Vita Nova - anno III - n. 9 - settembre 1927

f>ROF. CARLO ERRERA ' .. J I SERA DELL·s mieEMBRE 1926 Signori : è il terzo anno che ho l'onore di parlare nell' Università Fascista e incomincio con gli stessi propositi, con la stessa speranza di portare, come posso, con le mie modeste forze, una piccola pietra ali' edifizio della cultura nazionale che si rafforza ogni di più per il miglior avvenire dell'Italia nel mondo. Mi lusingo che le mie lezioni non abbiano ad essere senza alcun profitto per chi mi ascolta; e, come negli anni scorsi ho avuto da parte del pubblico un consenso che mi ha incoraggiato a proseguire, credo e sento che voi mi sorreggerete ancora con la vostra simpatia, con la vostra frequenza, così che io possa dirvi qualche cosa di utile, qualche cosa che giovi alla ·propaganda della cultura fascista che vuole preparare nel miglior modo la via all'espansione progressiva dell'Italia nel mondo, mèta suprema dei nostri pro- • • pos1t1. Voi mi direte, almeno quelli di voi che mi hanno seguito negli scorsi anni, che della colonizzazione dell'Africa si è già parlato se non nel pri'" mo nel secondo anno _della nostr~ Univereit~Fa~ a ■ I ·Bianco scista, .illustrando quelle che sono le colonie afri- , cane delle potenze europ~e. Infatti noi abbiamo esaminato che cosa sia la colonizzazione inglese, che cosa siano le grandi società nuove formate dal tronco inglese, e da esso germinate e fiorite ; abbiamo parlato delle colonie della Francia che costituiscono nell'Africa e nell'Asia un impero di un valore grandioso nel presente e più grandioso ancora nell'avvenire. Ma se abbiamo fatto .questo, non abbiamo però prospettato il quadro della colonizzazione africana : non abbiamo veduto com'è proceduta la formazione, lo sviluppo di questi grandiosi complessi di forze nuove che sono rappresentati dalla colonizzazioneafricana dai primi tempi fino ai giorni nostri. .E questo credo possa e debba interessare il pubblico in quanto l'esaminare in tutto il suo complesso lo svolgimento della colonizzazione africana significa sviscerare una folla di questio- ' ni che hanno oggi un'importanza assolutamente vìtale. Ma perchè, mi domanderà forse qualcuno, perchè trattare della . colonizzazione dell'Africa e non di quella dell'Asia o deu· Ameriça ? In primo I

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