Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

~ile attivo, ossia una eccedenza ma più alto e più veramente necessario : quello di una realtà assoluta, in cui il isoggetto ,trovi •la fonte e iii valore ai ogni esistenza, e in e,ssa, quind,i andhe, la fonte e il valore lclella esistenza propria. Qui, la radice delil'obbligazione morale, la quale, quindi, non nega la libertà, anzi, sola, la rende possibile, poichè la sottomissione al dovere e al suo jprincipio supremo è il principio della no,stra 1libertà ste,s,sa, quando questa venga concepita ,come una potenza sopra a nostro atto stesso : come un processo ,di li1 berazione e di potenz•iazione del nostro essere spiritualle. ,Ma, ac1 canto, a •questa eh' è 1 la gran,de ·linea centrale del pensiero blondeliano, un'altra ,si prospetta, che già nel Bionde! tentò di porsi accanto a·Maprima, sì da far cammina.re il pensiero e la v;ita spirituale sull ,binario di un dualismo conci~iante I' im1manenza con la trascendenza. Invece, qui è la grande distanza del ,Mersch dal Blondel : la ,seconda ~inea, nel 1M., non corre punto parallela alla prima, o, 1se così ,si vudl· dire, co,rre ,in direzione inversa dellla prima, e par che I' A. neppure· si renda conto ,dell 'insuperaibile ,difficoltà ,di far procedere il pensiero e la vita dello spirito su un binario eh' esige movimenti oppc,sti. Per i,l .l\t1., :infatti, c~è il corpo oltre !l 'ani,ma, -e e' è il mondo esteriore con la sua realtà empirica, e ,e'è D,io come crea,tore de'l mondo e di noi p,roprio nel senso ,scoda- •stico: sì dhe si arriva a questa bella conchiusione : ,che noi, con tutti i nostri sforzi, abbiaimo il dovere di .diventare, sempre 1Più e sempre megl,io, quello ,che sia,mo già, per volontà non nostra, ,ma di Dio. Questo è un Blondel ,depotenziato, r,ipaissato un'altra volta p•er ila filosofia di S. Tommaso. *** Vorrei dir -bene del volumetto di E. 1 CASTELLI, dedicato al Laberthonnière, nella collezione d,ei « Pensatori d' oggi » della Casa Athena di ·Mi!ano, 1927. Questa collezione è ben un gran « cibreo » • RASSEGNE ' delle più disparate « teste pesanti » ,del nostro paese : quanto siffatta confusione giovi alla nost,ra cultura, è un problema abbastanza enigmatico. Vorrei dirne ,bene, dicevo, perchè a C. è appassionato al suo argomento, e 1ha disteso .il lavoro con innegabile di1ligenza. Ci sono cenni 1 biografici e .bibliografici ; e degli scritti del Laberthonnière si e3pone il ,contenuto con un certo ordine, e non senza qua e là qualche giusta osservazione. Ma, nel complesso, manca una sufficiente organizzazione ed •ela,borazione di ièee, percihè queste vengono riassunte troppo materialmente, senza la necessaria pro,spett,iva e valutazione storico-teoretica. Le poche no,tizie sul Bionde I, che precedono, e le << Considerazioni critiche » che vengono aJlla •fine, non sono abbastanza chiare e penetranti. (In questo, come in altri volumetti ,della Colle21ione, si desidera una. maggio-re cor,rettezza anche dal ,lato tipografico e letterario). *** Tra i lavori più importanti usciti quest'anno, per serietà d'indagine e di pensiero, è ,il volume di F. ·GENTILE, PASCAL (Laterza, 1927, nella B1i1blioteca,di cultura moderna, pp. 345). L' argo,mento è dei più ardui, storicamente e teoreticamente : poichè in ,Pascal confluiscono i più svariati movimen·ùidi pensiero a !ui contempo,ranei, e tuttavia egli non se ne ,lascia do1 m1 ina,re. Lo stesso giansenismo, al quale, più che a tutti .gli ailtri, egli ad eri-see prof on- ,damente, ha in lui una risonanza -e un atteggiia,mento del tutto personaile. Il G. lo 1 di1mostra, ci sem·bra, esaurientemente. Ma dir questo è an·cora di,r troppo poco. Come rii vol. de·l G. mette in grande rilievo, quando •si va per fi•ssare, poi, .il pensiero proprio del Pascal, ci ,si trova innanzi poco più che la parte negativa e la spa costante insoddisfaz1ione pe•r le soluzioni offertegli dai pensatori del tempo. Di· chiaro e' è soltanto que,sto: eh' egli cerca una venità più intima aU'uomo, una verità dhe gli dia ragione della vita s·blioteca Gino 18 CO 551 sua stessa : una fi1 losofia che sia anche una rel,igione, una fede. E non la trova ; o trova Aa sua religio-- ne cattolica, colorata •nella sua fede ,giansenistica, come Ila sola, vera, ,filosofia eh' egli cerca, e di cui vuole IPllI rendersi conto. lv1a -Pascal non si !PUÒ, poi, n•eppur ridu,rre in questi termini : il suo problema ~i complica ad ogni mo... mento di concessioni e di dubbi, in una continua a1 ltemativa, ,che cos{ituisce il dramma angoscioso ,del suo pensiero e insieme dedla sua vita vissuta. Poichè in nessun pensatore come in lui vita e pensiero han fatto tutt'uno. Onde il G. ha fatto bene a tracciare le l,inee di sviluppo de•l suo 1 pen1siero in modo che coincidessero con qu~lle delila sua stessa vita: il volume è, tutto intero, .una biografia del Pascal, pur restando un' e'laborazione di p,ensi-ero riflesso p1 rospettato su un fonda r.igorosamente storico. Informazione precisa, abbondante, d1 i prima ,mano, delle fonti; finezza di giudizio nel discernere anche Ile più sottili sfumature di atteggia-mento mentale e ~pirituale ; chiarezza e diligenza di esposizione ; ades1ione perfetta a1l'largomento ottenuta, oltre 1che per l'amore ad esso1 , p•er una quasi completa Ii1beraz,ioneda schemi teoretici p,restabiliti : ,sono questi i pregi ,del va-lume, ch'è la pri,ma opera di un giovine, 'la quale farebbe onore anche a chi è più maturo in questo genere di studi. A. CARLINI ~ ARTE Atteggiamentiin contrasto. Quelli che lrovan tempo• per ,interessarsi aHe v:icende de:ld'arte italiana contempo•ran•ea, avranno av1utto 1qual1 che notizia di due fatt,i abbastanza significativi, che mi stu- :l ierò di mettere in ri1l:ievoe che h31nno, a par,er mio, una importanza non hrascurahi,le. Voglio ailludere alla formazione e a,tt,ività del gruppo di pittori e scrittori toscani

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