Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

544 politico, colla sensazione ben netta dei limiti entro i quali un' agitazione econom,ica deve essere contenuta, per non diventare ,una vera e propria aggressione alla colletti ... vità e non essere, come tale, legittimamente combattuta dal governo con tutti i ·mezzi a ,sua dispo- . . sizione. . L'autore parte 1dal ,concetto che non deve •essere i1mpedito ai lavoratori il dir.itto rdi sciopero in s-è e · per ~è. Un gruppo ,di lavoratori ' . puo sempre trovare non convenienti le condizioni di lavoro e quindi impostare una agitazione economica e trattare coi ,datori di lavoro e ,infine, nel caso che :la vertenza non sia risolta ,convenientemente fra i lavoratori stessi, a1 bbandonare il lavoro. Un tale •:sciopero rimane strettamente con.finato entro i limiti precisi di una vertenza economica e conserva quindi tutti i ,caratteri della legalità. Ma •lo ,sciopero generale, fatto per ,solidarietà verso una speciale categoria di lavoratori, senza iii 1egale preavviso (co--- me appunto fu attuato l 'ult,imo ,sciopero ,generale .inglese), paralizza ali' improvviso e senza giustificato motivo la vita intera deJ paese 1e costituisce ·una vera e propria dichiarazione di guerra dei lavorator,i organizzati a tutta la collettività. Perciò il ,governo ha il diritto di combatterlo ·con ogni ,mezzo, perchè in tal modo ,il ·governo adempie la sua funzione, ,c:he è quella di difendere la •str,uttura sociale e . salvare la collettività dagli attacc?i che ne minacciano la compagine. ·Ma tutto questo, secondo l 'au~ tore, deve es,sere fatto reon ,grande moderazione, .senza perdere la tranquillità e :senza passare ,i limiti di una pura e semplice difesa sociale. Si debbono ,consi 1derare le classi lavoratrÌ1ci, in momenti :siffatti, come in preda a un grande errore collettivo. B,isogna adunque aprire gli occhi a queste classi e mostrare quaJe è .il loro posto e quindi ,il loro dovere e il loro diritto nella dinamica politica e sociale. Da questa prova ardua le part,i in • lotta non debbono uscire umiRASSEGNE liate, •ma ,bensì migliorate, con una più chiara coscienza della loro po- . . . siz10,ne reciproca. Deve essere no,n la vittoria schiacciante di una paI1te suil.'laltra, ma una vittoria unica, quella del buon senso inglese e del carattere in·glese alieno da tutti gli eccessi e le esagerazioni impulsive. In ogni ,caso, dice l'autore, non Sii. deve ,mai prendere ,materia da questi errori per conculcare .i diritti del ·lavoro. « Those rights were put ,in·dan- ,ger ·by the mistakes of the last fortnight, :but it w,il•l ibe tfh•ebusiness of Li,berals lisze ,myself, iJ react.ionaries attempt to exp1loit recent events in their own interest, to take up our old .task an,d ~hrow ali our !Ìnfluence nito the s·cale, .not in order to' favour oine class· as against another, but in order to unite, in the light of mo 1dern ,industriai conditions, the rigiht oif organised labour with the realities o,f freedom. » (Op. ,cit. pag. 54). Non si possono, dice l'autore, risolvere i pro1 blemi quando il tuono r.umoreggiia pauro,so e l'oscurità è i,1'luminatadai lampi paurosi dello sciopero g•ene-rale. Ma passata la tempesta, tutti gli uomini di buona volontà debbo,no un1 ir.e, senz'odio, le loro migliori ene,rgie per ila salvezza sociale. . « Yon cannot find praticai solutions for bafHing pro,blems wlh,en t,he thunder is rum1bling round your ear,s, and when the da-rkness is only illu·minated ·by the flashes of a lightning strike. But now that it is over, it is for al,l men of goodwill and resolute pwpose to unite their •energ,ies and prove that reason .is ·mor.e potent than force, and that in the do,mestic and indi{- strial, no less tlhan in t1he ,international, sphere .it is co-operation and agreemen,t wich point the only way of salvation. >> (Op. cit. pag. 55). Paro,le assennate, ,che, usciti fuori alla riva del pelago, possiamo con profitto meditare anche noi per il bene •supremo del no,stro paese. -='--=~~--= .GIACOMO D·oNATI . . Sib ioteca Gino • 1an o COMMERCIO La libertà di commercio difesa al Congressodi Stoccolma. Dopo la Conferenza di Ginevra, il 1 Congresso ,della Camera d,i Comme11cio inte1 rnazionale ha ~o- ~tenuto che ,la prosp•erità generale e il benessere di tutti i paesi non potrà prog,redire se no,n si p@n fine al siste·ma d.elle fortissime barr,iere doganali, a1 lle protezioni ad oltranza e alle rappresaglie economiche. In econo,mia pura sappiamo già come la produzione di un paese dovrelb·b·e svirlupparsi secondo ,le . -leggi naturali, ma ,i,necono,mia pratica non avviene così, ed aUa produzione naturale, ,quella che realmente ,è redditizia, ne viene sost,ituita a flllria di disposizioni legali e, .secondo l'economia pura, antieconomiche, una artificiale il cui beneficio è solo momentaneo. Se guardiamo se,mpre alla teoria astratta, ,il ,mondo rappresenta una unità economica nel quale tutti gli esseri viventi dovrebbero trovare i mezzi necessari per vivere. Ora l'uomo seguendo i suoi istinti egoist,ici ha spezzato ,questa unità economica i,n tanti nuol,ei econo,mici separati i quali per poter vivere di vita propria sono stati costretti a creare leggi ·special1i di protezione e di difesa. Accettando pure in linea di •massi,ma .il sistema vigente in <iJUasi tutti i paesi, è n6cessario porre un freno alile esageraz 1 ioni protezionistiche le quali ,portate ali' estr,emo grado annullaRo il p•rincipio generale ,deU' economia e cioè eiuello della legge d,el •minimo mezzo. l1 1 Congresso di Sto.ecoIma in favore de,Il' abbassamento delle tariff~ eccessive -e ,della semplificazioni delle formalità doganali, ha espresso 1 la necessità di sopprimere le proi,bizioni d'i,mportazione e di espo,rtazione di •materie prime, sia con una convenzione ,int8rnazionale, sia con accordi fra paese e paese, ed è .stato del parere di incoraggiare i trattati di commercio suHa ,base della clausoila della nazion8 più favorita. Si è pure occu-

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