nella figura del rappresentante politico. Siamo alla trasformazione radicale del concetto d,i rappresentanza in quanto non è più sostenibile la idea che un cittadino possa avere una quallunque funzione nello Stato, nella politica, senza avere dallo Stato stesso un mandato, un benestare o una consacrazione. È - praticamente - la riuni011le nella stessa persona delle 1qualità di agente de.Ilo Stato e di rappresentante del popolo, no•n in contrappo·-- sto a pr.incip.ii supremi o intere5si dello Stato, ma come semplice e- . . . spress1one rappresentativa tecnica, co,llaboratrice dello Stato stesso. C1 i prar,eche nella figura deil Prefetto fasci sta quale si viene sago-- mando sul,le direttive d,el Duce, possano, praticam,ent•e riunirsi le due funzioni di rappr-esentante (s,econdo il co,ncetto nuovo) d,el Paese e di d,epositario d,ell 'autorità dello Stato. Non avviene così in ogni societas per/ecta, nella Chiesa, ad esempio, della quale - appunto per queste caratteristiche funzioni che essa assegna ai V,esco-vi - s.i è sempre detto c:h,e è un saggio e perf,etto contemperamento di democrazia e di aristocrazia ? Alltro punto di fondamentale ,im•- portanza da chiarire : la così detta rappr.esentanza degli interessi, l 'organizzazione d,ello·Stato produttore. Alla stregua ,di quei conoettii basi.lari della Rivo,luzio,ne da -noi enumerati e sulla scorta d,i~,unarealtà politica concreta che si è venuta man mano adeguando a quei postulati stessi, appare che anche qui abbiamo a ch,e fare co,n una eredità d~l passato. Se la politica non ammette brusche soluzioni ,di continuità sta alla chiaroveggenza ·e ali' intransig,enza dei legislatori e d,ei riiformalo-ri selezionare - attraverso statuti e leggi - il vecchio dal nuovo, tagliare i rami secchi ,e dar vigore ag,l,i innesti rivoluzionari. · 0 1 ra la Carta del Lavoro• che non determina con precisione giuridica • • . QUESTIONI DEL GIORNO le organizzazioni dello Stato fa.scista, ma traccia delle chiare direttive da s·eguir,e e da svolgere nella pratica d,ella legislazione, segna anche un orientamento totalmente .. nuovo sui concetti del ,sindacalismo. La ,lettera delilo spirito della Carta del Lavoro d·icono appunto che nello Stato fasci sta non vi può ,ess•ere contrasto e antitesi assoluta di interessi, ·ma conoiliazio,ne di questi attraverso la collaborazione delJe categorie ai fini della produzione ·nazionale. Dicono essere lo Stato fasci sta supremo ,dominatore e regolatore che non ammette lotta contro sè stesso ma accetta soltanto la collaborazione tecnica degli elementi rappresentati vi d,ei vari rami dellla produzione. Rappresentanza puramente tecnica ; lo Stato nuovo non consente ch,e una tesi po,litica possa sorgere non tanto di fronte ai suoi organi e al · suo potere ma neppure in libero contrasto con altre ten,denze o altri interessi particolari. Non è concepibile insomma che ,lo Stato sia il campo aperto ,di contrastanti tendenze o principì che di volta in voi .. ta si equili·brano, prevalgono uno sull'altro con a.lterna vicenda: è il potere dello Stato Fasci.sta che -si riserva di determinare l'equilibrio politico traducendo in leggi, o in modificazioni de1le .stesse, le neces ... s,ità d,ella produzione e de·l l~voro. Certi concetti già accettati in via provvisoria anche dal Fascismo, s•e• cendo i quali alla Rappresentanza degli interessi sareibbe delegata facoltà pol,itica direttiva e d.i l,egisla- . . . zion,e sono ormai superah, vanno relegati fra i residui di una mentalità netta.mente antitetica al principio poliitico animatore 9el Fascismo. S,e dunque a una rappresentanza di produttori si vorrà dar ~uogo in una quaiunqu,e forma, resti ben chiaro che dovrà ,esser,e rappresen-- tanza puramente e ,semplicemente tecnica, info,rmativa, del tutto lontana da qualsiasi carattere polit,ico ; ' , iblio ca G~inoBi neo ., 623 chè se volesse adeguarsi questa rappresentanza a un concetto politico do,vrebbe necessariamente far proprio quello ,proclamato daUo Stato (che non ne ammette div,ersi): collaborazione cioè, conciliaZJione di conhasti, interesse generale ,della produzione. In ,conclusione noi pensiamo non possa più :sostenersi con ,fondatezza la necessità di una rappresentanza politica - sia pur•e a ca.riattere pro- , fessionale - delle categorie e delle classi. T aJ.e r,appr,esentanza politica si basa su quanto il Fascismo è venuto a distruggere : libertà economica ,e po,litica, agnosticismo dello Stato di fronte ai fenomeni so-- ciali. Uno Stato che assorbe talmente la politica e l'econo•mia n,ella loro estensione più c_ompleta, che rivendica al suo potere cfeatore .I' ori- . gine d,e,i diritti e dei doveri, uno Stato che intervi,ene con una volon-- tà propria n•ei fenomeni ~ella produzione, può aver bisogno tutt'al più della rappresentanza tecnica dalla quale togliere elementi di giud,izio, di legislazione, di ,direttiva. Il primo processo d,el ,Lavoro, avvenuto recentemente, ammaestra apaa punto di un tale mutamento avve-- nuto nelle co,se ,e nelle ide,e. Tutte le incertezze di cinque anni tutti i tentativi di riforma, tutte le interferenze co1 l passato Sli po,s-- sono riassumere con una fra&e di Cicerone : Omnia fiunt incerta cum a iure . discessum est. Il diritto del vecchio mondo squarciato come un trito velario dal.la volontà e dal1 'impeto della Rivoluzione. Ma sulle incert,ezze, le contraddizioni, le inte~.ferenz•e, i compr~- messi dottrinari, inevitabili, col passato, sul laborioso e lento travagl,io di cinque anni domina in alto e fascinante. il motivo politico centrale impersonificato dal Duce. Esso ci è di garanzia per un rinnuovamento · radicale d'istituti e di còstumi, sufficiente a tra&formare il volto dell 'I tal i.a nostra. . . GIOACCHINO CONTRI
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