• GE,ORGE BYRON E IL SUO MATRIMONIO INFELICE 583 • dall'amore, poichè vita e amore gli avean mentito, andò, sdegnoso e pur magnifico, angosciato e tuttavia fierissimo, a cercar l'oblio sui campi di battaglia ove si lottava per la libertà d'un popolo, egli che per tutte le libertà sempre avea arditamente e lealmente combattuto, e a chieder che almeno la morte. non gli poeta del GiovineAroldo e di Parisina, trovò la morte invocata: allora, il suo spirito che mai avea conosciuto istanti di vera felicità e di serenità riposante, il suo spirito che avea saputo ogni disinganno ed ogni amarezza, ogni ebbrezza d'arte, di creazione, di estrinsecazione lirica e di lotta, salendo a quel Cielo in cui, forse, nei supremi momenti terreni, avea preso a credere, si placò, finalmente, dinanzi alla risoluzione dell'eterno mistero che affatica l'umanità e eh' egli, in vita, s'era tante volte, inutilmente, provato di • mentisse .... Così, sulla contesa terra ellenica, a Missolungi, nella Grecia occidentale, per una violenta malattia contratta tra le fatiche belliche, il 19 aprile 1824, a soli 36 anni, Lord George Gordon Byron, il divino penetrare. , MANLIO BARILLI Bibliote Vi sono due Cattolicismi: il Cattolicismo religione e il Cattoli~ismo sètta. Il primo è il Cristianesimo nella pienezza delle sue dottrine e della sua costituzione, ed esprime, col nome stesso, uno dei sostanziali caratteri del Cristianesimo : l'universalità. Il secondo è uno snaturamento del Cristianesimo, che lo riduce a lettera morta : ha l'apparenza di Religione e la sostanza di tristi passioni; come il grano distrutto dalla carie serba la buccia del granello e dentro è una buccia fetente. Antica malattia del genere umano, che si attacca a tutte le religioni, che corruppe la mo&aica e condusse i suoi sacerdoti, i suoi dottori, i suoi falsi zelatori a condannare Gesù Cristo, come sovvertitore delle credenze ortodosse e delle tradizioni dei Padri; che non tardò a infettare la Religione della buona Novella, e /ece duro il giogo che doveva essere soave, e insopportabile il peso che doveva essere leggero. RAFFAELE LAMBRUSCHINI - Pensieri di un solitmio • ■ ■ 1no 1anco • I ' ..
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