Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

554 menti e non dà affidamento alcuno per la rigida ?sservanza dell~ legge, i gendarmi, che dal. continente vengono inviati nell' Isola sono smarriti tra una gente che non p~la la loro lingua, Li guarda. <:on diffidenza, ,è pronta ad ogni istante a trarli in inganno. Appena. possono orientarsi imparano come 1n fondo alla strada eh' essi percorrono può attenderli indifferentemente la morte o la tranquillità, che è tolleranza benevola, e poichè solt~to a loro è la scelta finiscono col ch1 l'Udere un occhio, coli' adattarsi ali' ambiente, lasciando vivere per essere alla lor volta lasciati vivere. . l,l problema de~ banditism? in Corsica è di quelli che non s1 affrontano e non si risolvono coi comuni mezzi di polizia ed il to~o grave della ,Francia, che l~ .propria incomprensione scusa d1s1nvoltamente col torcere contro Genova la colpa di avere originato la vendetta, è proprio quello di aver co~- fuso il proprio dovere col proprio diritto, basandosi :su questo senza curarsi di osservare quello. Se essa avesse compreso 1 'anima della regione affidata al suo governo, avrebbe compreso anc1 he come soltanto una severa educazione morale ed una continua assistenza rigeneratrice delle ,fibre social1i della razza, fossero le uniche fone atte a cancellare nel cuore dell'isola la convinzione dell' insufficienza della legge e di conseguenza il fascino di sostituirsi ad •essa in nome del proprio d,iritto. . . Nell'intima ani.ma di ogni isolano onesto, a cui la cultura e •la -fede non aib!bianoaperto l'orizzonte di esigenze più ·vaste e superiori alla propria ,in,dividualità, .germ~- glia insieme ai più ingen·w sent1me~ti la possibilità di darsi alla macchia, quando per lu,i il destino avesse il vo1lto della necessità e della sventura. Il banditismo prima ancora di esse~e ·represso nella sua realtà esteriore, deve pertanto essere superato nella -sua realtà piu intima e · più terribile : la cosoienza isolana. Nella quale esso ha tuttora l'aspetto non del delitto ma della • 1anco RASSEGNE sventura, degna di aiuto e di compianto. Di compianto ancora :. Ch'io non so nato co li sanni (i) canta Giovan Battis~a . Niccolai, una delle più carat.ter1st1che,~gure di .bandito che abbia avut? -I isola, caduto sotto il piombo dei gen<l~r- .mi il 19 aprile 1888 ~opo una vita eriabonda e romantica aperta e ch,iusa da'l cuore di due donne : quella per ,la quale il ~atello era morto ed egli aveva ucciso e quella che nella sua carezza aveva nascosto i'l tradimento. Il compianto ,è il motivo p~edominante dei la·menti del bandito a cui la vita .selvaggia pone nel cuore la nostalgia del canto e dell'amore Oh, triste sorte, mi sento. stugge lo c?re I E quante volte scontro h campagnoli Che incominciano a cantar per calmar lu , [miò dolore 0 canto in compagnia lamenti e versi d'amore. L'amore infatti, conforta spesso la sua vita, ed egli a lungo an?~~ finisce coli' acquistare 1certi ?ir1ttI di impunità e si conce1e. la l~bertà audace d,i frequentare 1 r1trov1eleganti delle città e dei paesi, di non sdegnare la compagnia d~ qualoh_e gen,darme e di mescolarsi alle vicende municipali che p1 iù gli ,interessano. Anzi politica e banditismo sono nell'isola. un po' sempre andati d'accordo, ,chè l'una non può fare a ,me!l? dell'aiuto d~ll 'al7 tro, ed i band1t1 sono spesso 1 capi elettori di questa e di quella famig,lia, non di questo o di q~el partito, perchè ,è noto come la vita amministrativa e polit,ica dell'isola sia ancora preda di lotte person~li e famigliari, non co,ntese di idee. E questo è forse certamente uno degli aspetti più .singolari ed insieme più gravi del banditismo, giacchè trae con sè inevitabilmente i vizii pegg,iori del sistema eletto,.. raie : la corruzione e la·coercizione. Non abbiamo bisogno di insistervi, chè il ricordo di v,icende recenti e ancora vivo i,n ognuno di noi. Della passione politica e dell 'a- (!) Che io non nato con le zanne . more i lamenti del bandito ~ono nella loro· ingenua fierezza te~t1monianza sincera. *** Particolare interesse offrono le poesie propriamente d'amore .. . L'amore che vibra nel cuore ISOiano e.on dolcezza e violenza ha lo slancio intransigente del popolo a cui la montagna ed il mare ~~ndono men raffinato ,il carattere e p1u aspro il costume. ·Accca.rezzato e condiviso, è capace di tenacia .e di sacrifici_oltre ogni limite ; lus!ng~to a_tradito esplo,de in lampi d1 ocho furente. La gioia s~rena e la vendetta sono le sue eterne probabilità ed il suo giuoco folle e la storia dei contrasti che dividono paese da ~aese .e nella cerchia di uno stesso villaggio gruppi di famiglie con un solco di odio incolmabile e, que'l che è p,eggio, capace di turbare senz~ tregua, l'armonia della vita PD:hbh~ ca e privata, è spesso la storia di un amore tradito. La v1itaa cui è difficile il mescolarsi a correnti profonde e diverse e spesso la linea di discriminatura delle -montagne e I' orizzonte sul mare è limite non oltrevarcabile, è sì circoscritta quanto non altra, ma dà a chi la pos~iede compillltamente, con qued sentimento primitivo e religioso ohe coglie l'uomo dinanzi alle forze della natura, •la sensazione di una l,ibertà senza confine. ,E se guardiamo ad una libertà tutta esteriore, non a quel.la più intima ,dello spirito, che si cerca, si tormenta ed è ansia di conoscenza e di superamento, essa è realmente, più },ibera perchè meno aderisce alle nece-ssità ed alle possibilità degli altri. L'isolano infatti non conosce la via di mezzo, che non è ,mediocrità di sentire, ma comprensione, oltre ' lo slancio della passione e gli scatti d,ell'egoismo, di quell'umanità che è sostainza comune a lui ed agli altri, legge insuperabile del limite. Eglii segue con tutta la forza del suo a·nimo la corrente gagliarda dei proprii sentimenti e delle proprie passioni, è generoso ed egoista, in--

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