-· 550. arriviamo al resultato di leviltà e linearità espressiva, c·he nel Gadda abbiamo visto dipendere da un' appassionata e studiata severità critica. l1 1 Bertù è un, compagnone a.rguto e disinvolto, tutto cuore, che si fa ascoltare con piacere, e quasi ti vien la vogl.ia di c·hiedergli · il bis, c1 he ti accorderà facilimente: egli per pri:mo è contento e sod1disfatto dei suoi personaggi delle loro avventure. ·Col Cornali poi ci tro,viamo in altro piano•, ove si respira aria di passato e di nostalgia. li Cornali è giovane, ma con molt?. abi,I.ità tecnica dispone i piani prosperttici in modo c:he parlando del suo recente passato rende person,e e falti jn lo-ntananza quasi di sogno. Di tale fascino le novelle son tut- ·te avvolte, così che la realtà riesce, con linee ed angoli sfumati, a,d assumere un tono liricheg,giante che piace as,ga,i, perchè in g-iusta miS'Ura. Questo ho detto ed ,ho notato convinto del carattere quasi autobiogratfìco, della magg.ior parte delle no•velle, aMe quali poi aggiunge valore una parsimonia di discor,so, ohe, per essere dovuta ad un giovane, è più apprezzabile. Piace ancora ,in questo scrittore il taglio 1 deciso•, classico• deUa novella, ohe è riC'ca d 'esperienze p·sicologiche e di bello e sano senso di vita. Un piccolo gioiello d'ironia squisita e d.i pro.fonda umanità 'è la novella della zia Corinna, ove son tratti, note, tocchi e ,commenti da maestro. Gino Cornalii ,è uno ·scrittore ·cui bisogna fare moltissi,mo credito. G. MANZELLA FRONTINI FILOSOFIA ~ ÉIVIILE MERSCH: L'0 1 bligation morale principe de liberté: étude de philosophie morale, (Alcan, 1927, in 8°, pp. 166). L.' A. è un gesuità, e iii volume fa parte delle edizio,ni e pubbllicazioni deJ · « .Museu·m lessianum », eh' esce a • Bibl·otec .GinoBia co . . 'RASSEGNE Lovanio ~Belgio): gra~ centro, come è noto, d,el pen,s1ero neosco- . lastiico e del pensiero cattolico moderno. Non è -la prima volta che abbiamo occasione di parlare di questo •movimento di pensiero ; e se vi torniamo su, questo è, senza du1 b1bio, segno di un inter.esse che portia,mo a esso. Qui, ,infatti, non si tratta di s,peicullazioni indivi 1duali o di •u:nascuola fra le tante, che svolgono l'uno o l'altro indirizzo del pensiero conte.mporan,eo. Lo spettacolo è, qui, più grrundioso e per . . ' . ' certo r,1spetto p1u interessante : e il pensiero medievale e ortodosso c,he si scontra ·col pensjero moderno. Lo spettacolo per noi italiani non ,è nuovo : ,ba,sta ricordare Rosmini e Gio·berti. 1 Ma con l' an,dar del tempo la lotta s•i è .fatta •più acu ... ta, e la questione s ',è po•sta in termini più chiari -e d,ecisiv,i. Poi,ohè, ,da un lato, ,è stato liberato i.I campo dalle indebite ,intromi1 ssioni di preoccupazioni politiche, e dall 'altro è apparsa in piena luce l 'i~po,ssibilità di una 1 soluzione eclettica, dhe accolga particolar,i dottrine moderne, quasi inserendolle suil tronco ,della filosofi.a scolastica tradizionale. N,el Gioberti, ad eise-mpio, filosofia e politica .sono così strettamente legate, che l'attenzione potè f acil·mente essere sviata ,dal proiblema centra 1 le che pure veniva .posto . . . . . nei suoi scr1tt1 con p'Iena consapevolezza. E nel Rosmini, che pure è un pensatore di prim'oridine quale mescolanza d,i veochio e ,di nuovo! Per cui il ve-ochio non si regge più e il nuovo no1 n l'ie,sce a mostrar.si in tutta la sua novità. 1Colui che per pr,imo ·ha avuto coscienza delll 'assurdità di una conci1liazione su qu-esta ;base, e ha fatto .il tentativo •di prendere per punto di partenza lo stesso pensiero moderno e di svo4gerlo- in un senso che non contras•ti con le esiigenze fondamentali del pensiero cattolico,, è stato Maurizio Blonded, con la sua Azione, uscita nel I893. L'importanza rdeil tentativo non apparve sub1 ito: il modernismo stesso, trasportando ,la questione su un terreno più pratico c1 he teoretico, e attaccando im,mediata·mente la dottrina dogmatica e politica della Chiesa, ha sviata l'attenzione del pro1ble•ma puramente &peculativo. Oggi ancora la maggior parte dei pensatori cattolici o se ne sta chiusa nella filo,sofia di S. Tommaso, con .la rinuncia iperbolica,mente assurda di p1rend,ere in consideraz,ione i risultati d1eHa Chiesa kant,iana ; oppure si trastul!la 1co,n I.e facili co'i-icessioni allla scienz,a poS1itiva, di oui si vale come lustra per dar a cre,dere a~l 1 i ignari che il p·roblema è g,ià risolto. Il vo3ume .su citato del Mersch, per quanto si guru<li con cura dal fare il nome d,el Blond,e 1 l (le precauzioni per u·n gesU1i,tanon sono mai troppe!), ,è bene da1lla sua A zio.ne cihe trae i1l motivo ispira- , tore. I,I punto di partenza è l'atto . del volere in s,è e per sè cons1 ider•ato•,con metodo che vuol essere rigo,rosamente immanenti,stico. Quel- ,}'atto ,si ,pone con una i!}tlìinseca e inevitabile necessità: è impossi.bile sottrarsi a esso e al prob·le·ma eh' e•sso pone, poic·h1 è volere è vivere, è l'atto stesso ,del nostro essere cosciente e spiritua·le. L' oggetto d,i questo volere non è in qu•estione qui, .ma so:ltanto .il suo atto. L'oggetto sarà da cericare dentro di esso, non fuori. Si vuole an- ,dar più in là dello stesso Kant : non .si suppone n•eppure l'esistenza di una legge, di una qualsiasi obb1li-gaz1ione,che costitu,isca un presupposto d-ell 'atto volitivo. l\tla è interrogando que,st' atto e seguendolo nel suo sviluppo naturale, che deve venir fuori la no-rma della moral1ità e iii fondamento di ogni oblii i1gazione. Il jMeflsch, quindi, scruta l'atto vol,itivo, vi trova impdicato l'indi- ~p·en,sa1bile giudizio di valore ; poi 111 principio ineluttabile dell'amore di sè, che !Porterebbe a un puro egoismo ; ·se d'egoismo potesse sussistere aMo stato puro. lnv·ece, l'io pone di nece,ssiità a problema d,egli « alttri >> ,e l'atto ,del volere si trasforma inevitabilmente in un pro1blema so-oiale. In questo l'io 1si allarga e approfondisce, e tuttavia non può fermarsi : 1 chè i1l problema posto ,dalllla ·morale sociale è poco
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