580 ~ MANLIO BARILLI che odiava il genero a tal punto da essersi un giorn·o compiaciuta palesemente perchè George, alla mensa di Sir Ralph, s'era spezzato un dente mangiando e ne avea riportato gran dolore! Byron stesso, del resto, e forse per esagerata cavalleria, non accusa la moglie che dice estranea alla faccenda, ma se la prende apertamente con la suocera. *** ' Ora, come e dove trovare le cause lontane, pro-- f o.r:ide, trascendenti di quella che parve, e non fu, una determinazione improvvisa? Difficile impresa invero e tale da non dare che risultati approssimativi. Occorre, tuttavia, rifarsi ai tempi della. conoscenza prima tra Byron e Miss Anna. Dopo qualche tempo di scambio epistolare d'idee, Byron rispondeva ad una gentile lettera di lei in data 30 novembre 1813, in modo più caldo, dirò così, del solito e, successivamente, annotava nel suo diario : « ·Quale strana situazione ed amicizia è la nostra! Senza una scintilla d'amore da nessuno dei lati è, essa, prodotta dalle circostanze che, in gene-- raie, inducono freddezza da una parte e devozione dall'altra. Ella è donna d 'alte, qualità; con pochissimi difetti, cosa strana in un'ereditiera ventenne, figlia di un Pari )). Ma Byron - che non si era reso esattamente conto·, sulle prime, di quanto andava in lui accad~ndo - anèora una volta fu trascinato in inganno dal-- I' ingenua sua fantasia di poeta e, ben presto, fu veramente innamoràto di colei che mai ~vrebbe potuto comprenderlo e seguirlo in una vita movimentata d'arte, di sogni, di sacrifici, di d-0lori n;ia, anche, di soddisfazioni purissime, perchè conquistate a caro prezzo. Annabella., educata grettamente e in. modo inverosimilmente borghese - nonostante la discen-- denza aristocraticissima - e ottocentesco quanto poteva esserlo una fanciulla appartenente a una fa-- miglia inglese rigidamente anglicana, non com-- prese mai la natura d'eccezione del multiforme e geniale poeta : si può affermare, con lui, che mai lo amò veramente. Quando lo conobbe. egli era .di moda, era in fama di scapestrato, di dandy, e le donne, com' ognun . sa, son sempre, poco o molto, attratte verso tal genere di uomini. Annabella sposò George per vanità e con la speranza - ahimè non so se più ingenua o maligna - d? incatenarlo~ di trasformarlo. · Gelosa com'era, diede, poi, ascolto alle chiacchiere dei cattivi consiglieri. Nella sua condotta, fu tutt'altro che logica: prima rifiutò Byron, poi l'accettò, infine se ne separò I Carattere, è facile comprendere, debole e pericolosam~nte oscillante tra l 'abulìa e la prepotenza, 1' inerzia e il colpo di testa, e quindi fatto tutt'al--- tro che per viver da presso a un uomo come Byron, tormentato, malato d'anima, nostalgico, assetato di pace, di comprensione spirituale! Povero poeta che mai ebbe requie, nel tumulto inesprimibile dei suoi pensieri e nel susseguirsi incessante dellé sciagure ! Bibl.oteca Gino Bianco Verso la fine del 1815, narra il Lake, la vita gli era divenuta impossibile vicino a una donna fatta di contraddizioni tali da esasperare anche un uomo meno impaziente di Byron: s 'ei voleva uscire, ell_a restava deliberatamente, fra quattro mura; se 11 marito' invece amava star in casa, ella andava a passeggia;e sola, ~er ore ed ore, p~r di_fargli dispetto. · Il Capitano Parry - e sembra l abbia appreso dallo stesso George - dice che· Milady era,_ nelle cose comuni della vita, la donna delle regole: non cavai- • cava non correva e non passeggiava se non come, qua~do e quanto le veniva prescritto dai medici. E sì che stava benissimo! Qual contrasto stridente colla natura focosa ed, esuberante di lui! Secondo Jeaffreson e- Boglietti, i dissensi ebbero . principio nell'agosto del 1815, quando la contessa Carolina Lamb di Bessborough finse d'essere, o fu, innamoratissima di Byron che, invece, si mostrò indifferente e non diede· importanza a tale amore. Ora, ammesso anche che George si fosse reso colpevole di qualche lieve infedeltà çoniugale - il che non è sufficientemente provato - io (che in linea generale e per gli uomini, dirò così, comuni, penso aver la moglie, nel matrimonio, doveri e diritti uguali a , quelli del marito, valere la colpa dell'uno quella dell'altra, ed esser cose logiche l'abbandono e il diritto, nella donna, a crearsi una nuova vita) io, dicevo,. ritengo che una m_oglie, quando si trovi dinanzi a figure di ·genialità e di grandezza come Byron, abbia il preciso dovere, una volta accettato liberamente il ·vincolo matrimgniale, di comprendere, di intuire e di perdonare agli eventuali piccoli torti- usatile dal marito, vi siano, si badi bene, o no, di mezzo, dei figli : altrimenti, la storia avrà il diritto di giudicarla come si merita! Ho conosciuto, nella mia vita, donne che hanno agito così con uomini non dico meno degni: intellettualmente, spiritualmente e moralmente di Lord Byron, ma addirittura indegni. d'ogni e qualsiasi attenuante o riguardo. Altra imputazione rivolta a Byron fu quella d'essere un libertino sfrenato e ciò è meno vero di tutto ~r resto : sfatata l'accusa di l!lna tresca illecita con la Mardyn, non tardò a conoscersi la verità anche intorno a un episodio ch'era stato ad arte fal--- sato. Una dama in miseria, Mrs. L. G., gli scrisse offrendogli sua figlia e chiedendogli, in compenso,. cento sterline. Insieme allo scritto materno giunse al poeta un biglietto della Miss che lo scongiurava di rispettarla e di non abusare delle loro condizioni .. George rispose inviando la somma richiestagli e nulla domandò... per sè. Narrando, poi, a un amico la cosa, ebbe a dire amaramente: « Vi sono, nel mondo, pochi Giuseppz e molte signore Putifarre ! )). Quando lo scandalo scoppiò, il poeta fu paragon~to a Nerone, Caligola, Eliogabalo, Apicio, Enr_1co VI I I: tutti i suoi antichi amici, persino il cugino George, con lui educato, e che lo amava come u!l fra~ello, presero partito per la moglie. Di lui si disse: infimo uomo, malvagio, cattivo marito! E di
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