Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

10 UNIVERSITÀ FASCISTA .. contrastandogli il terreno con una ostilità continua~ con un'astuzia feroce. E poi molti altri sono gli ostacoli derivanti dalla flora e dalla fauna che presentano difficoltà di ogni genere. Molti di questi ostacoli per la penetrazione dell'europeo sono in parte scomparsi. Certo, le dif-. fìcoltà fisiche sono difficoltà che permangono, ma l' uo_. mo oggi coi mezzi. offerti dalla civiltà moderna le sa eliminare; in quanto alle difficoltà di penetrare nell'interno, al fatto di trovarsi di fronte ai grandi scaglioni montagnosi costieri, questi ostacoli non ritardano più la penetrazione perchè le ferrovie e i piroséafi sui fiumi tolgon queste difficoltà : è vero che i piroscafi non possono navigare dove vi sono le cascate ma bisogna tener presente quanto s'è fatto ormai in tutta l'~frica con le f~rrovie: a Massaua per esempio, vi sono due mila metri da salire su quegli scaglioni montani per poter penetrare nell'interno,· ma oggi superano l'ostacolo le ferrovie, e con questo 'mezzo da Massaua si sale all'Asmara e dall'Asmara si penetra nell •interno ; in quasi tutto il continente dove si verificavanQ queste difficoltà al presente queste sono superate per mezzo delle ferrovie. Dell'ostilità dei negri avremo campo di parlare ; ad ogni modo gli ostacoli che nel loro complesso possono avere atterrito nei primi tempi gli esploratori, che si trovavano di fronte a difficoltà , sconosciute, ignote e che per di più dovevano subire l'ostilità degli indigeni, ora non fanno più paura, perchè gli indigeni non possono nulla contro le forze europee ormai ben sistemat~ : si può dire· che queste difficoltà sono scomparse. Quali sono du1_1quegli i.ostacoli fondamentali che rimangono ancora da superare e che possono impressionare e trattenere l'europeo? Ripassando iq rivista quelli che abbiamo esaminato già, viene fatto di ritenere che 'l'ostacolo principale che impedisce efficacemente lo svolgersi della colonizzazione sia il clima. Noi vediamo realmente che oggigiorno la difficoltà principale della colonizzazione è quella del clima, e veramente è stata tale ~nche in antico. Ma noi sappiamo che la vita è possibile in Africa . Bibliotec ino Bianco anche dove gli antichi credevano che non fosse, tant'è vero che vi vivono i negri e q~indi devono potervi vivere anche gli europei : ma in particolare, dal punto di vista della colonizzazione, considerando il problema come problema europeo, come si possa realmente colonizzare questo continente e vivervi in buone condizioni ·e portarvi non individui ma masse d'uomini, ci occorre prospettare la questione sotto tutti gli aspetti in quanto si tratta del problema ·fondamentale per risolvere la colonizzazione dell'Africa. E noi italiani siamo interessati a·d esso come tutti gli altri che hanno delle colonie da sviluppare. Quando parliamo di clima africano, rileviamo subito questo fenomeno salientissimo, che ivi s'incontra il massimo caldo che vi sia sulla superfice . ' terrestre. Come, parlando della Siberia, ed è già divenuto proverbiale disegnare quella contrada co- , me il paese ove il freddo è superiore a qualunque ' .parte della terra, così la sentenza popolare stessa con la sua espressione di caldo afrieano afferma il concetto semplicista che· il massimo caldQ terrestre si riscontra nell'Africa. Noi italiani godiamo il singolare privilegio di avere registrato nelle terre d'Africa le più alte temperature fra tutte : ad Azizia poco più di 1O Km. al sud di Tripoli nel 1922, e mi pare precisamente il giorno 1 .3 Settembre, si registrarono 58 centigradi, la più alta temperatura che osservatori meteorologici abbiano riscontrato coi loro strumenti sulla superfice terrestre ! Massaua anch'essa tiene la palma per l'ele- · vatezza delle temperature: perchè i mesi più freschi di Massaua rispondono a quelli più caldi di Palermo, e la massima temperatura diurna si aggira intorno a 38 gradi .per ben tre mesi di seguito mentre di notte la minima si aggira intorno ai 30 gradi : questa è la media delle notti estive ; provate una vita di questo genere per tre mesi e per di più con aria umida e immobile, e mi saprete dire se non è insopportabile per noi che sbuffiamo quando la temperatura di notte è a 22 gradi.Con

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