Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

. ON. PROF. PIER SILVERIO LEICHT STATO E SINDACA TI SERA DEL 14 GIUGNO 1927 Abbiamo veduto come la Carta del Lavoro disegni la soluzione del problema concernente i rapporti fra lo stato e la produzione. La soluzione è lontana così dai principi liberistici come da quelli socialisti ; secondo la Carta del Lavoro riniziativa privata è considerata come utile nei riguardi dello stato ma lo stato si riserba di intervenire ogni qual volta l'iniziativa privata si dimostri insufficente. Quest'oggi vedremo come la Carta del Lavoro risolva il grande problema dei rapporti dello Stato col movimento sindacale, uno dei più grandi che si siano agitati in questi ultimi anni dai politici, dagli economisti e dai sociologi. Non importa che io ricordi come la rivoluzione francese abbia soppresso l'antico regime corporativo. La celebre legge Chapelier vietava qualsiasi forma di associazione sia fra datori di lavoro, sia fra lavo- , ratori. L •articolo secondo· di questa legge stabilisce: « Cittadini dello stesso Stato o professione, operai, « compagnons » non rossono, se si trovano assieme nominare un presidente, segretario, sindaco, tener registri, far regolamenti sui.,loro pretesi interessi comuni ». Questo è il testo di quella celebre legge che cancellava, che sopprimeva il sis~ema corporativo precedente e proibiva la costituzione di nuove corporazioni industriali comn1er<..ialied artigiane, come pure la formazione di leghe_operaie (compagnonnages). La risoluzione presa dall'assemblea nazionale · nel 1791 fu copiata da tutti gli stati europei. AnBi lioteca Gino Bianco che nell'Inghilterra, dove pure v'ha un t:osì forte spirito di conservazione e si va a rilento nel sopprimere le vecchie leggi, eppure anche lì nel 1814 si venne alla soppressione delle corporazioni delle arti e mestieri e, salva qualche eccezione senza importanza, il regime liberistico ebbe pieno sviluppo: fu per l'appunto in Inghilterra dove si videro più rapidi gli effetti di questa soppressione. Abbiamo· accennato nella lezione precedente l'asprezza delle lotte che avvennero -quando si sviluppò la grande industria e le masse operaie si trovarono indifese di fronte alle angherie e ai soprusi dei datori di lavoro. Allora cominciarono le prime grandi coalizioni operaie: le più antiche, che raggiungono cifre cospicue d'aderenti, si hanno nell'industria del cotone, che aveva preso in Inghilterra immenso impulso a causa del commercio colle Indie. Le Trade-Unions, (unioni di mestiere), si formarono fra gli operai allo scopo di strappare ai proprietari delle fabbriche, ai datori di lavoro migliori condizioni. Queste unioni operaie furono per un primo tempo considerate in Inghilterra come ~ contrarie alla legge e soltanto nel 1825, venne riconosciuto il diritto di coalizione e con esso la loro legalità. Un po' alla volta questi stessi fatti avvengono a11che nel continente e via via dove si sviluppano le grandi industrie. Comincia la Francia tra il 1830 e il 1840 dove abbiamo un notevole sviluppo industriale e vi sono lotte gravissime tra le coalizioni •

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