BOLOGNA 11 tenuto compreso nel suo ·dominio etico. Il che non wol dire che esso debba esser medico, maestro, sacerdote, in1egnere. Vuol dire che tutte queste forme e tutte le altre possibili forme della cultura, come tutte le attività onde si determina in varie guise la vita nazionale, rientrano nel suo contenuto. S'intende che vi rientrano restando ciascuscuno perciò esclude l'altro. I loro reciproci rapporti son transazioni. Ma chi parla di « conciliazione » o non ama lo Stato o non ama la Chiesa ; giacchè una transazione assoluta e definitiva, che non lasciasse più materia di discordia e contesa, sarebbe e non potrebbe essere che la soppressione dell'uno o dell'altro termine del dualismo. E per na, nel suo essere nel suo congegno nelle sue pro- ottenere che cosa ? La pace ? La quiete ? Ma prietà ed attributi, quello che è : la scienza scien- quale vita mai si è vissuta in perfetta quiete ? senza, l'arte arte, la religione religione, l'economia economia ecc., ciascuna con le sue leggi e le sue esigenze, e con la sua conseguente libertà. Libera Chiesa, perciò, in libero Stato. E libero, egualmente, tutto. La Stato che riconoscesse nel suo territorio una potestà sovrana qualunque, si suiciderebbe. Tutto libero, ciò che è spirituale, ma ..- dentro la grande sfera, anch'essa spirituale, dello Stato. - · · Può esser questa la soluzione della Chiesa ? Bisogna rispondere con franchezza: no ! No, perchè la Chiesa rappresenta immediatamente la posizione religiosa, che è in diretta. antitesi con questa concezione deIlo Stato etico, fondata sopra il concetto dell'uomo e del pensiero, di cui la religione è la negazione. Quindi la lotta è naturale, essenziale alla natura dello Stato moderno e alla natura della Chiesa come magistero e disciplina autonoma della religione. S~no due mondi concepiti in guisa che ciascuno, per sè, è tutto , e eiaBibJio ca Gin ■ 1anco za ostacoli da abbattere, senza nemici da vincere ? I nemici soppressi di fronte, rinascono sempre dentro di noi. Anche la vita del santo è -lotta incessante e implacabile : sottratto eh' egli si sia alle seduzioni e ai pericoli del mondo, vede risorgere .nel suo cuore · 1' avversario, che non gli dà tregua e lo costringe da capo a combattere. Ogni viva e forte coscienza religiosa è · vissuta in ogni tempo di inquetudine e di angoscia. La stessa vita religiosa, il · suo vigore, non vuole la conciliazione ; anzi, il contrario. La vera conciliazione consiste anche qui nell'unità dei contrari, conservati e difesi come tali : ossi,a nella non conciliazione. Questo almeno sarà un programma virile, quale si addice ad un popolo che non vuole adagiarsi in _un facile ozio e poltrire, ma vuol lavorare, progredire, mirando a un alto ideale con ardore di spirito e con tenacia indomita di fede nel . . proprio avvenire. ' -
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==