' - " 2 UNIVERSl~À .FASCIS:fA 1• f · Incominciamo· dunque dal problema filosofico. Evitiamo le astruserie, e vediamolo questo problema, come nasce dal pensiero di tutti. Giacchè l'uomo non vive senza trovarsi innanzi a questo problema; ' e se non riesce a scrutarlo e· precisarlo e venirne in chiaro, ·esso gli grava sull'anima e diventa un . torménto e tante volte· un'angoscia. L'uomo infatti non vive d'istinto, dominato e trascinato alla cieca dalle leggi della vita: egli ha coscienza ~i quello ·che lo circonda e di quello che gli convien fare in questo mondo ~he lo circonda ; si contenterà magari di idee oscure, confuse ; ma egli pensa sempre, e riflette e tiene gli occhi aperti sulle cose e sugli uomini e su se medesimo. Gira intorno lo sguardo e prendendo cognizione del grande spettacolo, che gli si spiega davanti nell'in~nità dello . spazio e del tempo, si rappresenta un mondo na- ., che essa sia in sè tutta determinata, come una verità che è da scoprire : come un filone d'oro seppellito negli strati prof(?ndi della terra ancorchè non discoperto,· nè conosciuto, nè sospettato dall'uomo. La natura, si dice, è fuori del nostro potere; e non le si comanda se non a patto di servirle. E la nostra ·vita spir.ituale? Sì, nell'atto che essa matura in noi, noi abbi~m~ fede di dirigerne il corso, di possederla, di esserne· gli autori : ma • • • nello stesso istante che essa c1 sorge 1nnanz1 come un momento definito, come una forma concreta, un'idea, un sistema, un'azione, un dolore, una gioia, un contenuto qualsiasi della nostra ·coscienza, a cui l'anima possa volgersi per impadronirsene e stringerlo a sè e gi~e : - Ecco la mia vita, il mio mond.o -, quella vita è travolta dal presente nel passato: nel passato irrevocabile, che non ci ' appartiene più e ci sfugge e si oppone a noi come la' morte alla vita. C~noscere è oggettivare. Fisturale, avente certe forme, un certo aspetto,. e certe sare gl~' occhi sul nostro interno, è renderlo eleggi immutabili, çhe lo fanno quello che è e quale sterno a noi, estraniarcelo : trovarcelo innanzi inafconviene che l'uomo lo rjconosca a~che per norma ferrabile. Non è questa la natura del pensiero) del suo agire, diretto alla soddisfazione de' suoi bi- • Ogni sfor10 che esso faccia per impadronirsi della sogni. Rivolge lo sguardo a quel mondo interiore, che gli matura nel cuore e nell'intelligenza, con_ incessante vicenda di sentimenti, di idee, di desiderii e propositi e risoluzioni ; e ne trae un'altra ' immagine come di una second =1 natura, che anch'essa ha un suo determinato modo di essere e una logira, cioè anch'essa le sue leggi, alle quali invano l'uomo cercherà di sottrarsi arbitrariamente. E nell'atto - stesso di dar vita nel suo interno, a un pensiero, un atto, di cui sente il valore perchè ' sa di pensarlo o di compi_erlo da sè, per sua iniziativa assoluta, in libertà, ecco che il moto df.Jl' animo è compiuto, ed egli lo vede innanzi a sè come un fatto che anch'esso prende u~ posto nell'infinita trama della realtà che è quella che è, ~ -fuori del nostro dominio, immutabile tutta nella sua essenza : la quale potrà da noi esser conosciuta o • • • • ignorata, conosciuta tutta o 1n parte, e 1n una parte maggiore o minore ; ma è sempre quella. E · la stessa nostra possibilità di conoscerla presuppone stessa sua vita, via via che questa si configura ed ' attua in una forma determinata, è destinato a fini>e nello spasimo di Orfeo,· che ansioso di vedere la sua Euridice ~a riperde e ricaccia in inferno. Lo spasimo' dello spirito umana è questo: che il suo presente, quel presente in cui sente pulsare la sua vita, in cui concentra tutto quello a cui l' animo si volga come a fonte di tutto ciò che dà pregio alla vita e che· la sostenta e la fa amare o soffrire e sostenf"re; quel presente scorre senza posa nel passato : nel gran lago delle cose in cui il pensiero si specchia ; e vi si vede fissato, immobile, già appartenente a una realtà che esiste e che ad esso non rimane se non d~ conoscere com'è, • • e rassegnarv1s1. , Non è questa la tragedia della vita~ Questo tramonto continuo di tutto che è vivo ~ Questo cOrrere di ogni vivente alla morte ~ Il protagonista di questa tragedia è l'uomo, il pensiero umano, che lavora incessantemente a porre in essere, di ,. Biblio eca I 1no neo
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