Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

548 no il pro,fì.iloo i tre quarti : mala,ttia della critica g10,vane e vecchia o giovane-vecchia, 1 la quale non riposa e non vive, r,imorsa dal dubbio e dal peccato, se non t'inchio,da una cornice attorno ad ogn,i crocifì,sso; chè ,le paie ,d'essere venuta meno al suo dovere s,e non· pianta uno spi,llo in ogni coripo di creatura viva e non le attacca sotto .11 cartellino: ,imbalsamazione e classificazione. La lirica del d' Al,ba è p•ervasa dal ,br,ivido d,el mistero: cadono dalle 'laJbbra del po,eta le parole e aprono ove ca1 dono, cio1 è nel lago del nostro cuore, oerchi di onde perdentisi, m•entre a fondo poggiano silenziosa,mente pur su·soitando echi. Poesia che· risveglia ovunque coerenti segni di consentimento : però non à nè può avere limiti di definizione, intesa co,m' è da tutti : schiettezza. Ap-re attorno la simpat,ia, come per finestre spalancate, .e,d è dunque umana e universale nella sua umiltà appa-rente di cenerentola. Spoglia d' ogni compiacimento crepuscolare e d'ogni provincialesca adorazione d' idoili e d' idoletti acquistati al ·bazar d.el quarantotto, .in un cielo chiuso e nella 1 casa -muffita, la lirica d'Auro d'Alba non ha maJÌizie corrotte, n,è false in- . ' genu1ta. Se poi p-rovinciale à da signifi,care aria s,magata, purezza di cuore, sentimento commosso e d,enso di dolore fino alle lacrime e fino al sangue, il nostro è tale. Diremo che 'la poesia è andata a chiudersi nauseata in provincia. E sarà allora provincia il trarre dalle paro,le l' essenza vi tale : parola che crea e in se stes·sa r,isolve l'immagine, senza interventi estranei •e spuri. C' ,è sostanza tradizionale, c' è italiana e giullaresca facilità ,in questo cavaliere, ch,e so,gna ancora, quando rombano nei cieli e sotto i mar1Ì i motojri ruinanti. Per tanto egli è po,eta fascista, anzi è fascista prima del fascismo, ed è ancora poeta peroh,è ha i,dentifìcato fasci- . smo e poesia. La beHa morte pel sogno ,e I~ ideale. Già, infatti fascismo e roBiblioteca Gino Bianco RASSEGNE manticìsmo, ritorno oioè al ro,manesi·mo, al catto1li 1cismo, aU'idea cht! periodicamente rivo,luziona il mo,ndo .ed è di seme latino. E in d 'Alba hanno d-ett0 che c',è de,Ila contaminazione: sacro e profano. Nor. hanno capi•to che Auro d'Alba, poeta e conso,le fascista, può solo ,lui cantare dhe la camicia nera è po,esia, cioè fe1 de, religione, amo• re; e anohe morte. *** Esortare alle storie gl 'ita:liani f1 u un affar 1ser.io,chè, come ,dice Malaparte ne!Ue A vvenituredi un Capitano di sventura, or ora .edito dalla « Voce n, e d,i cui parlere,mo piu tardi, ,gl'italiani o m-eglio i prates1 hanno l'abitudine di non tener dietro ai fatti ; così p,iù difficile affare è quel:lo di ,persuad.ere questa dannata razza di dimenticbni ,di leggere i preziosi-ssi1 mi li1 bri eh-e da un po' di tempo a questa parte rinomati e1 d1itorio nuovi e audaci stampano a tutto beneficio dei lettori, rimettendoci, ne siamo sicuri, le spese. Son libri ,di viaggi e di cultura geogra,fìca e po'liti1 ca, atton1O ai quali for·se bisognerebbe scampane•llare un po' per richiamare 1 'attenzione ,dei f1 rettolosi, già che un popolo giovane e rinnovato, il quale giura ,di volere senza meno costituirsi un i,mpero,, ha il dovere di conoscere pailmo a - pa1lmo, almeno sulle carte, i terr.ito,ri c1hepo•s-- siede e quellili ohe lo interes·sano assai da vicino, per le relazioni com,merciali, per l'avvenire espansionista della Nazione. Non vogliamo essere piagnoni e confessiamo di cono•s 1 cere i buoni suocessi ~he acco,mpagnano oggi gli autori che si chiamano Appelius o Arna 1 ldo C,ipoJla, per dire dei più noti, e l'interesse che su,scitano i ,loro li1 bri suasivi; ma ci par.e ohe sia maggiore i1 l fas'Cino artistico, , tutto pervaso di attrattive esotic,he, il piacere per la realtà romanzesca che il valore pratico che in tali · opere dovre1bbe essere ri,cercato per . primo. L'Italia d'oggi ha a dovere di leggere quel po·co ch,e si comincia a scrivere, per esempio, su'lle .sue colonie. ,Forse ~bbiamo avuto il torto d,i fermarci alle relazioni troppo tecniche o scienti 1 &ahe, o aridamente burocratiche, che sino a ieri costituivano l'unico materia 1 le di conoscenza sicura e sicura fede, ma altrettanto :repellente e indigesto. È te.mpo questo di r1ifarci un buo•n esame di coscienza. Del resto gli autori e gli editori ci vengono incontro, e se prima c'era della diffi,denza, ora mi pa.,re che la cosa cominci ad andare con . una certa fiducia r•eciproca. L'Alpes di lv1,ilano, o.ve Ciarlantini una ne fa e quattro ne pensa, è di una attività encomiab.i!le · e audace: fortunatamente audace, ohè ha fiuto e largo . respiro. In pochi mesi un li•bro sul Brasile di LUIGI INCISA: Nel paese della fazenda; Cina d,i APPELIUS; Pagine africane di ARNALDOCIPOLLA;. Sotto il soffio del Monsone di B. V. VECCHI. Liibri illustra·ti da nitide fotografie di viita e di ricor,di e dal prezzo mitissimo•, diremmo disa, .. stroso. ;E se rAippelius in.Cina, in pagine fasto1se di colore locale e con una levità di sp,irito arguta e acuta nello stesso tempo, ci mette in condizioni di saperci orientare in quel caos guerresco e operettistico che è la Cina d'oggi, d1 andoci ila sensazione deMa realtà viva e op•erante; ·e se ,il ,Cipolla in Pagine africane, attraverso varie regioni del. conti,nente ·nero• ci fa approdare nella nostra colo,nia primogenita, e rinnova nei cuori ,l'amarezza del giorno, dhe par tanto lontano, in cui un vero impero colon,iale fu offerto alla no,stra forhl·na e aHa nostra audacia, e le vigliacche coali- · zio~i dei rifiuti parlamentari ce lo negarono uccidendo moralmente un gran,de uo•mo politico; il libro che oggi p,iù ci è gradito per la sua attualità è quello del VECCHI. Na~ratore si•mpatico, quasi iimprovv1satore, questo africanista giovane ci parla dell'Oltre Giuba dandoci un molto c,hiaro e coraggio,so qua1ro del le possibilità, d-ella potenzialità e delle difficoltà sormontabili, per buoni govern~nti, che

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