Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

pato del movimento internazionale dei capitali, a 1quale non deve essere ostacolato, e così pure deve essere facilitato il transito rimettendo in vigore gli accordi internazionali dell'anteguerra, l'unificazione dei !regolamenti, della classifica delle meroi, degli orari, ecc. Fra le norme giuridiche internazionali che regolano la posizione di un commerciante straniero, il Congresso ha riconosciuto la necessità di convocare una Conferenza d,i... plomatica :la quale possa regolare tale posizione mettendo fin@ alle ar,bitrarie differenze sul trattamento riservato dalle leggi e dalle consuetudini amministrative f.ra stranieri e nazional.i. È questa una rivendicazione ardita e di una grande importanza sociale ed econo ... mica ch6 avrà prof onde ripercussioni. Infine il congresso ha stabilito un programma di question,i teCll4che affi1date a delle com·missioni : una, d.i competenza finanziaria, esa-minerà le modalità ,dei regolamenti ,internazionali e elaborerà un progetto di regolamento uniforme d,alla legislazione dei cambi ; la commissione de.Il' industria e del com1nercio studierà la protezione della proprietà in,dustriale, l 'esecuzione delle sentenze straniere, I' arbitrato commerciale internazionale ; la terza comprenderà tutte le questioni che -si riferiscono ai trasporti terrestri, 1narittimi e aerei. I prog•raim·mi,co1 me si v,ede, sono belli, -ma quale sarà la ,loro portata pratica ? FILIPPO GALLI CRONACA FINANZIARIA La tenace politica di risana,mento finanziario voluta da Mussolini e attuata dal Govèrno fascista con la co•mprensione dei ,moltissimi e la incomprensio-ne dei pochissimi prosegue ininterrotta. Le precise dichiarazioni féitte dal Ministro dslle Finanze, Conte Volpi, sulJa ferRASSEGNE ma intenzione del Tesoro di mantenere lungamente, per tempo indeterminato, il valo-re di cambio della lira, rispetto alla sterlina, alla quota 90, hanno stroncato qualsiasi ulteriore tentativo di speculazione borsistica nazionale o straniera sulla quotazione della lira, con i suoi ben conosciuti risultati di oscillazioni airtifioiali e pericolose per l 'economia produttiva. Il movimento speculativo, diretto ad un ulteriore ribasso della sterlina e del dollaro, in proporzioni e con velocità non 1 deliberate dal T eso-ro ,italiano, è stato nettamente arrestato dalla precisa e sicura posizione presa dal .f esoro, il quale, riconfermando la quota di 90 come punto di assesto della moneta, dei costi e dei prezzi per un lungo perio,do di tempo ha affermato nello stesso tempo 1 a sua p06sibi,lità, con· i mezz1 i apprestati, di rettificare qualsiasi tentativo irresponsabile che fosse ancora fatto contro la permanenza di tale quota. Bisogna ricordare del resto che già altre volte il Tesoro italiano ha posto arg,ini e inflitto gravi perdite alla speculazione internazionale esercitata sulla lira : nel 1925 quando per otto mesi fu mantenuto inalterato sulla quota 120 il corso della lira, nel 1926 quando il 13 maggio fu abbandonata questa forma di difesa della lira, contro la quale si era formata una nuova coalizione d,i speculatori, e più tardi, con il discorso di Pesaro, ,quando fu rapidamente e decisamente rettificata la depres•sione della lira determi- . nata-si al seguito della diminuita difesa del 1 ·esoro•. Si può affermare, senz.a esag,erazione, che •SU ) nessuna moneta quanto su qu-ella ' italiana si è tanto· esercitata la ·speculazione straniera, la quale però ne ha sofferto le più gravi perd,ite. Ma le dichi,arazioni del lvlinistro Volpi sono anche ,segnalate negli ambienti produttori, in quanto &sse hanno portato una definitiva chiarifica~ione in quella parte essenziale di ogni processo produttivo che è costituito dal calcolo dei costi di produzione e dei prezzi di vendita e per la quale il primo o magg,iore elemento è determinato li teca Gino Bian o 545 dal contegno .della quotazione della moneta, nei due mo1 menti degli acquisti delle materie prime e dei combusti,bili e del la vendita <lei prodotto finito. A questo proposito ,sono utili alcuni sch,iarimenti ufficiosi sui rapporti fra la politica di risanamento monetario e il movim•ento delle esportazioni italiane. Tali rapporti hanno avuto diverse rappresentazio- . . . n1, non tutte esatte nei vari commenti che se ne sono ,dati, e debbono pertanto essere fissati nella loro precisa realtà. Non è dubbio• che il risanamento monetario, italiano, che ha riportato in meno di un anno il valore della sterlina da 140 a 90 lire, fermandolo o•ra co•n notevole s·vabil,ità su questc;1 1:1tilma quota, ha prop0sto a tutta l'economia nazionale e al mercato monetario un problema generale di riassetto in corrispo,nden ... za di ta,le pro.fonda variazione del cambio. Ma questo pro,blema, che può avere avuto singoli aspetti particolarmente acuti, è lo stesso c'he hanno dovuto affrontare e risolvere, •senza eocezione, tutti i paesi, nel momento in cui essi hanno iniziato una politica d,i arginamento e dì rettifica alle oscillazioni e alla decad,enza della loro moneta. Il caso italiano• quindi non si differenzia ,in alcun modo per questo aspetto da quello degli altri paesi •europei. Basta ricp,rdare i casi britannico, più di ogn,i altro acuto, belga, francese, svedese ecc. Si tratta ora di stabilire se la misura dell'attuale quota 90, indipendentemente dal suo rapporto con lo stato del Tesoro•, possa avere un particolare .significato per il movimento delle esportazioni ,italiane. Alcune osservazioni comparate fanno luce anche su questo aspetto del problema. Co-m•e ,è noto da alcuni mesi la Francia ·ha stabilizzato di fatto il franco ad una quota di 124 risp,etto alla sterlina. O11bene, dai prim,i-precisi r.ilievi fatti sul movimento del commercio internaziona1le francese d,i quest'anno, risull1a che la bilancia commerciale francese, la quale aveva segnato durante tutti i mesi del secondo ·semestre dell'anno scorso un costante sensi-

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