BELLEZZE ITALICHE: IL CASTELLO DI VINCIGLIATA 595 ingiunse a Simone di non avvicinarsi mai più a Selvaggia. E Simone se ne andò giurando in cuor suo di far di Selvaggia la propria moglie a dispetto di tutti e di tutto, mentre la povera fanciulla prorompeva in un pianto disperato. Qualche tempo dopo messer Giovanni Usimbardi partì per combattere Castruccio Castracane, signore di Lucca, il quale marciava su Firenze alla testa delle sue truppe. Prima eh 'egli se ne accorgesse, un cavaliere sconosciuto gli si mise a fianco, senza mai alzare la visiera del suo elmo, e senz'altro distintivo che un nastro azzurro. Durante il combattimento, gettandosi nella mischia, gli salvò due volte la vita. Soltanto quando i vittoriosi fiorentini torna~ rono alle loro case, il misterioso cavaliere si rivelò. Era Simone del Mazzecca che in compenso del suo valore chiedeva a messer Giovanni Usimbardi, la bella Selvaggia in isposa. Come rifiutare? Tanto era diverso Simone dal rimanente della sua famiglia che messer Giovanni accondiscese agli sponsali dei due giovani ; sponsali che dovevano celebrarsi con molta riservatezza. Ed ecco un mattino Selvaggia Usimbardi affacciarsi alla finestra per veder giungere il cavaliere .innamorato. Già si udiva il trotto serrato del suo palafreno, già si vedeva sventolare l'azzurro zendado che portava nel limpido mattino il colore della dama, allorchè mentre egli stava per oltrepassare i cancelli di Vincigliata, la sventurata vide precipitargli addosso CASTELLO DI \'INCIGLJATA - PORTA GTÀ DEL DUOMO DI FIRENZE i lioteca Gino B·anca CASTELLO DI VINCIGLIATA - CAMINO DELLA CUCINA il furibondo fratello e trapassarlo da parte a parte con la sua spada fratricida. La povera Selvaggia proruppe in un urlo che empì di terrore le silenziose mura di Vincigliata e cadde tramortita. Quando riprese i sensi ella non riconosceva più nessuno, non si ricordava più di nulla. Per poco tempo la demente si aggirò come un fantasma per le sale e i giardini della sua stupenda dimora, chè un male inesorabile la uccise, mentre ne' suoi capelli biondi pareva che splendesse ancora un raggio di sole. ~: La tradizione vuole che la sua ombra erri ancora per il castello, e ci fu perfino chi assicurò di averne veduto lo spettro affacciato alla finestra, come se aspettasse l'innamorato cavaliere. *** Nel• 1348, indignato dai continui misfatti del Manzecca, il Comune ordinò la distruzione di Castel -del Poggio, ed esiste tuttora l'atto di pagamento di ottantasei fiorini d'oro ai magistrati che ne stesero il decreto. Morto nel 1335 messer Giovanni Usimbardi, suo figlio vendette il castello di Vincigliata a Paolo di Ceffìno da Figline; ma anche questi, a sua volta, lo cedette. ai Bonaccorsi. Disgraziatamente i Bonaccorsi - famiglia di banchieri - ebbero larga parte nel prestito fatto dai Bardi e dai Peruzzi ad Edoar~ do I I I d' Inghilterra per aiutarlo nella sua guerra
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