramente apparsa prodigiosa e tale ·da superare ogni altro ritorno dell'anima a fatti trascorsi, sì che possiamo affermàre non esservi stato nell'Italia e_nel mondo villaggio così oscuro e dimenticato, città così affaticata ·dall'incubo e dalla febbre dell'industria, in cui non abbia risonato, alta e forte, la gloria di San· Fran~esco di Assisi. . Nelle opere di restauro lei vecchi monumenti . . . . francescani: e nelle: nuove costruz1on1con cui, a1~- Bi liotec Gino • 1anco tati e sorretti dal Governo nazionale, volemmo trasmettere ai nostri nepoti il ricordo della nostra devozione, noi abbiamo scolpito il segno della nostra fede, il Fascio con le verghe e la scure dei severi littori accanto a quell'altro simbolo, il simbolo francescano, la mano trafitta del Santo accanto alla mano trafitta di Cristo. Forse soltanto l'archeologo ignoto, storico e poeta, che nei tempi futuri tornerà ancora a considerar queste pietre, potrà con occhio sicuro, che manca a noi, attori troppo appassionati, di un dramma di cui fummo i protagonisti, porre tra i due simboli il termine giusto del confronto : ed esso solo potrà con obbiettività di ~naÌisi spiegare per quale ragione, per quale impulso di sentimento, il Governo fascista, primo fra tutti i Governi che si succedettero nella vita della Nazione, ha reso così alto omaggio a Francesco di Assisi. L'Umiltà e la Povertà non sono del francescanesimo che le manifestazioni esteriori: la luce che illumina l'idea è questa: tutto dare per l' altrui sal1'ezza. La forza che l'anima è il coraggio che non trema davanti alla rinunzia e nori trema davanti al martirio. I biografi generalmente dedicano un capitolo alla ca1'aleria di Francesco, questo Santo che in guerra fu prode e senza paura fu più tardi nell 'affrontare la buona battaglia contro l' egòismo, contro la cieca preoccupazione delle cose materiali, che tyrb2' e intristisçe IJ belleiza e la. bontà della vita. ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==