Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

BOLOGNA un diritto incoercibile a dir lui, da sè, che cosa religioni è agitata da questo sforzo di salvare insieme la libertà umana e la trascendenza di Dio. Dio dev'essere tutto; ma l'uomo dev'esser tuttavia qualche cosa: anzi, a. pensarci bene, dev'essere, ·e in che modo sia da pensare; e tanto più s'aderge ed esalta nella coscienza de· proprio pensiero quanto più si restringe la sfera del mondo per cui il suo pensiero spazia. L'uomo vive di questa fede subbiettiva, onde sente il proprio vigore, e lavora, e s'adopra, e - t • • • • • 10 ogni caso - pensa e cr1t1ca e scruta e, 1rre- • • • quieto, non posa ma1,_ma cerca e costruisce, e s'affida di creare una realtà che egli potrà ·guardare con orgoglio come sua. Per questa fede si fanno le cose grandi e le cose umili ; per questa fede si sente la responsabilità della vita che è nelle nostre mani, e l'ozio e la vana- contemplazio'1e e tutto il tempo perduto è titolo di colpa · esso stesso, tutto per essere quel .qualche cosa ché è pur necessario che sia. Il pensiero t~nuto sempre in sospetto, ma_pure cercato, invitato e sollecitato a pensare per riconoscere la verità. Questa contraddizione, questa lotta perpetua, questo è il problema immanente allo spirito religioso. ·per ogni uomo di spirituale sensibilità. Per questa stessa fede gli stessi uomini che sentono il bisogno ·della religione ne fanno la critica: si abbandonano a Dio e riposano per un momento in Lui, e poi si risctJotono assaliti dalla malinconia e dallo scoramento ; e. dalla credenza cieca sorge il dubbio, .dalla Chiesa l'eresia, dalla religione la filosofia. Un'alterna vicenda divide l'uomo tra la coscienza _ del divino e la coscienza di sè ; ed egli passa e · ripassa dall'un termine ·all'altro, ansiosamente e aff annosament e cercando l'equilibrio. Ora si volge a Dio e vi si sprofonda : ora torna in se stesso, come gigante che tocca la terra per attingervi forze no- ·velle e rialzarsi su se stesso. Dio e il pensiero si rappresentano pertanto come i due ·poli opposti -della vita, egualmente necessari, egualmente essenziali, ma opposti e contradittorii. .,,. Quindi l'umanità profonda del problema re- :ligioso. In ogni cuore umano si pone il dilemma : ·- Sono io che penso Dio? o è Dio che pensa in me? - Le due soluzioni sono parimenti man- -chevoli e inadeguate al doppio bisogno dello spirito umano di esser libero e di non muoversi nel ,. vuoto. Doppio bisogno che è t:tn bisogno unico. •Giacchè è lo stesso concetto della realtà obbiettiva, .assoluta, divina, che richiede un'adesione, un giu- •dizio, il quale sarebbe impossibile senza la libera .attività del pensiero. E tutta infatti la storia delle • e ■ 1n Bianco ' La soluzione? E quella che può ~ssere, quella che dev'essere : non la soppressione dei due termini, uno dei quali non può cadere senza trascinar seco l'altro. Non l'unificazione di essi in un termine comprensivo che, assegnando a ciasc·un dei due un suo dominio, li separi e giustapponga, perchè questa separazione e giustapposizione sarebbe il disconoscimento della loro natura di reciproca implicazio~e per cui pensare non è possibile senza pensare Dio, _ ma neppure è possibile peLsar Dio senza pensare. Non unità statica che si ottenga e fissi per sempre. Ma l'unità della lotta : .il pensiero che viva sempre di questo· tormento di volgersi a Dio, e di raggiungerlo e fermarvisi (cupio dissolvi!) ma non lo raggiunga che per tornare a sè, salendo e salendo sempre di grado in· grado più in alto, senza arrestarsi mai. Unità mobile, in movimento eterno di autorealizzazione. Unità viva, e perciò inquieta, insoddisfatta sempre di sè. ·Non v'ha altra soluzione possibile. 2. ' T aie il problema filosofico; e tale la sua soluzione. Ma alla luce di questi concetti noi possiamo intendere il problema storico della religione del popolo italiano : ossia delle attinenze del carattere storico dello spirito italiano con la religiosità. Anche qui procederò per accenni :· ma, spero, " con chiarezza. Quando si parla di storia italiana o di popolo italiano, io sto con quelli che ne ricercano le origini nell'età dei Comuni, da cui vedono uscire l'Umanesimo e il Rinascimento. Roma, come la Grecia, è nello sfondo del quadro di tutt~

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