. 562 gerarchia, che l' articolista nota costitu,ire la base su cui pogg,ia il Fascismo, al capo ,del quale non stanno « i magnati industrial1 » cc chiuso e potente gruppo di autentici baroni » che non esistono se non nella fantasia ingenua di chi ignora la reale nostra situazione sto- . rica ed economica, ma semplice-- ·mente degli uomini che largamente interpretano i bisogni, i dolori e le asp,irazioni di questa nostra onesta e povera borghesia di intellettuali e di operai, di impiegati e di contadini nella quale si identifica I' ltailia. Solo un aspetto esteriore può ,indurre l 'llimsky nell'errore, ohe r:ilevammo proprio lo scorso mese in un articolo del The Ra.und Table, FRA LE RIVISTE ·&ontiera del Brennero è ,intangibile e che l'Italia è pronta a difenderla in caiSo di necessità con. la guerra. Giacc;hè dell' Alto Adige I' autorevole rivista francese ha necessaria.mente un' opinione diversa da queUa, che ad ese:mpio potrebbe risultare da un esame altrettanto 01biettivo della s,ituazione demografica dell'Alsazia o - perch,è no ? - della Cors,ica. Infatti « i trattati di pace del 1919, per varie ragioni· di alto valore, non hanno potuto sempre tener conto delle prefer-enze <li certi piccoli gruppi, ma ' . puo essere questa una ragione per contestare ,il valore di un principio di giustizia internazionale sul quale sono fonda ti i trattati, a cui la Polonia deve la sua rinascita e la Francia la restituzione della sua integrità ? » Chiaro; eh! ,il signor Pinon ! , Interno. - d.i !raffrontare _H '(attua\lie moment~ dell'Italia fascista con quello attraversato da1lla Francia sotto il secondo Napoleone. Tanto ciò è vero c'h'eg,li deve aggiungere che il Mussolini è cc senza dubbio un uomo molto compl,icato e plurilatera1,e » che « è ,molto diflìciI.e ri,n- I tragici episodi di Vienna forc·hiuderlo in una qualsiasi formula » nisco•no a Padre A.gostino Gemell;i e ~e soprattutto << egli conosce l'occasione d,i scr~vere S!Ul fascimeravigliosamente l' Italia e quel · colo 8 di Vita e Pensiero un bri1lmateriale umano su-I quale e col . lante articolo su la vittoria ,di Seiquale egli dev,e lavorare ». · , pel e di tratteggiare un quadro d-ella situazione politica di V•ienna contrastata e contristata dalle forze di· un !Socialismo turbolénto e v,iolento. Senonchè il quadro del Gemellì è superficiale ed uniJaterale, non coglie sopratutto la sostanza morale, sociale e politica della rivolta, ,che non è stata affatto « una esplosione di collera fomentata da elementi comunisti, compiuta per rovesciare lo stato e insta,llare il regim_e soviettistico » 1bensì un episodio non trascurabile e sintomatico della lotta sooial-democratica e parlamentare, che travaglia I' Austria e rende instabile la posizione di monsignor Se~pel al potere. La vittoria del quale è stata possibile dopo l'impiego energico delle forze di poLizia, che han compiuto il miracolo di mascherare .I' equivoco e *** Per René Pinon, che nelle ero-- - nache di politica della Revue des deux mondes commenta l''llltimo discorso parlamentare deil Duce. Mussolini si avvicina invece proprio ai bolscevichi, in quanto sembra « a.bbia piacere di calpestare .i princip,ii ideali accettati dalla critica europea » ed in sostanza « calpesta in nome dell '!interesse italiano gli sforzi e le aspirazioni per un regime di pac-e europea ». Il prete.sto per così gravi dichiarazioni che, è inutile dirlo, testimoniano la sincerità di cui giorno per giorno si cementa la fratellanza franco-italiana, è offerto al signor Pi111ondalla ,dichiarazione che la Biblioteca ino Bianco di dissolvere la rivoluz:ione, ma, a . ' nostro avviso e essa stessa una non indubbia testimonianza della debolezza di lllil governo, che doveva prevedere e sedare il tumulto prima del tragico bilanoio di sangue. e< -Mon,signor Seipel e i suoi col- ;laboratori ·ripetono più e più volte un nome caro a tutti i cattolici - osserva pa,dre G,emelli - quello d-i Leone XIII » e i tempi « in cui la rel.igiione era in Austri~ strumento di governo » ed i cattolici « erano pedissequi servitori agli ordini d,i chi aveva il potere sono . . term1nat1 ». · ,Ma l'applicazione « dei concetti del caltolicismo alla vita sociale pubblica » praticata oggi in Austria ,da.I Se,ipe1l e dai suoi seguaci assomiglia troppo alla incerta vicenda che i,spirò anche in Italia il programma popolare di governo, mentre nell' attuale momento la piccola repubblica ha, come no11. •mai forse, ,bisog.no di quella restaurazione severa e gerarchica del1·autol'ità e della legge c,he i comuni m,ezz,i parlamentari non ,consentono. No:i non lodiamo Seipel, non perchè egl,i sia « prete ed un prete c1 he difende una dotti:ina », ma p~rchè, usoiti dal recente travaglio · che ha rischiato di spingerai nell'abisso, siamo convinti che « la tesi ben nota anche ai cattolici italiani », oh' egli sostiene sia praticamente insufficiente a risolvere la crisi della sua patria ed a non lungo andare finisca proprio col facilitare la vittoria degli avversari contro i quali intende « far poggiare lo stato sulla concezione cristiana ,dei doveri •e dei diritti del oittadino ». No, la vittoria di Seipel non è la vittoria del Cattolie:ismo, ma una tregua di armi che deve aprire gli occhi ed armare la mano. Per la ,salvezza della piccola . patria. UMBERTO BISCOITINI ..
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