La .Mostra Storica del libro illustrato Al secondo piano di Palazzo Vecchio, vale a dire nelle Sale dei Priori, nel Quartiere della Duchessa Leonora, e nel Quartiere degli Elementi, e cioè nei più -tipici ambienti del primo Rinascimento e del pieno Cinquecento che ancora ci rimangano, l'Ente per le Attività Toscane ha disposta una mostra molto ricca e interessante: quella storica del libro illustrato, che va dal secolo XV fino alla prima metà del XIX e che comprende opere veramente preziose, disposte con molto criterio di classificazione e di raggruppamenti . Ha curata questa mostra Giuseppe Fumagalli che in rriateria bibliografica è una competenza europea, e che . . . organizza, ormai, quasi - derivava dalla miniatura. Nelle xilografie nostre del Quattrocento, come, del resto, in tutti gli altri rami dell'arte, aleggia lo spirito botticelliano: in questo periodo l' influsso teutonico fu quasi nullo, ed alla fine del settimo decennio del secolo, Firenze e Venezia formano il proprio tipo per migliorarlo e perfezionarlo nei due decenni seguenti, mentre Milano, Ferrara, Napoli, Aquila ed altre città pubblicano magnifici libri illustrati. Firenze, dopo il tentativo fatto da Niccolò della Magna di introdurre nel libro la incisione in rame, che doveva .tirarsi su tavole separate ..dà magnifici saggi xilografici con preponderanza di bianchi e l'abile gioco di qualche macchia nerissima. Questo stile lo troviamo anche nei suoi • libri popolari , stampati con:'- cattiva carta, incisi grossola- . namente ma tuttavia tutte le mostre notevoli del libro, da quella di Alessandria di Egitto a quella recentissima di Lipsia (sezione italiana). Dunque la rac-- colta odierna non poteva essere affidata in mani migliori, non poteva essere allogata in un ambiente più ricco e fastoso. I quadri moderni ( non quelli antichi, perchè a Palazzo Pitti, anni sono, stava molto bene la _,,.-=----- ,J, W'k• sempre piacevoli a vedersi, come rari a trovarsi. Venezia tende, ·invece, all'oper~ monumentale, con le sue edizioni in quarto dei nostri classici, che consacrano la gloria di Aldo Manuzio. Nelle xilografie veneziane si ...- . ~f .V:. ~Vf(i_ DAL PiùwBEL LIBRO ITALIANO DEL RINASCIMENTO Incisione ritenuta di Gentile Bellini o Jacopo de Barbari pel Polifilo di Francesco Colonna edita in folio a Venezia da Aldo Manuzio nel 1499 (Firenze, Biblioteca Nazionale) mostra della pittur~ del Seicento) perdono ad essere esposti in locali ricchi di affreschi e di stucchi cinquecenteschi : i libri no, chè quel lusso delle pareti e dei soffitti, quella preziosità dei mobili pare siano fatte per dar loro la cornice necessaria. Prima di fermarci alle opere più notevoli di questa raccolta diamo un rapido sguardo, attraverso lo studio che ne fa sul Catalogo Nello T archiani, alla storia del libro illustrato in Italia. Esso comparve fra noi con qualche rit~rdo in confronto della Ger111ania, e i primi stampatori e \xilografi italiani furono tedeschi : ma, in compenso, ebbe, sotto il nostro cielo, una veste sua propria che lo distinse subito da quello straniero. La xilografia italiana si ispirava, nfatti, all'arte monumentale, mentre quella tedesca Biblio ec Gin anca appalesano gli influssi fiorentini. Del resto, specialmente nell'ottavo decennio del secolo, si faceva di più : si saccheggiavano le illustrazioni dei libri. E · non solo venivano ricopiate figure appena uscite altro- -ve ad illustrare la medesima opera, m·a si usavano gli stessi legni ad ornare opere diverse. Nè in Francia si agiva diversamente. Nel Cinquecento la illustrazione del libro decade, anche perchè asservita alla grande incisione in rame. Si hanno ancora, nei primi anni, mirabili esempi quattrocenteschi, ma, poi, la xilografia, per gareggiare con la incisione in rame, perde semplicità e schiettezza, mentre l'insieme del libro si fa più trascurato e dozzinale. Intervengono nella decorazione del libro, i grandi incisori, ma i loro rami sono ,
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