Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

• . ,, . . - ,, .. -... • .. . BOLOGNA 3 ~aputo trar frutto ~n alcun modo da quelle .regioni inospitali. . , Questo Rrande ostacolo fer~a dunque la penetrazione nell'interno. Soltanto lungo la valle del Nilo gli Egiziani stessi dell'età avanti Cristo o ai tempi dell'impero romano risalivano e penetravano nel sud; una spedizione di Nerone fu mandata. a - risalire Ù Nilo in cerca delle sorgenti del fiumP, ma non arrivò più in là di certi luoghi dove esso i~paludava e dove si incontravano dei curiosi animali che avevano un f?ran corno al di sopra del naso (vale a dire dei rinoceronti): si trattava del Nilo equatoriale : ma siatno di fronte a penetrazioni saltuarie, occasionali, che non hanno seguito. Questa difficoltà di penetrazione che il continente opponeva ed ha sempre opposto nel nord per la presenza del deserto, l'opponeva anche lungo ·il mar ·Rosso ; le navi inviate da Roma trovavano un mare inospitale, il mare più caldo del mondo, pieno di scogli e di pericoli. D'altronde, dalla parte esterna·, fuor dallo stretto di Gibilterra, oltrepassata la costa marocchina si trovano frequ~nti densissime nebbie, coste deserte e scogliose, insomma spiaggie assolutamente inospitali ; tutti questi motivi trattenevano il navi~ante come ir deserto tratteneva i viandanti nella via verso il sud. Questa inospitalità e il cr~scere continuo del caldo man mano che si avanza verso mezzodi ha costituito per gli abitanti del mite Mediterraneo. un ost~colo veramente grande, e non farà meraviglia che l'imaginazione colorisse con colori molto oscuri tutti questi paesi dell'interno africano, aiutando il formarsi e il diffondersi dell'opinione che nei paesi del centro fosse addirittura proibita la vita. Già il deserto per iè era un ostacolo, ma quando si arrivava nelle parti più interne del continente dove si trova il sole che manda i suoi raggi verticali (o . . .quasi) propri dei paesi torridi, dove in tutto l'anno, · in ogni stagione il calore assurge alle temperature massime, si credeva dagli scienziati antichi che non si potesse vivere, che la vita umana non potesse resistere. E questa dottrina si manteneva e si è mantenuta in singolar modo tenace, benchè la liote Gi o Bi ne I scienza di poi, la nostra scienza medioevale dimostrasse che, passato il deserto, altri abitanti e animali e vegetali esistevano e che quindi vi era piena possibilità di vivere in quelle regioni. Ma la reale difficoltà del penetrare fin là e q·uest~ dottrine, non provate dall'esperienza, che_ predicavano inabitabili le terre più interne, stanno a spiegare il fatto, che l'antica civiltà europea si limitasse ai paesi africani delle coste Mediterranee, ed anche nelle età successive per gli stessi preconcetti il continente africano, che si apre alle soglie delle nostre stesse case, fosse per lungo tempo così poco penetrato. Si aggiunga che nel medioevo e anche oggi impedisce la via la diffusione della religione mao: mettana. Nell'Africa era cominciato già al principio dell'era cristiana a entrare il Cristianesimo e si era diffuso perfino lungo il Nilo, nell'Egitto, e fin nell'Etiopia. Questi popoli erano stati convertiti al Cristianesimo, ma poi la diffusione della dottrina di Maometto tagliò tutte quante le vie alla propagazione della fede e soltanto l'Abissinia rimase cristiana in mezzo a tutte guelle regioni divenute musulmane. La diffusionedi1 questa dottrina è stata di grande ostacolo alla penetrazione dell'europeo, perchè essa forma una mentalità diversa, ha principi religiosi e morali in buona parte differenti dai nostri; non ci dobbiamo dunque meravigliare, se con un ostacol~· di più, oltre alle difficoltà del territorio e del clima, la penetrazione degli europei per lungo tempo non progredisse di più. Tutta l'Africa settentrionale diventa maomettana e soltanto per ecce~ione si hanno nel medio evo rari esempi di penetrazione cli Europei n~ll'interno dove sono arabi che la, favoriscono, perchè se dal punto di vista religioso sono nostri nemici dal pulito di vista mercantile QOtevano anche es- • • • serc1 am1c1. Qualche esempio di penetrazione c'è dunque di europei, e quando si dice europei vuol dire itaJiani. Un genovese nel secolo XV penetrò fino a novecento Km. dalla sponda dell'Algeria, penetrò fino -nel cuore del Sahara ~el 1447 e scrisse lungamente sulla vita. dei centri maomettani in pieno

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